I Ya Toyah – Code Blue

I Ya Toyah risulta innanzitutto stupefacente per la sua voce alquanto espressiva(a tratti anche sensuale). Poi, I Ya Toyah si cimenta in diversi registri vocali ottenendo risultati sempre soddisfacenti. Riguardo le sonorità che ascoltiamo “Code Blue” ci offre un mix di synth pop, trip hop, industrial e dark wave. Ascoltando il disco pensiamo a band come Depeche Mode, Kidneythieves, Massive Attack, Portishead e Marva von Theo.

Chitarre surreali, beat ipnotici, atmosfere sonore tanto dark e un cantato spesso tanto potente e penetrante: queste le componenti principali di “Code Blue”. In alcuni passaggi piuttosto ambient I Ya Toyah ci porta in lande desolate alquanto inebrianti. Inoltre, “Code Blue” ti porta a fare un viaggio intimo e profondo, un viaggio oscuro e misterioso che riflette la storia personale di I Ya Toyah, che riflette le tragedie che hanno colpito l’artista nella sua vita.

Non convince il songwriting di “Glass eyes” mentre sono apprezzabili alcune sfuriate sonore e vocalizzi. Al contrario, la title-track “Code Blue” è il pezzo più interessante: qui il songwriting è tanto riuscito e la canzone offre tanto appeal. “Rebel” con le sue atmosfere sonore iniziali e alcune cose simili a certi Breakbeat Era è un’altra perla di questo disco. Che altezze riesce a raggiungere l’artista con la sua voce in “Rebel”(come altrove)….Pensiamo a Breakbeat Era anche con “Puppet”. Che sonorità vibranti in questa canzone. “Flashback” e “Motion” colpiscono con linee sonore tra ambient e synth pop, tutto molto ammaliante in queste canzoni, tra le migliori dell’album…

Più descrittiva delle altre “Give me more lies”: questa come altre convince molto per il songwriting. Molto descrittiva anche “Time machine”, anche questa con sonorità molto vibranti e alcuni tratti più convulsi. Tanto apprezzabile il beat industrial di “Farewell- Mirrors Don’t Lie” come il cantato tanto esaltante ed alcuni stacchi tanto indovinati. “Velvet sky” ci colpisce per le sue sonorità a tratti sci-fi a tratti tanto dure e marcate.

Nel complesso la produzione sonora è tanto curata. Anche per il mixing possiamo usare le stesse parole. La musica di I Ya Toyah è tanto elettrizzante e stimolante. Troviamo tanta sperimentazione e ricercatezza sonora in “Code Blue”: il carattere DIY dell’artista è una delle sue peculiarità fondamentali.

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