Intervista a Cosmorama

Si chiama “Terra alla Luce del Sole” il nuovo singolo pubblicato dai Cosmorama, rock band salernitana con due album già all’attivo ed in procinto di produrre un nuovo EP per l’etichetta Trees Records. Abbiamo pubblicato qui l’articolo per questo singolo. Poi abbiamo intervistato la band. Leggete cosa hanno da dire…

1)Benvenuti su System failure. Come si è formata la vostra band? Presentatevi ai nostri lettori e parlateci del vostro percorso artistico fino a qui…

I Cosmorama nascono nel 2007 dalla volontà di tre amici (Gerardo Zambrano- voce e chitarra, Enzo Siani- tastiere e Luca di Filippo- basso) di approntare un progetto ultra-musicale, il cui sound affondasse le radici nel pop-rock elettronico, e la cui attenzione tematica traesse spunto dal contesto socio-politico culturale. Nel 2009 abbiamo pubblicato il primo album “Radioscopio Alieno” e grazie ad esso la band si è esibita in giro per l’Italia in apertura ad artisti come i Subsonica, Gianluca Grignani, Morgan, Punkreas, Raiz, Giuliano Palma, Frankie Hi-NRG, Emma Marrone e Modena City Ramblers ed ha ottenuto diversi riconoscimenti, come il primo premio al festival “Musicalmente Policastro” e al “Sileno South Festival”. Nel 2010 abbiamo firmato il nostro primo contratto discografico con la Pirames International e siamo stati selezionati per partecipare al format televisivo di “Rock TV” con il brano “Odio”. Nel 2012 la band, dopo l’arrivo nella band di Arturo Fasano (chitarra) e Giovanni Fasano (batteria), ha registrato, presso gli studi di RTL 102.5, due nuove interpretazioni di “Odio” e “Babele”. Nel 2018, dopo aver rinnovato la formazione con l’arrivo di Alessia Minichini (voce) e di Roberto Mirabella (successivamente sostituito da Armando Arleo al basso), la band ha pubblicato il secondo album dal titolo “Redemption”, grazie al quale ha partecipato a numerosi festival come Arezzo Love Wave Festival, Wanted Primo Maggio all’Hiroshima Mon Amour di Torino, Forum Play Music Contest, Meeting del Mare, Festival dell’Aspide, Sicinius Music Festival, Voci dal Sud, Scampia Music Fest, Yo Forum Festival in qualità di opening act di artisti come Cosmo, Luchè, Banda Bardot, Ministri, Capone & BungtBangt, etc. Infine il 29 aprile abbiamo pubblicato il nostro nuovo singolo “Terra alla luce del sole” che tenta di affrontare, da un punto di vista singolare, la scottante tematica della terra dei fuochi.

2)Tra i tanti generi musicali perché il rock elettronico? Quali band ascoltate o avete ascoltato in passato? Indicate anche qualche album indelebile nella vostra memoria…

Il rock elettronico è il genere che fa da collante tra le nostre diverse esperienze musicali, insomma è il punto di partenza in cui tutti noi ci siamo ritrovati all’inizio di questa avventura artistica. Dobbiamo però precisare che ognuno di noi ha differenti gusti musicali e proprio per tale motivazione i nostri brani sono spesso contaminati da melodie pop, armonie punk e sonorità shoegaze. In realtà, per le ragioni su esplicate, non posso indicarti dei riferimenti specifici da cui la band trae spunto, ma di sicuro un album che tutti noi amiamo è “Violator” dei Depeche Mode.

3)Come prendono forma le vostre canzoni? Parlate del processo creativo alla base…

In genere tutto parte da una melodia o un riff. Successivamente pensiamo a comporre l’armonia del brano e, in ultimo, dopo aver stabilito una tematica di riferimento, elaboriamo in modo molto accurato il testo.

4)Chi si occupa del songwriting? Chi si occupa dell’elettronica e che strumentazione usate per quest’ultima?

Il songwriting è fondamentalmente un processo condiviso tra i diversi membri della band mentre l’elettronica in genere è appannaggio del nostro tastierista e produttore esecutivo Enzo Siani, che si avvale per la composizione sia di macchine analogiche che di software digitali opportunamente ricalibrati.

