Intervista a LupoFiumeLeggenda

Benvenuti su system failure. Potete parlarci del vostro percorso artistico? Come vi siete conosciuti?

Ciao a tutti, qui Nico Verti. Veniamo da un paese in cui ci si conosce sempre tutti, con Gilio e Garra suoniamo e usciamo da sempre. Io e Edo siamo fratelli quindi ci siamo conosciuti in casa.

Come nasce una vostra canzone? Parlate del processo creativo alla base….

Ci piace molto partire da un concetto o raccogliere un riferimento che troviamo nella vita di tutti i giorni. E poi Gilio scrive un riff al giorno e peschiamo da lì.

“Chanson d’amour” è il vostro nuovo singolo e video che abbiamo recensito. Di cosa parla la canzone?

Parla dell’incertezza che ci attanaglia e del riuscire a salvarsi suonando, quindi alla fine parla anche di punti fermi. E quando l’abbiamo scritta il covid non c’era.

Quale è il filo rosso che unisce le vostre canzoni?

La birra industriale italiana.

Iacopo Barattieri
. Come è collaborare con lui?

È un ganzo. È la prima live session della nostra vita e con lui ci siamo trovati benissimo.

Autoproduzione per scelta o per necessità?

Per totale e assoluta necessità. (Major chiamateci quando volete ).

Francesco Rabaglia. Come è invece collaborare con lui?

Con Franci ci conosciamo da 10 anni. Abbiamo registrato tanti progetti precedenti con lui. Quindi alla fine autoproduzione anche per amicizia. Poi c’è il fatto che anche lui beve un sacco di birra industriale italiana, cose in comune…

Che messaggio o messaggi volete lanciare con la vostra musica?

Noi vorremmo fare dei concerti in cui la gente salta e suda e per un po’ si dimentica di tutto il resto.

A chi è destinata la vostra musica?

Dai 5 ai 99 anni. Per chiunque e dovunque.

Come è il vostro live perfetto? Come ve lo immaginate?

Intanto ci piacerebbe farne uno. I nostri riferimenti sono assolutamente rock n roll quindi chitarre, casino e birre. Quelle ci vogliono sempre…

In un mondo in crisi climatica, economica e sanitaria quale è il ruolo della musica?

Unire le persone, renderle felici, lasciare messaggi. Senza musica non si vive.

Oltre la musica che arti preferite?

A me piacciono un sacco i fumetti. Gilio legge molto e apprezza anche la fotografia. In generale siamo tutti molto aperti. Lo spettacolo della natura è la nostra arte preferita.

Se la vostra musica fosse un libro, un film o un quadro?

Beh, in modo completamente immodesto, vorremmo che fosse “cent’anni di solitudine”. Un film, di Troisi (capirete perché se ci seguirete le prossime settimane). Un quadro di Diego Rivera.

Per concludere la nostra chiacchierata, salutate i nostri lettori ed invogliateli ad ascoltare la vostra musica con un appello…

Un mega saluto a tutti gli amici di system failure. Grazie per averci ascoltato, continuate a seguire le nostre uscite. Oppure venite qua in Appennino che si sta da Dio.