Intervista a Peter Piper

1)Benvenuti su System failure. Quali sono le vostre principali influenze musicali? Nominate 3 album che hanno segnato la vostra vita…

Quella delle influenze è sempre una domanda complessa perché ognuno di noi viene da background ed esperienze differenti. C’è chi viene dall’indie, chi dal rock classico, chi da musica più alternativa e sperimentale: la sfida è far funzionare il tutto, fondendo le varie influenze e creando una nuova identità con le sue caratteristiche e il suo stile. Se dovessimo scegliere tre dischi, che non necessariamente ci hanno segnato la vita ma sicuramente ci trovano tutti d’accordo, sarebbero: Led Zeppelin IV, Ten dei Pearl Jam e il più recente Only Revolutions dei Biffy Clyro. Il sound di questi dischi ci ha sicuramente influenzato, ognuno in modo differente, nella realizzazione dell’Ep.

2)Come è nata in voi la passione per la musica?

Come dicevamo prima veniamo da influenze e percorsi diversi. Tutti abbiamo iniziato ad interessarci alla musica sin da piccoli o da ragazzini. La passione per la musica è stata una cosa abbastanza naturale, è venuta fuori sempre di più crescendo.

3)Avete suonato in altre band prima di questo progetto?

Sì, ognuno di noi ha avuto altre esperienze e alcuni di noi collaborano tutt’ora in altri progetti. Siamo sempre stati abbastanza attivi, musicalmente parlando.

4)Come prendono forma le vostre canzoni? Ci parlate del processo creativo alla base? Chi si occupa del songwriting?

Il nostro songwriting è abbastanza flessibile, le nostre canzoni non nascono necessariamente allo stesso modo e non vengono per forza dalla stessa persona: alle volte nascono da una jam, altre da un semplice riff di basso o un paio di accordi di chitarra, altre ancora da una strofa, mentre altre volte può capitare che si arrivi alla prove con un’idea ben definita per l’intero brano. Il punto comune è che, indipendentemente dall’input, si definiscono tutte in sala prove lavorando insieme, confrontandoci e, soprattutto, suonandole e riascoltandole.

5)Come descrivereste il vostro progetto musicale a coloro che non lo conoscono, ad un eventuale nuovo ascoltatore?

La peculiarità del nostro progetto è che si tratta, di fatto, di una band rock abbastanza “classica” e orecchiabile ma al tempo stesso innovativa e non scontata. I nostri pezzi sono di facile fruizione ma contengono anche qualche chicca per gli ascoltatori più esigenti.

6)Parliamo del vostro disco “Temporary surface”. Come è nato? E’ stato difficile registrarlo? Avete qualche particolare aneddoto da raccontare?

L’aneddoto più particolare riguarda forse proprio la nascita dell’Ep. Diversamente da quanto accade il più delle volte, non avevamo delle canzoni già scritte che volevamo registrare. Siamo stati contattati da Jack Garufi, che all’epoca lavorava per Bantamu (un progetto, che purtroppo oggi non esiste più, finalizzato ad aiutare le band emergenti a trovare lo studio giusto per sviluppare il loro sound). Lui aveva sentito qualche nostro brano su Soundcloud e ci ha messo la pulce nell’orecchio. Da lì abbiamo deciso di registrare un’Ep e grazie a Bantamu siamo finiti ai Real Sound Studios a Milano, affiancati da Ettore Gilardoni (che come sempre ci piace menzionare e salutare perché ha sicuramente dato un contributo importante alle registrazione e ha avuto la pazienza di sopportarci per una settimana). Nei mesi successivi abbiamo scritto le canzoni di Temporary Surface e il resto e storia. Quindi possiamo dire che il percorso che ci ha portato alla realizzazione di questo Ep, come ci è successo spesso, è iniziato quasi per caso, lo abbiamo poi indirizzato in corso d’opera.

7)Quale è la traccia che preferite del vostro disco sia dal punto di vista tecnico che emozionale?

Domandone! Per noi ogni brano è come un figlio e, per motivi differenti, hanno tutti un forte significato per noi. Sicuramente mentre registravamo Retrocausality ci dev’essere stato un qualche allineamento astrale particolare perché è venuta con una particolare carica emotiva. Anche Glasgow Smile e Life in Four Inches sono due canzoni che ricevono spesso molti complimenti. Le altre due (Take What You Need e Fifth Dimensional Chamber) forse, essendo più cariche, guadagnano molto nella loro resa live.

8)Voi riuscite a fondere benissimo hard rock, stoner rock e indie rock. Parlateci di come è nato il vostro sound…

Il nostro sound è sicuramente venuto fuori nel tempo, suonando insieme, scrivendo sempre nuove canzoni e ispirandoci l’un l’altro. Ed è tutt’ora in evoluzione.

9)Come è il vostro concerto perfetto? Tra tutte le nazioni e i festival, dove vi piacerebbe suonare un giorno? Con quale artista indipendente vorreste collaborare?

Il nostro concerto perfetto è dovunque ci sia qualcuno che abbia voglia ascoltare, cantare, ballare e fare due chiacchiere con noi dopo il concerto, magari con una birra in mano. Tra tutti gli artisti ci piace sempre coinvolgere le band locali che abbiamo sentito e ci sono piaciuti, queste sono le collaborazioni che ci piacciono. Molto spesso a livello locale le band si lasciano andare a sciocche rivalità e gelosismi che non giovano a nessuno: bisogna sempre supportarsi reciprocamente e partire dal basso, con umiltà e voglia di fare.

10)Se la vostra musica fosse una città a quale assomiglierebbe? E se fosse un quadro?

Se dovessimo scegliere una città potrebbe trattarsi di New York. Questo perché è una città che spesso viene portata come esempio di convivenza tra persone di diverse provenienze e di diverse culture, cosa che sicuramente ci rappresenta. Come quadro potremmo scegliere “Gallery of Views of Ancient Rome” (ne esistono varie versioni di vari autori). Si tratta di un quadro con forti riferimenti classici ma al contempo moderno, affollato ma comunque studiato e con un suo ordine intrinseco. Anche queste sono caratteristiche che, metaforicamente, ci rappresentano.

11)Grazie del tempo dedicatoci. Se volete aggiungere dell’altro, sentitevi liberi di farlo!

Grazie a voi! L’unica cosa che possiamo aggiungere, per chiunque fosse interessato, sono i nostri contatti, a cominciare dal sito www.peterpiper.it. Da lì potete trovare i link alle pagine social, per rimanere aggiornati sui nostri concerti, ai servizi di streaming, se volete ascoltare qualcosa, e al nostro Bandcamp, se volete acquistare l’Ep o del merch (abbiamo magliette, adesivi, spille e molto altro ancora!).