Noveis – Il mondo non è un posto silenzioso

I Noveis(https://www.facebook.com/noveis/)sono Massimo Benedetti (Voce), Andrea Deregibus (Voce/Chitarra Ritmica), Lorenza Ronza (Basso), Fabio Badano (Batteria/percussioni) e Umberto Capaldi (Chitarra) e Matteo Sarasso (Tastiera/Pianoforte).

Noveis, (www.noveis.it) rock indie italiano, nascono verso la fine dell’estate 2001 nella provincia di Vercelli. Propongono brani originali di genere rock italiano ispirandosi però alla scena britannica di band come Beatles, Rolling Stones e The Who fino a giungere a formazioni più attuali come Oasis e Coldplay.

La loro proposta parte da presupposti “britannici” mischiando ad essi le esperienze dei singoli componenti, portando nelle sonorità dei loro brani influenze che spaziano dal rock-pop italiano, al blues, fino ad arrivare al noise contemporaneo e alla musica elettronica.

Nel 2005 esce un LP con 5 brani “Tutto bene casualmente”, nel 2007 “Echi di giorni strani”, altro LP con 7 brani. Il lavoro più recente è un concept album dal titolo “Dall’una alle due” che contiene 13 tracce basate sulla storia di Pier, nata per uno spettacolo teatrale. Dal 2002 vengono selezionati per diversi contest a livello nazionale arrivando spesso alle fasi finali. Nel gennaio 2004 vengono selezionati dallo staff del “ROLLING STONE” di Milano per esibirsi in occasione del “SATURDAY NIGHT LIVE” e nel febbraio 2005, sempre per la stessa manifestazione, aprono la serata al gruppo headliner “Super Elastic Bubble Plastic”.

Il 20 agosto 2008 si esibiscono presso “ARCIPELAGO” di Piazza d’Armi a Torino nel contesto delle TOINDIENIGHT ed il 22 novembre dello stesso anno si esibiscono al “BAMBOLINA CAFE’” di Parigi. Il 6 maggio 2011 la band suona al KOKO club di Castelletto Ticino (BI). Il 26 marzo 2014 la band si esibisce nello storico locale milanese le “Scimmie”. Il 14-15 Novembre 2014 sono a Londra per due date, di cui una al Nambucca e una al Workshop.

Qui parliamo del loro album “Il mondo non è un posto silenzioso”, uscito lo scorso 22 febbraio 2019. System failure lo ha ascoltato e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

La prima cosa che spicca di questo album è che il cantato è più che buono come pure le sonorità pop rock italiano che a tratti fanno pensare ad artisti come Adriano Celentano o Mino Reitano. La produzione sonora è eccellente: le casse dello stereo non mentono. Non passa inosservato il ritornello proprio accattivante in “E’ solo un sogno”, canzone che ci offre un piano che ci trasporta tanto. Bella la chitarra da “cantastorie” di esordio di “Questo tempo che muore” dove troviamo un solo di fiato sbalorditivo verso la metà del pezzo. Anche qui ritornello da paura. Belli gli inserti electro di “Il mio matrimonio”, inserti simil dub, canzone quest’ultima che ci porta dei climax che ci fanno trasalire. Invece, è tanto dreamy “Manifesto”, canzone che arricchisce ancora più il mosaico musicale che troviamo in questo disco, canzone dove troviamo anche riff tanto ruggenti. Tanta estensione vocale da parte del vocalist nella successiva “Bisogno di niente” dove troviamo anche fraseggi interlocutori di tutto rispetto. Anche “Il mondo che vuoi” è tanto sognante: ci fa pensare a qualcosa dei Radiohead o dei REM per alcuni tappeti sonori.

Poi giunge “Arriverà”, sempre tanto atmosferica e pure psych: qualcuno ascoltandola potrebbe pensare addirittura ai Pink Floyd o ai Genesis. Qui, come altrove, sempre tanta estensione musicale da parte del vocalist che viene esaltato tanto dalla cornice melodica e lucente creata dagli altri membri della band. Siamo quasi alla fine dell’album con “Imperfetto a metà” dove si cede ad un maggiore story-telling, non unico esempio di questa cosa per l’album in questione. “La mia vita” conclude il tutto con il suo sound tanto ampio che ci abbraccia, sound sicuramente anche esaltante in questo pezzo.

Capacità di scrittura, produzione sonora, mixing e grande abilità di composizione ed esecuzione sono tra le peculiarità più in evidenza di “Il mondo non è un posto silenzioso”. Si può essere pop rock ed essere altresì interessanti se questo genere musicale viene magistralmente contaminato da altre sonorità affini e non. La cover dell’album(in cima all’articolo) ci mostra una persona che osserva da un finestrino il paesaggio esterno mentre ascolta qualcosa dalle cuffie: ebbene, secondo noi, questa cover è “super-azzeccata”. Perché? Perché “Il mondo non è un posto silenzioso” è un viaggio sonoro e mentale per l’ascoltatore che si avvicina ad esso, un ascoltatore che sa apprezzare la “bellezza” con la “B” maiuscola, bellezza espressa in onde musicali…