Bunnyblack – Bunnyblack

Maiqqu(Nintendo Gameboy, chitarra) e Less(basso, voce, synth) formano i Bunnyblack, duo di base a Palermo. È uscito il loro disco d’esordio omonimo “Bunnyblack”, un ep di 4 canzoni. System failure lo ha ascoltato e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

L’ep comincia con “Abisso” e il suo kick dritto. Poi partono Gameboy e synth ad offrire sonorità che possono far pensare a qualche canzone dei Nine Inch Nails. Dopo il beat si fa più convulso e arrivano sonorità dal sapore new wave. Poi ancora le sonorità diventano labirintiche e disorientano i nostri sensi: ci arrivano diverse spirali sonore del gameboy, cantato soffuso e tanto noise/industrial. Il sound è davvero potente, cattivo e la sperimentazione sonora audace. Superba l’uscita della canzone con refrain catchy che catturano la nostra attenzione ed esplosioni sonore noise che mirano a fiaccarci. Come non pensare a qualcosa dei The Sisters of Mercy fuso con qualcosa alla Nine Inch Nails e con Puscifer.

Si continua con “K” e abbiamo altra cassa dritta e le solite evoluzioni del gameboy. Il sound è sempre tanto potente grazie all’apporto dell’elettronica, grazie all’apporto di una ritmica corposa e ad alcune sferzate sonore molto ruvide. Come non pensare al sound dei Narcolexia di “Sovraccarico sensoriale”. È da tanto che non si ascoltava tanta cattiveria sonora nell’underground italico. Inoltre, come non notarlo, oltre ai passaggi più strong ci sono anche momenti più melodici. Alcune sequenze electro sono tanto memorabili, si stampano nel nostro pensiero.

“Walls of people” è presente anche su Youtube con un video. Qui si inizia subito col Gameboy e poi arrivano “martellate vere e proprie” industrial corredate da una cassa da rave. Un cantato quasi urlato ed effettato accompagna il tutto. Una canzone dal songwriting super riuscito che è pronta per sconvolgere il panorama indie italico spesso ammuffito da solfa ingiallita e decrepita, una canzone travolgente per tanti come noi che sono amanti di musica che mette sottosopra i pensieri, il corpo e l’anima.

Si chiude con “All that remains” e i suoi tratti atmosferici, tratti atmosferici che spesso troviamo in questo ep. Una sorta di ballad electro-industrial tanto toccante con chitarre talvolta ruggenti e una ritmica sempre tanto solida e a tratti noise. Qui come altrove i refrain sono tanto accattivanti e suscitano tanto appeal nell’ascoltatore. I backing vocals di Valentina L. Cassarino impreziosiscono il finale di canzone. Less al cantato non è proprio male nelle tante sfumature che offre.

Ripetiamo, è da tanto che non si ascoltava tanta cattiveria sonora nell’underground italico. Sperimentazione sonora ardimentosa, fusione tra diversi generi musicali(industrial, new wave, electro, indietronica), songwriting e produzione sonora superiore all’8, tanta cattiveria sonora, queste le cose che fanno di questo ep una “mazzata” incredibile che ha il potenziale di frantumare non solo orecchi e tranquillità quotidiane ma anche un panorama sonoro spesso stantio. Il mixing giusto da qualche parte non è ottimale e l’appeal non manca. Un disco quasi da 9 a nostro giudizio, un disco che va ascoltato un casino di volte perché Bunnyblack è una band cazzuta e non può mancare tra i vostri ascolti.

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Spotify: https://open.spotify.com/album/5mLJPvBBm93NUoEuJM92gi

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Soundcloud: https://soundcloud.com/bunnyblack-noise

Bandcamp: https://bunnyblack.bandcamp.com/