Kosmogonian – Hybrid
Kosmogonian è una band alternative rock/progressive di Brindisi formata da Andrea Ungaro (Voce, chitarra e tastiera), Antonio Epifani (chitarra), Andrea Maddaloni (basso) e Fabio De Iaco (batteria). Il 23 aprile scorso è uscito il loro disco dal titolo Hybrid. System failure lo ha ascoltato su Bandcamp e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.
Il tutto comincia con la breve The Kaos suite che presenta splendide sonorità progressive con qualche riff alternative metal sparso. Un pezzo che subito ci sbatte in faccia con tanta audacia il sound eterogeneo di Kosmogonian.
Poi arriva Maniac #1 che sembra continuare ed approfondire la canzone precedente. Azzeccate le variazioni progressive rock e stupendo il cantato di Andrea Ungaro che fa il suo esordio in questo pezzo. Alcuni riff roboanti possono far pensare ai Rage Against The Machine. Per le sonorità progressive rock pensiamo a band del tipo King Crimson ed Emerson Lake and Palmer. Altri refrain che attraversano il pezzo ci colpiscono: sono proprio ammalianti. Grande il lavoro di basso di Andrea Maddaloni a metà pezzo come anche l’assolo di chitarra che segue.
La title-track Hybrid ci porta sonorità più alternative rock. Qui il cantato di Andrea Ungaro si esalta tanto. Le sonorità che ascoltiamo ci portano a pensare ad alcuni Radiohead prima di Kid A. Incredibile l’assolo di chitarra di metà pezzo. C’è tanta tensione in questo pezzo, come non dirlo. Bello l’arpeggio di fine pezzo.
Poi arriva Don’t stop the dance e arrivano sonorità dolci che ci carezzano l’animo. Non mancano riff irruenti e taglienti. Come sonorità non siamo tanto lontani da quelle del pezzo precedente. Good morning travellers è il pezzo più interessante con Andrea Maddaloni che al synth aggiunge quel pochino di post rock al sound alternative rock delle due canzoni precedenti, quel pochino di post rock che non fa proprio male. Qui, come altrove, tante variazioni che non stancano di certo. Anche in questo pezzo non mancano impressioni sonore progressive.
Il disco presenta un connubio di sonorità alternative metal, alternative rock, progressive rock, post rock senza dubbio interessante. Manca un po di sano appeal(eccezione fatta per Good morning travellers) che viene compensato con la presenza di un’elaborazione sonora a tratti stupefacente. Il pezzo migliore è Good morning travellers e consigliamo alla band di seguire quella strada per trovare un sound definitivo che per ora non c’è. Secondo noi, con l’aggiunta di una quantità maggiore di sonorità post rock e di appeal, rimanendo invariato il resto, il sound può diventare irresistibile. A questo punto diamo un 78/100 a questo disco e ci aspettiamo un grande lavoro per il loro eventuale album di esordio. Album che speriamo segni l’ingresso della band nella “maturità”. Per ora sono “giovani virgulti” che vanno incoraggiati per il loro indubbio talento.