Intervista a Volume2

I Volume2 sono un gruppo musicale originario della Sardegna, composto da Giuliano Madau (voce, tastiere), Gian Luca Dedola (chitarra), Simone Meli (basso, tastiere, cori), Daniele Piu (batteria, percussioni).

“L’ultima canzone” è il titolo del loro nuovo singolo, una poesia rivolta ad una storia d’amore conclusa, una dedica da chi ancora prova un forte sentimento a chi ha deciso di proseguire la sua vita per un’altra strada.

Ciao ragazzi! Sebbene il percorso con i Volume2 sia appena iniziato avete alle spalle tantissime esperienze. Potreste ripercorrerle per noi?

Le radici sono fondamentali per comprendere ciò a cui si è arrivati, vi ringraziamo per averci dato l’opportunità di raccontarlo. Prima del progetto Volume2, io (Gianluca, chitarrista) e Daniele (batterista) facevamo parte dei Cover Garden, una band che, come suggerisce il nome, eseguiva interamente Cover di altri artisti. Suonare per più di 12 anni di fronte alle persone, che fossero 10 o più di 1000, ci ha aiutato tantissimo nel percorso di crescita e maturazione artistica che ha portato i Volume2 alla condizione attuale. Il confronto col pubblico è sempre stata la nostra linfa e ispirazione per far sì che le performance potessero migliorare sempre di più nell’interpretazione e nella creatività dell’arrangiamento. Nonostante i Volume2 siano di recente formazione, l’entusiasmo per il nuovo progetto e l’aggiunta del nostro nuovo tastierista/bassista Simone Meli ci ha consentito di suonare in molte occasioni e soprattutto ci ha fatto ritrovare la voglia e il piacere di provare frequentemente in sala, abitudine che con la precedente band avevamo un po’ perso. È forse l’insieme di tutti questi elementi, in connubio con la collaborazione artistica maturata assieme all’etichetta “Robadamattidischi” e al nostro amico e produttore Massimo Sestu, che ha dato vita alla necessità di lavorare ad un brano tutto nostro.

Quali sono le band che vi hanno influenzato prima e quali si sono aggiunte oggi?

Indubbiamente fin dagli inizi abbiamo sempre avuto un debole per il brit-rock, non possiamo non menzionare mostri sacri come i Beatles, gli U2, gli Oasis, i Blur e i Radiohead. In tempi più recenti di sicuro sono stati di grande ispirazione i Coldplay, i Keane, gli Imagine Dragons e i Killers.

Avete da poco pubblicato il vostro singolo d’esordio, “L’ultima canzone”. Come lo definireste in 3 aggettivi?

Diretto, spontaneo, comunicativo.

In questo caso avete dato spazio ai sentimenti. Per i vostri testi trovate una parte d’ispirazione anche da ciò che fa parte della cultura e storia del nostro paese oppure no?

Indubbiamente. L’Italia è il paese che ha dato i natali ad autori e canzoni straordinarie e siamo assolutamente sicuri che questo dipenda anche dalla sua meravigliosa e peculiare cultura e storia. Nel nostro caso “L’ultima canzone” ricalca molto la passionalità, il romanticismo e la ricerca della libertà che sono elementi imprescindibili della, concedetemi il termine, “italianità”.

Quali sono le sfide dell’essere una band in Italia e, più nello specifico, in una città come Alghero?

Ci sono pro e contro. L’Italia già di per sé è un piccolo paese con meccaniche legate alla grande produzione e distribuzione della musica ben consolidate e di non facile accesso. Per arrivare a certi livelli prima era determinante vivere in una grande città. Avere, ad esempio, l’opportunità di suonare frequentemente a Roma, Milano o Napoli era una vetrina importante per promuovere la propria musica. Adesso, con l’avvento delle piattaforme streaming forse questo aspetto assume meno rilevanza, pertanto quest’oggi essere una band algherese “confinata” in un’isoletta sperduta nel mediterraneo come la Sardegna non è più un gap così insormontabile e anzi, ci auguriamo, col tempo di poter trasmettere, tramite la nostra musica, le meravigliose vibrazioni che contraddistinguono il posto in cui viviamo, perché una delle cose che amiamo di più del nostro lavoro è questo, l’unione che crea e può creare.

Quali saranno le vostre prossime mosse?

Nel nostro futuro c’è la musica. Sembrerà una considerazione banale, ma è così, stiamo lavorando al nuovo inedito e non vediamo l’ora di farvelo ascoltare.