Alberto Fabbris - The New Journey

Avete presente quando siete all’estero e andate a mangiare al ristorante italiano….magari i piatti sono buoni, ma manca quel sapore della terra nostra….

Immaginate adesso a quanti fanno blues o country in Italia, generi tipicamente nord-americani…Molti suonano anche bene ma…. quando c’è un americano vero di mezzo…il sound già cambia, specialmente si avverte la ‘mancanza’ se la band fa pezzi propri…a meno che non abbiano fatto studi particolari. Mosche bianche, ma capita anche il contrario…e celebre come Terence Trent D’Arby che cambiato nome in Sananda Maitreya si trasferisce a Milano e si fa la band italiana…. Entrambi i casi non coinvolgono il nostro Alberto Fabbris, non lui, non la sua mano.

Polistrumentista di strumenti a corda di tradizione americana, chitarra acustica, banjo, armonica, ci propone un viaggio, anzi A New Journey con vari incontri nelle strade polverose di un’America ancora un po’ western e idealizzata. Titoli dall’immaginario iconico, Big River, Desert Town, The Shaman e punte di treni ritmici confondibili con mostri sacri del bluegrass come i Blue Highway. Percussioni spesso appena accennate fanno cantare le chitarre e il banjo a cui è affidata una sapiente fraseologia, piuttosto che i più banali rolls.

Il suono del mix e master avrebbe potuto far uscire di più pennata e ‘corda’, il dito che struscia sul rame e pizzica….avrebbe aggiunto ‘americanità’. 9 brani che scorrono gradevoli…magari utilizzabili per qualche sottofondo western nostrano, buona varietà di ritmi, dal nativo tribale al dixie al pop/rock da song / americana.

A cura di Rikiabi34.

Tracklist:

1- I am the Wind
2- The New Journey
3- Big River
4- Desert Town
5- Shaman
6- The Ancient Jar
7- A Walk on the Rainbow
8- Western Star
9- To the Sun

Credits “The New Journey”:

Testi e Musica: Alberto Fabbris – eccetto traccia 3 Alberto e Daniele Fabbris
Produzione e arrangiamenti: Alberto Fabbris
Supporto al missaggio e Mastering: Marco Chierichetti
Tutti gli strumenti suonati da Alberto Fabbris ad eccezione del basso nelle tracce 2,3,7 suonato da Gabriele Cerutti
Grafiche: Aram Kalaydjian