Ierofania – Ierofania

Di “Ierofania” colpisce il drumming imponente, invalicabile di gran parte dell’album, un drumming che ti scaraventa a terra, un drumming senza scampo per un sound cupo, atroce, di chiarissimo stampo black metal. Un sound granitico e penetrante con scream straziante a supporto, un sound spesso mesto per un album lacerante. Quest’ultimo è forse l’aggettivo più adatto per descriverlo.

I refrain qua e là catalizzano il focus dell’ascoltatore. Alcuni passaggi(Terza) sembrano far pensare ad un requiem inesorabile. Colpisce “Intermezzo”, per una sua parte con questa chitarra triste aggredita dal solito drumming portentoso. Apprezzabili i passaggi mistici in “Quarta”…In “Undicesima” c’è un arpeggio delicato ma sempre malinconico, oscuro, anche questo aggredito dal solito drumming lancinante…

Si mira in questo album a dare un suono senza luce, un’oscurità inevitabile, un buco nero che ti fagocita fin dalle prime note. Come sound fa pensare a “Prima Forma Indefinita” di Apatia, altro disco pubblicato con etichetta “Il Grido – Incisioni Sonore”: ne condivide i refrain ossessivi minimali ed altro ancora…

“Ierofania” rappresenta sotto forma di onde sonore un luogo impenetrabile: se hai la “fortuna” di arrivare ed entrare in un luogo del genere per te non può esserci che la catarsi totale…L’immagine dell’artwork è quantomeno esplicativa, un eclissi di Sole, un Sole nero, un “eclissi eterna” che sembra essere stata “ordinata” dal “male assoluto”…

“Scavammo, cadendo al fondo del buio, al fondo illimitato del buio”, si dice su Bandcamp e queste parole si sposano con la musica, un vortice indistricabile di percussioni e suoni dark, una sorta di iniziazione sonora e spirituale per coloro che premono play…