Intervista a Inira

1)Benvenuti su System failure. Ci parlate del vostro percorso artistico fino a qui?

Grazie System Failure per il tempo che ci state dedicando e per questa intervista. Le origini della band risalgono al 2006 quando Efis (voce e Marco (basso) si sono incontrati: al tempo Efis era alla ricerca di musicisti per avviare una band che poi si sarebbe evoluta come Inira. Marco ricevette un demo con 3 canzoni registrate da Efis, così da capire la direzione musicale e al secondo incontro arrivò preparato sui brani e con delle idee su come sviluppare i brani. Da li è partito tutto. Un primo demo auto-prodotto nello stesso anno e un disco pubblicato per l’americana Arctic Music Group (Revolution Has Begun, 2010). Molti i concerti in Italia di supporto a band come Linea 77, Extrema, Dufresne, Elvenking, The Secret, Slowmotion Apocalypse e Raintime. Sono seguiti alcuni cambi di line-up per arrivare ad un EP (Antartide, 2013) con influenze più Metalcore rispetto al Melodic Death degli esordi. Arriva un periodo di silenzio, dove nonostante fossero rimasti attivi i contatti tra i membri, non si poteva ripartire con la produzione di nuovo materiale per motivi di lavoro e studio. Alla fine del 2014 la band si rimette in moto con il rientro di Daniele “Acido” Bressa (lead guitar) e l’anno successivo con c’è il folgorante incontro con Gabriele Boz che ha preso il comando della sezione ritmica alla batteria. È ripartita così l’attività live con alcune date in Austria e in Italia supportando band come Destrage, Desasterkids e Normandie. Nel 2016 è partita la scrittura di “Gray Painted Garden” che per gli Inira segna il punto di reset, è la definitiva ripartenza, il punto Zero. Il lavoro vede finalmente la luce nell’Ottobre 2018.

2)Quali sono i vostri ascolti? Nominate qualche album che ha segnato la vostra vita…

I nostri ascolti sono svariati e credo si possano riconoscere di riflesso nelle nostre produzioni. I gruppi di riferimento principali di Efis sono Gojira, Katatonia, Deftones, Sepultura e In Flames.

Album: Sepultura – Arise

Marco ha ascolti più classici e vira più su band come Helloween, Rainbow, Iron Maiden e anche melo-death come In Flames e Dark Tranquillity;

Album: Helloween The Keeper Of The Seven Keys Pt.2

Daniele, da “Guitar Hero” preferisce oltre a Malmsteen e Symphony X, anche gruppi piu moderni come Periphery e Architects.

Album: Yngwie Malmsteen – Trilogy

Gabriele ha ascolti che variano dall’Hard Rock, all’alternative fino ad arrivare al metal moderno. Alcune delle band preferite sono: Black Sabbath, Rage Against The Machine, Soundgarden, Alice In Chains, Deftones, Architects e Gojira.

Album: Iron Maiden – Iron Maiden

3)Come è nata in voi la passione per la musica?

Abbiamo cominciato tutti presto accomunati da una passione per la musica tramandata dai nostri familiari e amici. Ore e ore passate ad ascoltare e riascoltare CD per cogliere tutti i dettagli suonati dai nostri idoli. Probabilmente i nostri genitori mai avrebbero immaginato che l’avremmo presa così sul serio.

4)“Gray Painted Garden”, tramite Another Side Records / Metal Scrap Records Inc.,
è stato pubblicato il 5 Ottobre 2018 in Europa/Giappone/Nord & Sud America, come ho appreso dal web. Dove è stato registrato? Difficoltà nel processo di registrazione? Aneddoti a riguardo?

