Intervista a The Dolly’s Legend
Siamo qui con Francesco “Frank” Nobile, leader dei The Dolly’s Legend, in occasione dell’uscita con Virgin Music Group del loro nuovo album “Broken Songs”, accompagnato dal singolo e video “Piss Stop”.
Ciao a tutti!
Ciao Frank, cosa hai cercato di esprimere con questo nuovo lavoro artistico?
In questo lavoro ho cercato di esprimere, praticamente per la prima volta, la parte meno “ragionata” di me stesso e, di conseguenza, della mia musica. Mi spiego meglio: “Broken Songs” è stato scritto, registrato e mixato nell’arco totale di sei mesi! Ho scritto di getto i testi, che da sempre sono il centro della mia musica, e ci ho ricamato sopra le canzoni senza tanti fronzoli. Avevo idea di fare un disco completamente diverso da “The Scar Needs Time” di due anni fa e direi che ce l’ho fatta, partendo dal fatto che il precedente è stato suonato “full band” mentre “Broken Songs” è in solitaria: chitarra e voce. Solo in “Before You Kill Me” c’è la featuring di mQx che ha già collaborato con me in passato per la canzone “Hidin’ (Who I Am)”. Avevo anche in mente già durante la scrittura di cercare un suono molto più Dark rispetto al passato e mi è così venuta l’idea di registrare le parti di chitarra in una chiesetta sulle colline di un paesino di Reggio Emilia per riprendere il riverbero naturale bellissimo della location che conoscevo già perché, anni fa, ho lavorato ad un album di un coro di canto spontaneo registrandolo, appunto, dal vivo in quella chiesa e ho ripreso l’idea per le mie chitarre. Devo dire che l’intenzione è riuscita. Alla fine, quindi, ho cercato di esprimere spontaneità scrivendo e suonando quello che mi passava per la testa.
A chi pensi possa arrivare il tuo messaggio?
A chi si fermerà ad ascoltare bene l’intero album testi inclusi. Sembra scontato ma non lo è. Oggi la musica è dappertutto eppure è sempre un sottofondo. Anche ai concerti se ci fai caso! Senti musica al supermercato, alla radio del bar, nelle pubblicità, nei film… Ma quante volte si mette la musica e si sta davanti allo stereo ad ascoltare? Lo stile di vita odierno non aiuta in questo… la situazione che si avvicina di più all’ascolto ideale è di l’ascolto in auto nei dieci minuti o mezz’ora in cui si va e si torna dal lavoro. