Sonum X – Purifire

Matteo Sampietri(batteria e voce), Andrea Bombaci(chitarra e voce) e Marco Zerbinati(basso e voce) formano i Sonum X, band da Mantova che mette insieme rock psichedelico e stoner. Abbiamo ascoltato il loro disco “Purifire” e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Dopo un intro tanto cinematografico(molto assimilabile ad alcuni pezzi della colonna sonora di “Blade Runner 2049” per i passaggi iniziali o a certi Pink Floyd per la seconda parte) arriva la title-track “Purifire” con le sonorità “pesanti” e “fangose” classiche dello stoner rock. Non difficile pensare a band come Unida, Fu Manchu e Kyuss per questa title-track ma anche per altri parti del disco. Il sound per alcuni versi è una sorta di Everest da scalare per l’ascoltatore: granitico, una spessa coltre. Il mixing non è ottimale ma la canzone suscita tanto appeal e il songwriting è più che buono. Davvero splendide la variazioni con finale tanto evocativo.

Segue “T. Ripper X” con alcuni “tecnicismi” di chitarra che arricchiscono il sound duro e marcato della band. Per le sfumature psych rock della band pensiamo a Genesis o ai suddetti Pink Floyd. Anche qui, dopo la metà e verso il finale, tanta psichedelia viaggiante e qualche riff hard rock classico alla Led Zeppelin/Black Sabbath.

Con sonorità tra hard rock e stoner si arriva nella seguente “Shadows Rider”, un pezzo davvero esaltante. Tra riff e mini-soli di batteria e chitarra possiamo apprezzare la tecnica della band. I riff, a tratti, sono proprio strong ed esaltanti allo stesso tempo. “Manhattan” inizia con arpeggio subito accompagnato dal basso e poi dalla chitarra tanto “preziosa”. Poi il sound diventa ruggente, come spesso succede in questa band. Grande lavoro di basso più avanti nella canzone intervallato con una chitarra dorata davvero super. Anche qui pensiamo all’hard rock classico. Verso il finale c’è anche la presenza di un sax che impreziosisce il tutto conferendo un afflato simil jazz.

Si continua con “S.P.E.C.T.R.U.M.”, dove il sound è davvero granitico, marziale. Le distorsioni qui padroneggiano proprio. Con “Fading flowers”, all’esordio, abbiamo sonorità più soft con refrain ripetitivi che catturano letteralmente l’attenzione dell’ascoltatore. Poi altre “enfasi super-distorte”. C’è anche una certa malinconia in forma di onde sonore in questa canzone. “Days of wolves” offre altri muri sonori spessi ed impenetrabili. “Psychotemple” possiede tanto appeal con i suoi refrain notevoli. Anche qui tante variazioni che dimostrano la straripante inventiva della band. L’outro chiude il tutto con i suoi inserti electro alla Vangelis.

Quello offerto da Sonum X con “Purifire” è uno straordinario viaggio sonoro, sia tormentato che sognante, un viaggio senza dubbio “passionale”. Se c’è una band che merita un plauso per saper fondere hard rock e stoner rock con qualcosina di alternative metal quelli sono loro. Il songwriting è tanto curato come pure la produzione sonora. Non ottimo il mixing. L’inventiva è straripante come già detto e a tratti viene scatenato pure tanto appeal. Un prodotto musicale da 85/100 “Purifire”, un prodotto oltremodo stimolante e da non perdere per tutti quelli che sono legati “inevitabilmente” all’hard rock, allo stoner e alla psichedelia…