Intervista a Royal Division

Benvenuti su system failure. Come si è formata la vostra band? Raccontateci tutto per bene…

Grazie, bentrovati. L’attuale formazione è nata dalle ceneri di un vecchio progetto di Dave, il cantante e Abi, il batterista, a cui si sono aggiunti Diego, Bob e Giorgio, rispettivamente alla chitarra, al basso e ai synth. Condividendo lo stesso background e la passione per lo stesso sound, ci siamo trovati bene non solo musicalmente, ma soprattutto umanamente. Da lì abbiamo iniziato a recuperare delle demo e comporre brani nuovi, portando a compimento una decina di pezzi. Ne abbiamo selezionati quattro per il primo EP, Yellow Fever, che prende il nome del brano d’apertura. E’ stato registrato e mixato da Mickele Jon Mineo e masterizzato da Andrea Cremonesi; lo abbiamo pubblicato alla fine del 2021, proseguendo l’anno successivo con i live e la scrittura di nuove canzoni.

Come è nata la passione per la musica?

Difficile da dire, siamo sempre stati appassionati di musica, sin da bambini. Ovviamente con influenze sonore miste, iniziando con i genitori, fratelli e sorelle più grandi e proseguendo con i compagni di scuola e amici vari.

Perché l’alternative rock tra tanti generi musicali?

In realtà è uno dei generi del nostro background, collegandomi alla risposta precedente. Siamo influenzati anche dall’indie e dal brit rock, dalla new wave e dal rock elettronico. Forse l’alt rock è stato il genere che più ci è rimasto impresso, anche se appunto non l’unico. Rappresenta l’energia del rock per noi più potente, un po’ in contrapposizione alla deriva del mainstream rock. Abbiamo detto rock, forse?! 😀

“Destroyed”, nuovo singolo dei Royal Division. Di cosa parla la canzone? Ci parlate anche della sua genesi?

Destroyed è un brano che parla di resistenza interiore, del fatto di non arrendersi e di lottare contro le avversità che la vita spesso ci propone. Il ritornello infatti dice: “I don’t wanna be destroyed”, non voglio essere distrutto! E’ anche un invito a non sprecare il tempo e a focalizzarsi sulle cose che si reputano importanti e che ci permettono di essere noi stessi, senza lasciarci influenzare negativamente. Come molti dei nostri brani, è partito da alcune idee di Dave, che oltre a cantare usa anche chitarra e synth per comporre. Provando e riprovando l’abbiamo arrangiato e definito così come potete ascoltarlo ora.

“Destroyed”. Qual è la differenza con le vostre canzoni passate?

Diciamo che è un po’ un proseguo di quel sound cupo e oscuro che mescola l’alternative rock con la new wave in alcune delle nostre canzoni. E’ un pezzo energico, ‘cazzuto’ se ci passate il termine; è molto divertente suonarlo dal vivo.

Dove è stato girato il video e da chi? Cosa rappresenta?

Potremmo dire che è stato girato a Hollywood, Bergamo. 😀 E’ stato realizzato da un giovane e talentuoso videomaker, Roksta, che si è occupato di riprese e montaggio. Il video non è descrittivo, anche se si collega alla canzone per il fatto che non vogliamo essere “distrutti”. E’ nato da un’idea di Dave, che oltre ad essere il nostro frontman, ormai è anche il nostro sceneggiatore preferito. 😀 Abbiamo cercato di fare un cortometraggio in stile action e crime thriller. Non perdetevi la scena finale dopo i titoli di coda.

In un mondo al collasso come il nostro qual è il ruolo della musica?

Quello che in un certo senso è sempre stato, una carezza per mente e spirito. La musica ci accompagna e ci culla nelle diverse fasi dei nostri stati d’animo e in generale nella nostra vita. Le emozioni prendono vita tramite la musica e le canzoni. E noi speriamo che possa aiutare a portare una fase di rinascita visti i tempi bui.

Chi sono i vostri miti musicali?

Sono tanti, possiamo fare una lista lunghissima, ma più che miti ci piace pensare a dei mentori musicali. Possiamo citare tantissime band: Beatles, Pink Floyd, Oasis, Blur, Kasabian, Editors, Arctic Monkeys, per esempio; ma anche Joy Division, Cure, Depeche Mode, Pixies, Nirvana, RATM, Queens of the stone age, per dirne alcune internazionali. Sono nomi da storia del rock. Tra quelle relativamente più recenti ci piacciono band come Royal Blood, Wolf Alice o Fontaines DC. Ovviamente apprezziamo molto anche band italiane come Subsonica, Verdena, Afterhours, Marlene Kuntz, TARM, e tante altre. Ci vorrebbe una risma di carta per elencarle. 😀

Tecnica, talento e studio. Come si devono intrecciare in una band?

Come in un cocktail ben fatto, dev’essere buono. Mescolato o shakerato, basta che sia ben dosato.

Per finire, salutate i nostri lettori e parlateci dei vostri progetti futuri…

Nel futuro prossimo ci dedichiamo ai live, che è una delle cose che più amiamo. Più avanti torneremo in studio per registrare un nuovo singolo o forse un ep. Ringraziamo voi e i vostri lettori per il tempo che ci avete dedicato. Seguiteci su tutti i social se vi va, ma soprattutto ascoltateci e venite ai nostri live, non ve ne pentirete. Un grande saluto dai Royal Division!