ROMEA – Madrugada
Cominciamo con alcune informazioni sulla band e sull’album in questione…
Il suono “urbano” dei ROMEA nasce dalla miscela di diverse influenze e suggestioni musicali. Nelle dodici tracce di “Madrugada” la band rodigina mescola jazz, funk, elettronica, ambient, hip hop combinati in uno stile accurato, maturo, cool. Alle ritmate basi di basso, batteria e pianoforte si aggiungono così campionamenti e gli scratch di DJ LB, in un crescendo di sovrapposizione armoniche a rendere il sound dei ROMEA un esempio unico del panorama nazionale. Il collettivo dei ROMEA è nato nel 2014 dall’idea del dj e produttore Alberto Tessarin – aka DJ LB – che, reduce dai mondiali di scratch a Cracovia (IDA), decide di riunire un gruppo di amici musicisti per dare vita ad un progetto che troverà ispirazione nel trip-hop, nell’hip-hop, nel jazz e nell’elettronica. Ad accompagnare DJ LB ci sono il pianoforte di Paolo Garbin, il basso di Alessio Simoni e la batteria di Antonio Zanellato
“Peyote”, opener del disco, ci introduce al mondo sonoro di ROMEA: troviamo tappeti sonori ambient che si fondono a sonorità jazz e funk. Verso il finale della canzone climax sonoro tanto cinematografico. Si continua con “Down” con il suo beat tanto ritmato e trasportante e con vocalizzi e refrain davvero notevoli, tutto sempre fuso con altre sonorità tra jazz ed ambient. Suggestivi i passaggi in piano. Azzeccato lo stacco di metà pezzo. Davvero romantica come canzone. Poi arriva la title-track “Madrugada” che, dopo l’esordio con sequenze reiterate tanto accattivanti, parte in kick rigido. Poi altre sonorità ambient si aggiungono. Anche qui ben “piazzato” lo stacco che ci porta all’epilogo della canzone con spirali sonore tanto dure. Molto sci-fi il finale, non c’è che dire. Ottimo il climax di fine pezzo.
“Starting From Scratch Feat. Dudley” è tanto rilassante e “viaggiante” nel suo inizio. Poi arriva la parte hip hop ad arricchire ancora più il disco di sonorità diverse fra loro. Praticamente con questo pezzo siamo in pieno contesto “urban”. Dopo l’intermezzo “Unusual morning” arriva “Heylà” pezzo con scratch sorprendenti. “Kishi Feat. Meck”, invece, ha qualcosina di orientaleggiante a tratti e poi presenta parti rap davvero elettrizzanti.
“Caloma” è la più jazz fino ad adesso, sonorità sempre tanto dreamy, come altrove nel disco. “El Click Feat. ESA” sembra continuare la canzone precedente e completarla: una sorta di approfondimento con altre parti rap da paura. Poi ancora un altro intermezzo dal titolo “Trecentonove”. E allora siamo a “Goodbye Mr. Wood”, una canzone misteriosa, inquietante per il suo esordio. Poi altro jazz di afflato abbastanza romantico. “Tetra” chiude il tutto con i suo tratti tanto evocativi. Davvero calzante questa canzone come “sigillo finale” di questo disco: una sorta di epilogo solenne ed evocativo che sembra mirato a squarciare il nostro petto…
Produzione sonora egregia, ricercatezza musicale e tanta inventiva sono tra le cose che più ci hanno colpito di questo disco. Il mix tra generi musicali genera un disco che è una sorta di pastiche sonoro tanto coinvolgente. Ebbene si, “Madrugada” ci esalta, ci scuote, ci travolge come un fiume in piena, un coacervo di stimoli ai quali è difficile resistere…E poi, come non dirlo, con questo disco i ROMEA risultano anche tanto sofisticati e raffinati…