GRAN ZEBRU’ – EP1
Il disco comincia con “No hay bamba” che parte con arpeggio di chitarra delicato. Poi entrano gli altri strumenti ed abbiamo un sound tra electro ed alternative rock. Lorenzo Parisini alla voce è tanto accattivante e risulta uno dei punti forza della band. Belli i fraseggi di chitarra ed incantevole l’atmosfera sonora creata grazie all’ausilio di effettistica e synth. Da segnalare verso il finale della canzone una sfuriata/climax alternative rock in salsa italiana che manda il pensiero ad alcune cose di Verdena e Marlene Kuntz.
Poi arriva “Piccolo lord”. Una canzone tanto psych, tanto anni 60-70 con quel suo quid di orientaleggiante. Grandi anche qui effettistica ed elettronica, altre “armi” a disposizione della band. Splendidi alcuni refrain e bello il contrasto tra alcuni passaggi ruggenti ed alcuni più mentali.
“Mr turner” è tra il darkwave e l’alternative rock con una tensione alquanto nostalgica e tanta importanza data a patterns ripetitivi ed ipnotici che catalizzano tanto l’attenzione dell’ascoltatore. Anche qui non manca una certe verve psichedelica. Infatti, i GRAN ZEBRU’ tra l’alternative rock e il post rock forse tendono di più verso il secondo di questi generi.
Il tutto termina con “Solo adesso”. Anche qui arpeggio iniziale per una canzone tanto soffice, vellutata, che carezza il nostro cuore con guizzi teneri che cullano pure la nostra mente. Qui come altrove è chiara una cosa: i GRAN ZEBRU’ inseriscono diverse variazioni nell’incedere della canzone. Per noi quindi di alto livello il songwriting, insieme ad esecuzione ed arrangiamenti. Tanta ricercatezza sonora, come non notarlo. Molto buoni sia mixing che mastering.
Se l’indie italiano va verso una direzione pop che “adotta” elettronica, alternative rock, rap e dream pop insieme ad altro i nostri GRAN ZEBRU’ hanno preso una direzione diversa. Avere l’appeal si, essere pop si, ma a modo loro….Con un’elettronica tanto ricercata, con un songwriting ricco e sonorità tanto psichedeliche che stimolano la nostra fantasia, la nostra immaginazione. Non mancano striature alternative rock tanto ruggenti. GRAN ZEBRU’: una sorta di nuovo paradigma e declinazione dell’indie rock italiano…