Intervista a The.Kid

Benvenuto su system failure. Presenta il tuo nuovo progetto musicale ai nostri lettori. Cosa ti ha spinto a creare questo nuovo progetto da solista?

Ciao a tutti amici di System Failure, the.kid esiste già molto tempo, ma è sempre rimasto intrappolato nelle mie insicurezze. Ora che motivi personali con gli altri progetti musicali in atto abbiamo dovuto prenderci una pausa forzata, ho deciso di mettere in ordine un po di idee che negli anni avevo accantonato… Cominciando a fare le prime bozze mi sono reso conto che questa agilità nel lavorare da solo mi stava piacendo e portando a dei risultati che mi soddisfacevano e così mi sono immaginato a come poter presentare il progetto ed è nato the.kid, la parte aliena che è in me.

Che musica sta ascoltando The.Kid di recente?

Dopo un lungo peregrinare nelle più disparate playlist per cercare qualcosa di “folgorante” e veramente interessante, ho riscoperto la bellezza della musica degli anni ’90, soprattutto la parte elettronica di quella scena! E quindi Prodogy, FatBoy Slim, Chemical Brothers., Underworld, Propellerheads, per essere più attuali posso dire Moderat, Deadmau5 e Bloodybeetroots, più un sottobosco di artisti minori ma che tirano fuori belle mine tipo Maison Ware, Zhu e altri…

Come un lupo non può sopravvivere chiuso in una gabbia, così anche the.kid affronta e rifiuta il compromesso della gabbia che vede costruita attorno a sé”. Puoi commentare queste parole?

È un modo per dire che quando si suona in una band subentrano un sacco di restrizioni di genere, di linguaggio, tutte quelle pippe mentali che molte volte “ammazzano” la purezza e la genuinità di un pezzo… la cosa per me cominciava ad essere un grosso peso… Ma non solo questo… Non accetto il fatto che in Italia possano esistere soltanto 2 generi musicali. Se non fai Indie o Trap sei fuori gioco?? Vaffa… non ci sto!

Hai pubblicato il video per il tuo singolo d’esordio “Captive State”. Dove è stato girato?

Direttamente dalla ZONA ROSSA della Provincia di Pesaro Urbino e Pesaro Città.

Come è stato collaborare con Francesco Agostini?

Conosco Francesco da un po di tempo e sin dall’inizio c’è stata sintonia. Francesco riesce a capire le esigenze e accoglie le idee in modo sempre positivo e propositivo, apportando sia soluzioni tecniche ma anche creatività, è un professionista e la maggior parte delle volte la prima stesura non è mai lontana dalla versione definitiva, e questa cosa è molto positiva.

Molti di noi ti conoscono come membro dei Masstang. Quale è la differenza tra suonare per una band e suonare per se stesso?

Mah… la differenza per me non c’è! Nel senso che a livello creativo il procedimento che seguo è sempre lo stesso… condividere il piacere con altri l’ho sempre considerato più divertente e più gratificante, fino che non diventa un limite.

Quali sono le ambizioni per questo tuo nuovo progetto musicale?

Ho deciso di fare quello che sento, senza stare troppo a fare calcoli e questo potrebbe essere un’arma vincente oppure controproducente… non so. Per ora mi godo questa canzone che mi piace tanto e sto preparando le prossime uscite perché ho diverso materiale… spingerò forte questo progetto perché rappresenta me stesso più che mai!

Riguardo i Masstang, quando torneranno?

Non so dirti se e quando…

Il rap come altri generi musicali ha ampliato tanto gli orizzonti contaminandosi per esempio con l’elettronica come succede con The.Kid. Quanto sono importanti sia la sperimentazione che la contaminazione nella musica?

Credo che sia fondamentale per poter avere sempre cose fresche e progetti innovativi, a volte sperimentare significa anche re-interpretare movimenti del passato ma con dei particolari più attuali… per me è un modo imprescindibile di fare la musica.

Quale è il ruolo della musica in una società come la nostra in crisi sia climatica che economica e ora anche colpita anche dal flagello del Corona Virus?

Vi sto scrivendo da una delle ZONE ROSSE, quindi capisco benissimo il problema. La musica ci aiuterà a superare questo periodo, sia per chi come me la fa sia per chi l’ascolta e trova un po di sostegno. Credo anche che la musica debba servire a far aprire gli occhi ai giovani davanti a problematiche che non possono più essere rimandate, come il clima, e che vanno affrontate!! Sappiamo tutti che in Italia le cose non sempre funzionano come dovrebbero funzionare e spero davvero tanto che anche questa “pochezza” della scena musicale attuali cambi e porti dei messaggi di livello intellettuale superiore, perché sentire parlare di “Bamba” “soldi” “troie” ha un po rotto le palle.

Come si può “risollevare” l’indie italiano e riportarlo ai “fasti” dei decenni passati?

Serve coraggio!! Soprattutto dai talent scout… in Italia ci sono migliaia di progetti interessanti, ma che non vengono spinti perché escono fuori dai “canoni” attuali. In tutto il mondo si cerca l’originalità perché da noi funzionano solo cloni di cloni di se stessi???

Fare musica per me, tra le tante cose, vuol dire “osare”. Che pensi di queste mie parole?

T.V.B.

Cosa bolle in pentola per The.Kid? Forse un album? Un altro video?

Un album per ora no… Sicuramente produrremo altri brani interessanti!!! Anzi ti svelo un segreto: Lo stiamo già facendo 😉

Per finire, invoglia i nostri lettori ad ascoltare la tua musica con un appello….

FACCIAMO LA RIVOLUZIONE Cominciamo dalla musica!!! Fino alla fine!!! The.kid