Max Deste – Omaggio al poeta

Voce, chitarra, piano ed elettronica per “Stato intermedio”, opener del nuovo album di Max Deste. Una poesia in forma di canzone, una sorta di cantautorato electro. Poi arriva “Omaggio al poeta”, title-track del disco con questo incantevole piano. Stupenda la variazione dopo un minuto con entrata del beat in successione. Apprezzabili i vari climax che si creano con il cantato che lievemente si eleva.

In “Lasciare andare” la chitarra è protagonista con diversi fraseggi. Il ritmo è incalzante, come non notarlo! Qui come altrove grande cura del songwriting. L’elettronica contribuisce a rendere più corposo il sound. “Amnesia” mostra dei refrain che subito catturano il nostro focus. Il beat qui è smagliante, molto ben costruito. L’elettronica presente nel brano lo rende tanto stratificato. Molto buona la ricerca sonora che è stata fatta per questa canzone.

“Cose che cambiano” è presente su Youtube con video relativo realizzato tra l’altro con IA. Una canzone electro con un chorus che subito conquista l’ascoltatore. Senza dubbio la vetta di questo album, una canzone dall’appeal irresistibile nella quale tutto sembra funzionare alla perfezione per l’ottimo songwriting.

“Fuggo da casa” mostra un beat intrigante che si fonde qua e là con un piano electro. “Innesca la felicità” è grave ed austera per alcune sonorità. Anche questa canzone presente con un video su Youtube. “The clouds appear so dark” ha un’elettronica paragonabile a quella di “Cose che cambiano”, altro brano super in questo disco, altra perla che subito sconvolge la nostra giornata. “Incipit” chiude il tutto con ancora la chitarra protagonista e un cantato che è in realtà uno spoken.

Cosa dire di questo album di Max Deste? Ha raggiunto una maturità ragguardevole come artista per diversi motivi. Dell’album possiamo appurare suoni ricercati, naturalezza disarmante nel mettere insieme brani di cantautorato electro con brani con elettronica dominante, tanta cura nel songwiriting e un mood da cantautore di altri tempi, una sorta di novello De André.

“Cose che cambiano” e “The clouds appear so dark” sono le vette dell’album, quelle dove Max sfiora la perfezione. Conoscendo da tempo l’artista sappiamo che per il futuro ci saranno altre gradevoli sorprese, altre evoluzioni…Max Deste con questo album sembra avere trovato la sua giusta dimensione creativa, una dimensione all’insegna del cambiamento, all’insegna della profondità in un’epoca di superficialità incalzante, all’insegna di una costante evoluzione. E tutto questo marcando con lettere/parole a fuoco la nostra realtà ovattata, un sogno, un’illusione dal quale è meglio se non ci svegliamo…potrebbe crollare tutto…ma è proprio quel crollo, quel burrone di fronte a noi che potrebbe farci crescere ed evolvere….