“Gray Painted Garden” è stato registrato in 3 fasi ben separate. La batteria è stata affidata alle sapienti mani di Riccardo Pasini nel suo Studio 73 a Ravenna. Le chitarre ed il basso invece sono stati registrati all’InferiStudio di Efis e le parti elettroniche, ambient ed effettistica aggiuntiva da Daniele nel suo Home studio personale. Le voci sono state riprese dallo stesso Efis in una casa in montagna con le pareti in pietra, utilizzando parti di hardware prese dal suo studio. Il processo di registrazione, soprattutto per chitarre e basso è stato piuttosto sperimentale, soprattutto in termini di accordature. Prima di iniziare le registrazioni le chitarre erano in drop F, poi è stato scelto di abbassarle ulteriormente di un tono arrivando al drop E, un’ottava sotto allo standard. Alla fine il master del disco è stato affidato al noto produttore svedese Henrik Udd (Bring Me The Horizon, Architects, At The Gates, Hammerfall e molti altri), il quale è stato molto disponibile e alla mano.

5)Su quale traccia di “Gray Painted Garden” mi dovrei soffermare e perché?

Potresti soffermarti su “Oculus Ex Inferi”, una traccia molto serrata e claustrofobica. Il riff pesante, un velo di ansia sulle strofe e infine un ritornello aperto e urlato rappresentano bene questo disco.

6)Potete parlarci della cover del disco? Cosa rappresenta? Da chi è stata disegnata?

L’artwork(subito sopra) del disco è stato disegnato da Amanda Vallar e rappresenta visivamente le varie tematiche che si colgono ascoltando il disco. Atmosfere e sentimenti molto freddi, cupi ed arrabbiati, che a tratti però lasciano trasparire dei piccoli respiri di speranza.

7)“This Is War” fa parte dell’album suddetto. Tale singolo è presente su Youtube con un video. Di cosa parla questo singolo? Ci parlate della sua genesi?

Il brano tratta tematiche riguardanti la guerra, sempre attuali purtroppo. Questa è la storia di un bambino cresciuto sotto i bombardamenti che da grande combatterà e si ritroverà davanti il suo carnefice, ormai vecchio. Spaventato, alla fine lo grazierà. “This Is War” è stato probabilmente il primo brano composto per il disco. Era stato suonato in alcuni concerti già tra il 2015 e il 2016, poi è stato ri-arrangiato e registrato per essere inserito in Gray Painted Garden.

8)Su quale palco sognate di salire?

Sicuramente su uno dei palchi più importanti in Europa. Hellfest su tutti, ma anche Wacken o il Download UK. Un altro nostro sogno sarebbe fare qualche data in Giappone, un paese molto affascinante dal punto di vista culturale.

9)Con quale band o artista indipendente vorreste collaborare?

Ci sono tante band e artisti con cui ci piacerebbe lavorare, ma da buoni italiani ci riempirebbe veramente di orgoglio poter collaborare con i Lacuna Coil, una delle band più rinomate a livello internazionale.

10)Come nascono le vostre canzoni? Parlate del processo creativo alla base…

Si parte dalla delle idee di base, principalmente riff o melodie e da li si inizia a dar forma al brano. La prima parte di composizione è tutta svolta davanti ai computer, dove ci passiamo il vario materiale composto e, una volta raggiunto un risultato convincente, proviamo a vedere se funziona in sala prove. Certi brani funzionano su disco ma dal vivo non hanno quel tiro che contraddistingue il genere. Per noi quindi la sala prove quindi è il passaggio fondamentale per valutare effettivamente le potenzialità del pezzo.

11)In un mondo dove si alzano di nuovo muri e si parla di nuovo di nazionalismo e protezionismo, ebbene in questo mondo quale è il ruolo della musica?

La musica ha sempre avuto un ruolo sociale e di aggregazione per cui in questo momento storico è fondamentale continuare a suonare. Dobbiamo ricordarci che è un linguaggio universale, anche se certe culture non sono molto aperte a questo.

12)Per concludere, date qualche consiglio alle band che muovono i primi passi nel mondo della musica…

Essere sé stessi sempre. Non avere fretta di saltare le tappe del percorso musicale: bisogna costruire un’ottima base su cui poggiare, soprattutto in termini umani e personali. L’essere amici e volersi bene è una delle cose principali, senza questo è difficile far girare il tutto serenamente. Se ci si impegna e ci si pone degli obiettivi i risultati arrivano, piccoli o grandi che siano. Bisogna guardare sempre oltre e aver ben definito le mosse da fare in futuro per far crescere la band e far raggiungere il vostro prodotto alle persone giuste.