Yayanice – GU.A.ST.O.
Le Yayanice sono un dinamico duo formato da Chiara Iannice (voce) e Giulia Facco (tastiere). Chiara si avvicina alla musica a 16 anni, quasi per gioco. Insieme alle sue compagne fonda una band tutta al femminile, un’avventura che si concluderà con la maturità. Solo all’età di 32 anni Chiara si riavvicinerà al canto. La vita è imprevedibile, ma una cosa è certa: la musica è salvezza. Questo forte bisogno di esprimersi attraverso una delle arti più belle, la porterà ad approfondire lo studio del canto. Lezioni mirate all’esplorazione e allo studio della voce.
Giulia, invece, ha una storia diversa. La ragazza ha studiato piano classico fin da bambina, ma in tarda adolescenza scopre il jazz. Nel 2014 si diploma al conservatorio jazz di Rovigo e nello stesso periodo esce anche il suo primo disco, “The Prophecy”.
Il 2017 è l’anno di svolta. Chiara e Giulia si incontrano e incominciano a suonare insieme nella band bolognese Ya-nice, cimentandosi in cover di brani funky, r’n’b, new soul e nell’ultimo periodo anche house. L’avventura con la band si conclude, ma Giulia e Chiara decidono di continuare insieme e diventano il duo che tutti conosciamo: le Yayanice. Le ragazze iniziano una collaborazione con Nicolò Scalabrin e Riccardo Di Vinci e nasce così il progetto Gu. A. St. O.. Cinque brani pubblicati tra il 2020 e il 2021. Il 28 maggio arriva il capitolo finale.
“Non chiamatelo album, non chiamatelo progetto, non chiamatelo gioco. Non chiamatelo. Ballatelo“. Il messaggio delle Yayanice è chiaro: Gu.A.St.O. sono cinque canzoni che non vanno capite, ma vanno ballate. Cinque storie raccontante da diversi punti di vista.
Recensione dell’ep:
Con “Coconut” abbiamo una cassa dritta e riff di piano/tastiera. Una canzone dance pimpante dalla ritmica decisa, risoluta, ritmica sulla quale si destreggia Chiara Iannice spesso con versi ripetuti. Una canzone prettamente estiva “Coconut”, una canzone dal sapore anche funky, una canzone dai refrain tanto catchy e bridge indovinati. “Nero di troia” è a metà tra trap e urban/R and B: il beat anche qui tanto risoluto e flow tanto coinvolgente da parte di Chiara Iannice. Anche qui qualche tratto funk che rende il sound tanto prezioso e frizzante. Funky e hip hop in “Sciaquone” mi fa pensare a tratti alla Meg dei 99 Posse come ai 99 Posse stessi. Il chorus è stupendo come anche i bridge: infatti in questa band il songwriting è tanto curato e la capacità di scrittura notevole. “Coriandoli” è una ballad tanto evocativa, sognante, onirica. E penso anche qui alla Meg dei 99 Posse. “Coriandoli” è particolarmente ammaliante, dreamy/dream pop. Urban/R and B anche qui: perché il sound delle Yayanice sceglie di seguire il solco dell’urban che fuori Italia spopola mentre qui ancora non attecchisce. I Coma cose in passato ma poi abbiamo ascoltato bene cosa sono diventati a Sanremo. Tutto finisce con “Mezcal”, una canzone tra trip hop ed electro, una canzone cantilena/nenia superbamente allettante. Quel basso di Riccardo Di Vinci sempre tanto presente e prorompente.
GU.A.ST.O. è innanzitutto un prodotto dall’alto livello tecnico: suona da Dio nell’impianto! Produzione sonora, mix e master da 90/100, tanto loudness, tanta dinamica e variazioni nelle song che sono state prodotte per diversi intenti: svago, viaggio mentale, ballo, “libidine sonora” etc.
Yayanice offre un prodotto che vince, un prodotto che soprattutto convince, un prodotto sperimentale dalle sonorità ricercate e messe insieme in modo maniacale. Le ragazze sono davvero toste: ci invitano nel loro mondo sonoro e ci invitano a perderci in tanti modi, per esempio con una danza tanto sensuale o ritmata o sfrenata. Allora, entriamo nel “club” delle Yayanice che c’è da divertirsi, sicuramente….
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