MEDA – La stella polare
Stiamo assistendo alla evoluzione artistica di questo giovane autore pugliese, dalla sua stanza a Sanremo giovani.
Precedentemente recensito qui su System Failure, abbiamo visto sfumature di delicata emotività accompagnate da una produzione sempre più affilata e curata.
Già dalle prime note ho un sentore del Battisti della Formula 3 / Giardino dei Ciliegi. Testo malinconico e profondo anche se non criptico come quelli di Mogol. Il ritornello è arioso su ritmica accattivante che segue un tema melodico di fondo, tipico di una certa musica italiana d’annata, bella, di Ron, Dalla, Morandi ma quel mood che interviene alla seconda strofa ci riporta nei primissimi anni 80 quelli appunto citati all’inizio.
La produzione però, affidata ad Andrea Allocca e Francesco Procacci ha un approccio al master più moderno per cui suona tutto pi largo e morbido rispetto alla musica di quei tempi. L’approccio musicale è molto adatto a Sanremo, anche se il mercato e le ultime direzioni artistiche stanno andando da un’altra parte cercando di recuperare giovani irrecuperabili.
Meda invece va verso la musica e la tradizione del cantautorato “d’autore” appunto…senza snobbismi e cedimenti alla commercialità.
A cura di Riki.
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