Intervista a Darman

Bentornato su System Failure. “Rifugio”, il nuovo album di Darman. Di cosa parlano le canzoni?

Ciao ragazzi e grazie per l’invito. “Rifugio” è un album molto passionale, intimo nel senso stretto della parola, infatti in questo nuovo lavoro metto a nudo i miei sentimenti, la mia vita privata e, nello stesso tempo, do la possibilità tutti gli altri di ritrovarsi in questo mio mondo personale.

Quale è la differenza tra questo ultimo disco ed i precedenti?

Sicuramente a livello degli arrangiamenti, essendo un album completamente acustico. A livello sonoro ho lasciato i brani il più possibile vicino alla scheggia emotiva iniziale che li ha generati.

Cosa rappresenta la copertina dell’album? Chi l’ha realizzata?

La copertina è stata realizzata da Caterina Borrelli. Il senso è quello di voler far entrare le persone nell’intimità del disco già guardando la copertina. Proprio per questo motivo si è scelto di dipingere su una tela grezza. Per quanto riguarda l’immagine, è stata messa volutamente in apparente antitesi col titolo del disco, essendo il guscio d’uovo aperto e senza contenuto, in un (come lo definiamo io e lei) ossimoro visivo, visto che la tradizionale accezione che si dà al termine rifugio e quella di un luogo chiuso, dove, appunto, rifugiarsi. Per noi, invece, il vero rifugio è l’apertura e la scoperta del mondo e degli altri.

Quale è il ruolo della musica nella società odierna secondo te?

Ti rispondo in maniera piccata: c’è un ruolo apparente, che è quello di intrattenere… e poi c’è il ruolo reale, che è quello di emozionare e di far crescere interiormente l’essere umano inteso sia come persona singola che poi, conseguentemente, come insieme di persone che formano una collettività.

Con quale artista o band indipendente vorresti collaborare?

Con Neil Young.

Tecnica, talento e studio. Come si devono intrecciare in un artista?

Tenendo a bada la consapevolezza di possedere un talento e lavorarci su con lo studio e il miglioramento della tecnica, per potenziarlo e sinergizzarlo.