5) Abbiamo pubblicato il video di “Terra alla Luce del Sole”. Dove è stato girato? Da chi è stato girato?

Il video-clip(che potete vedere sotto) è stato realizzato dalla compagine salernitana di “Skratch Fab” e vede in regia l’emergente e talentuoso Guglielmo Lipari, coautore della sceneggiatura assieme a Giovanni Masturzo. Le scenografie invece sono opera di Valeria Emanuele. Skratch Fab inoltre si è avvalsa degli archivi pubblici online che documentano la problematica riguardante la Terra dei Fuochi e soprattutto dei contributi di Lumière & Co., Tfilm produzioni, Rogerio Editore, Fanpage e Videoinformazione. In particolare per la realizzazione dell’opera sono state usate immagini estratte da: “Biùtiful Cauntri”, documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero; “The Land of Fires”, documentario di Luca Bellino e Silvia Luzi; “Ogni singolo giorno”, documentario di Thomas Wild Turolo e Ornella Esposito. Infine il video è stato girato presso lo “Studio Naparte” di Napoli.

6) Il singolo parla tra l’altro della “terra dei fuochi” e dello sfruttamento di una regione italiana ossia la Campania. Perché avete scelto questo tema? Commentate pure queste parole: “la forza di combattere nello “spirito di verità”…

Il brano è un atto di accusa attraverso cui denunciamo lo sfruttamento di una terra, la Campania, che viene privata della sua meravigliosa bellezza e sottoposta allo scempio delle risorse primarie come aria, acqua e suolo. Abbiamo scelto di parlarne perché crediamo sia un fenomeno molto sottovalutato e di sicuro non limitato alle sole province di Caserta e Napoli: in realtà fatti similari sono stati registrati anche nel resto della regione e persino nell’Italia Settentrionale. Esortiamo dunque le persone a trovare la forza di ribellarsi a questa devastazione, facendo appello a quello “spirito di verità” che é prerogativa di ogni essere umano.

7)Nell’epoca odierna si parla di nuovo di nazionalismo, di protezionismo, si stanno alzando nuovi muri…Quale è il compito della musica nell’epoca attuale?

Il compito della musica é quello di abbattere le barriere e di spiegare alla gente che il pregiudizio é figlio dell’ignoranza; per cui noi musicisti abbiamo il dovere di provare ad educare l’ascoltatore alla cultura del diverso.

8)Ci spiegate l’origine del nome Cosmorama?

La parola Cosmorama deriva dalla fusione di due termini greci Cosmos (universo) e Korama (veduta) e quindi significa letteralmente “Visione dell’Universo”. In realtà il Cosmorama era un antico strumento per vedere ingrandite ed in rilievo immagini panoramiche del mondo. Abbiamo scelto questo nome perché pensiamo che la nostra mission, proprio come il Cosmorama, sia quello di amplificare e porre all’attenzione del nostro pubblico le problematiche del mondo che ci circonda.

9)“Terra alla Luce del Sole” anticipa l’uscita invernale del vostro terzo lavoro discografico. Potete anticiparci qualcosa? Quali saranno le differenze con i lavori precedenti?

In realtà sono in fase di lavorazione diversi nuovi brani che stavolta verranno pubblicati singolarmente, volta per volta, durante la prossima stagione invernale. Abbiamo scelto questa forma di promozione perché, dopo aver pubblicato due concept album, vogliamo sperimentare una nuova forma di comunicazione che fissi l’attenzione su una singola tematica, in modo da rendere più efficace la diffusione del nostro messaggio. La differenza principale rispetto al recente passato sarà nella stesura dei testi che stavolta verranno elaborati tutti in italiano.

10) Per finire, spiegate ai nostri lettori quale è il filo rosso che lega le vostre canzoni oppure quale messaggio o messaggi volete trasmettere. Insomma, spiegate cosa avete di diverso dagli altri….

L’elemento comune a tutta la nostra produzione artistica è l’impegno sociale: infatti quasi tutti i nostri brani invitano alla riflessione e all’autodeterminazione dell’individuo, visto come soggetto pensante e libero di definire le proprie scelte. Infatti siamo profondamente convinti, nonostante tutto, di vivere ancora in una grande era.