SONS OF SHIT – Venerdí 13

Li abbiamo recensiti poche settimane fa(per il loro singolo “Violet”), il nome non ci prometteva granché, ma ci hanno stupito con una ballata epico-cavalleresca urbana dalla storia immortale e tutta rock, con riferimenti colti come metafora della vita intimista del protagonista.Vi consiglio di ricercare l’articolo precedente su questa band, poiché vi aiuterebbe a entrare piú a fondo con questo nuovo singolo.

Con questo brano abbiamo anche un video che mi ha ricordato quelli di Rage Against the Machine degli anni ’90, o ‘Cult of Personality’ dei Living Color (ci sarebbero anche Sepultura ‘Chaos A.D’e tanti, altri, compreso ‘and so this is Christmas’ di Lennon con video appiccicato da Italia1 sotto Natale…) con spezzoni di stock con i soliti noti, Martin Luther King, Hitler, Ghandi, Ku-Klux-Klan e scene di guerra e dittatori vari.

Il proponimento é quello di essere una bella sfiga per i potenti violenti e per i loro asserviti e da qui il titolo Venerdi 13. Da noi in Italia peró il numero sfortunato é il 17… che sia stata una scelta riconducibile alla fortunata serie horror degli anni ’80? (eeeh lo so! Tardone in festa oggi!! :D) In questo caso dobbiamo leggere una voglia di combattere il sistema con una motosega mascherati da quarterback?

L’importante é combattere, ma il messaggio subliminale che passa é di farlo con intelligenza e cognizione. Con un video così violento e cupo, avrei voluto una produzione più ‘in faccia’. Sono chiare le influenze con cui é cresciuta la band – e ne ho già citato un paio poco fa. Il problema e quando si traduce il tutto, suoni compresi, in Italiano. E’ una croce che ci affligge in tutti i generi, da sempre, non solo nel rock e colpisce anche professionisti di alto livello. Onore al merito a Marco Germani, che nelle sue auto-produzioni riesce a suonare molto più ‘americano’ almeno sulla parte strumentale – trovatene le recensioni qui su System Failure, ascoltate e traete le conclusioni. D’altra parte sono scelte comunicative e di stile, in fin dei conti il lavoro é ben fatto e pulito ed etichettato Overdub Recordings (TBA).

Ride bene chi ride ultimo, comunque sulle scelte di sound e staremo a vedere la risposta del pubblico… perché questo lavoro mi ricorda un po’ i Maneskin – il contenuto musicale é lo stesso: riff funky-rock su scala pentatonica e mid-tempo). In particolare, il cantato e le metriche di Bestia Duvallier (la voce dei Sons of Shit) ricordano da vicino Damiano in ‘Zitti e Buoni’ ma Bestia si distingue per la sua maniera originale di frammentare le sillabe in modo unico. Magari questo brano ci spazzerà via dal vivo senza remissione di peccato… ma per ora beccatevela cosí…

A cura di RikiAbi.