Intervista a Sacrilege

Il vostro leader, Bill, nel concerto di Amsterdam si è esibito con una bandiera del Regno Unito indossata a mo’ di foulard. Nell’ambito del metal contemporaneo, caratterizzato da molteplici sottogeneri, che ruolo può ancora avere il metal di stampo britannico?

In realtà indossavo una sciarpa e non una bandiera, ma rappresenta l’epoca in cui è iniziata la nuova ondata di heavy metal britannico e anche se ci definiamo una band heavy rock/metal molte persone ci associano a quel genere, in realtà cerchiamo solo di produrre il tipo di musica che amiamo e che pensiamo possa piacere alla gente e di mettere in scena uno spettacolo ad alta energia ogni volta che suoniamo. Abbiamo visto molte band britanniche suonare e hanno ancora molto da offrire.

Nel vostro sound c’è di tutto: dai Judas Priest agli Angel Witch, dagli Iron Maiden ai Black Sabbath. Qual è la band a voi coeva che vi ha influenzato maggiormente? Perché?

I Black Sabbath sono sempre stati il mio gruppo preferito, perché amo i riff pesanti più che lo stile veloce della chitarra; quindi, suppongo che questo sia sempre venuto fuori nella mia scrittura, ma questo non significa che non mi piaccia anche la chitarra solista, è solo una preferenza e i Sabbath lo fanno meglio di molti altri e hai ragione, i Judas Priest sono sempre stati vicino ai Sabbath, seguiti dai Deep Purple, dagli Scorpions e da un’intera serie di band fantastiche.

…e quella che vi piace di più oggi?

Quando ho sentito i Nightwish al Wacken ho approfondito la loro conoscenza e ne sono rimasto davvero colpito; da allora li seguo e ora sono sicuramente tra i miei gruppi preferiti e sono sempre nella mia playlist.

Cosa succede quando il vostro batterista indossa quelle maschere? Forse i travestimenti gli danno quale superpotere?

In Cry of the night, ma non solo, la batteria è davvero da urlo! È un batterista fantastico, con tanta potenza e un tempismo super, le sue maschere aggiungono un tocco in più allo spettacolo, ha iniziato a usarle nel brano “In Hell” e tutti hanno amato il fatto che suonasse alla cieca, soprattutto quando si trovava sul drum riser, dove sembrava il diavolo alla batteria, da cui il suo soprannome “The Devil Himself” (il diavolo in persona), quindi ha solo aggiunto questo aspetto, ma come hai detto tu non ha tolto nulla alla sua potenza alla batteria.

Quali sono i motivi che hanno spinto Bill a mettere da parte la musica per qualche anno, a cavallo dei due millenni?

In realtà ho smesso nel 1987, quando ha smesso di essere divertente e non avevo alcuna intenzione di suonare di nuovo dal vivo; quando ho accettato di ricominciare a suonare, inizialmente era solo per uno spettacolo, ma ovviamente mi è piaciuto e ho iniziato a riportare i Sacrilege sulla strada e, dopo alcuni cambi di membri della band, ora siamo un gruppo molto stabile, il che credo si veda nel nostro spettacolo e nella nostra musica.

Scenografia assente, poco uso di pedale e pedaliere varie… la vostra musica al concerto è stata come voi: diretta, capace di sbattere in faccia agli ascoltatori pura potenza. Credete che l’uso di alcune tecnologie e altri fronzoli abbia impoverito il metal?

Penso che qualsiasi cosa che migliori lo spettacolo o il suono vada bene purché non tolga l’atmosfera “live” del concerto, non usiamo tracce di accompagnamento o qualcuno fuori dal palco che suoni come fanno alcune band, è solo così che vogliamo suonare.

Sotto al palco, durante in concerto, ci sono molti giovani e non giovani. Cosa vi sentite di dire ai ragazzi che vogliono fare metal nell’era di internet e della tecnologia? E soprattutto, come si fa a resistere e a sopravvivere dopo quaranta anni di attività?

Dico loro che non c’è emozione più grande di suonare davanti a una grande folla di persone che si godono la vostra musica e si preparano per uno spettacolo, poi c’è il cameratismo con i vostri compagni di band, il divertimento di comprare i vestiti di scena e di mettere insieme gli effetti sul palco come i fuochi d’artificio, il fumo, ecc. Il modo per sopravvivere è godersi tutto questo, cercando gli aspetti positivi e non quelli negativi.

Esistete musicalmente da quarant’anni, ma il DVD è un prodotto fresco e carico di un’energia primordiale. Quali sono i progetti per il futuro?

Grazie, è molto gentile da parte tua. Trattiamo ogni concerto come se potesse essere l’ultimo e se non ti diverti con quello che stai facendo allora non lo farà nemmeno il tuo pubblico, mettiamo tutto in ogni spettacolo e sono contento che la nostra energia traspaia da questo DVD che crediamo sia un ottimo ascolto e visione, per quanto riguarda il futuro, spettacoli più grandi e migliori, un nuovo album e continuare a goderci quello che facciamo il più a lungo possibile.

A cura di Francesco.