Intervista a Raestavinve

Benvenuti su system failure. Ci parlate di questo vostro progetto artistico?

Grazie! Il progetto RaestaVinvè nasce poco più di un anno fa quando durante un concerto, quello di Riccardo Sinigallia, io e Vincenzo ci siamo conosciuti, presentati da un’amica comune. Da lì è iniziata una collaborazione. Lui, produttore, ha ascoltato i miei pezzi, che io avevo indirizzato a Riccardo Sinigallia, qualcosa deve essergli piaciuto e abbiamo iniziato a scrivere pezzi a quattro mani.

Abbiamo pubblicato il video di “Senza cuore”. Ci potete parlare della genesi di questo progetto?

Il brano parla di una storia dove la protagonista è un tipo di donna “narcisista”, che si nutre di soggetti empatici, il video, cerca di tratteggiarne i caratteri principali.

Come è stato collaborare con Francesco Di Bella?

Francesco è uno dei più grandi songwriter della sua generazione. Scrivere con lui è stato un grande onore oltre che una grande opportunità. Il brano risente molto della canzone tipica di Francesco, la sua scrittura, la sua influenza sono stati determinanti per la storia, peraltro realmente accaduta a Vinvè.

Vincenzo: Chiaramente le vicende che ho vissuto hanno dirottato la struttura messa in piedi da Francesco su un epilogo differente da quelle che erano le intenzioni iniziali. Ma è un pezzo vero, una storia realmente accaduta.. Senza cuore esiste davvero, in carne ossa e tutti i suoi nei.

Il brano è stato registrato presso Gli Artigiani Studio di Maurizio Loffredo e Daniele Sinigallia. Come è stato collaborare con loro?

Lavorare con persone come Maurizio Loffredo e Daniele Sinigallia è incredibile. Sanno metterti a tuo agio e far “uscire al meglio il tuo suono”, senza preconcetti, o cliché. Con Maurizio in particolare siamo molto in sintonia e il suo contributo negli arrangiamenti è sempre più importante. Sono due persone fantastiche prima ancora che due professionisti incredibili.

Come avete elaborato il vostro sound?

Il sound vien fuori dritto dai nostri ascolti. Dalla nostra epoca. Non sentiamo di appartenere al mondo indie, o al mondo della trap-music. Non potremmo essere credibili. Molto ci viene dall’alternative rock, che ormai pare così lontano, e nel pop elettronico, che cerchiamo sempre di inserire in qualche modo. Tanto è mutuato dal pop italiano, forse quello di qualche annetto fa. Il resto è ciò che siamo.

Quali sono i vostri ascolti? Nominate anche qualche disco che ha lasciato un segno indelebile nella vostra memoria….

Stefano: Sicuramente “Ok computer” dei Radiohead, che mi dispiace scomodare, ma è ciò che mi pare di nominare di più quando sono in studio. Poi “Rimmel” di Francesco DeGregori.

Vincenzo: Sting, U2, ma anche Fools Garden e Maroon 5 se ti riferisci a riferimenti internazionali; quanto agli italiani Dalla (con il quale ho avuto la fortuna di collaborare brevemente) la scuola dei cantautori romani (Silvestri, Gazzè) e tutte le produzioni Sinigallia, da Fabi a Motta passando per Coez.

Come nascono le vostre canzoni? Fonte di ispirazione?

Diciamo che siamo due persone a cui non mancano storie da raccontare.

Ricerca di sonorità internazionali da parte vostra. Ci spiegate questa vostra precisa scelta?

In realtà ultimamente l’avvento dell’indie in italia ha reso forse troppo riconoscibile questo suono, fatto di tante drum machine, di synth spaziali che escono dritti da Ableton, o Garage Band. Il tentativo che abbiamo fatto è quello di avere un suono credibile, e non troppo “di plastica”, pur non avendo del tutto arrangiato e registrato i pezzi con una band.

C’è un album in uscita in autunno…Qualche anticipazione?

Sicuramente non ci allontaneremo dai nostri suoni. Il primo singolo, “Non sono Nato Ieri” è uscito in pieno lock down, e sicuramente non è un brano immediato o energico. Lo stesso vale per “Senza cuore” . Diciamo che se avessimo voluto presentarci in maniera più leggera saremmo dovuti uscire con un brano come “Tequila” che invece sarà pienamente lanciato a settembre, benché già presente sulle piattaforme. “Tequila è un brano di presentazione. Io e Vincenzo ci avvicendiamo su strofa e ritornello mettendo allo scoperto la natura dualista del progetto e denotandolo come un duo.

Vincenzo: mi preme raccontarvi un aneddoto. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione del primo album di Raesta, la sfida da vincere era quella di riportarlo a casa, ovvero realizzare delle canzoni in italiano. Abbiamo passato l’estate insieme, ed evidentemente una serie di elementi come le vacanze, le sbronze, l’esserci sostenuti mentre le nostre storie naufragavano, ci hanno condotto in un modo quasi spontaneo alla realizzazione di un album comune. Un concept album sull’amore, argomento trito e ritrito nella canzone d’autore.. sotto certi aspetti banale, ecco perché va raccontato nel modo giusto. Il nostro concept, “Biancalancia”, sarà una sorta di romanzo in musica, una sorta di ARS AMATORIA 2.0. Le tracce dalla 1 alla 10, ascoltate in sequenza, saranno i capitoli della storia, dall’inizio all’epilogo finale. Ovviamente ascoltate a random, le singole tracce, hanno una loro identità apparentemente scollegata da tutto il progetto. E comunque, ognuno deve identificarsi, dunque chissenefrega se nn percepite la storia nella sua totalità.. certo nel tour promozionale la racconteremo

Una domanda per Stefano Resta che già conosciamo su system failure. Quali sono le differenze tra lavorare da solo e lavorare per il progetto musicale Raestavinve?

Diciamo che lavorare in due ti capita, ti capita quando sei in studio o prima ancora in sala prove. Ciò che realmente è cambiato è l’approccio alla primissima fase, quella della scrittura. Condividere un’emozione può richiedere tanto tempo. Ma è un lavoro molto più stimolante. Penso che con Vinvè sia cambiata la mia maniera di imbastire un pezzo. Di farlo camminare e funzionare in ogni sua virgola, quando la canzone è fatta solo di quattro corde di nylon e qualche idea non troppo confusa su un pezzo di carta, o nelle note audio di whatsapp.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Sicuramente presentare il Disco Biancalancia che, notizia di questi giorni, è rientrato nel parco progetti di PUGLIASOUNDS. Far uscire il prossimo singolo, Tequila, accompagnato da un video. Poi Suonare e presentarci, strumenti alla mano. Magari prima del prossimo lockdown

Salutate i nostri lettori ed invogliateli ad ascoltare la vostra musica….

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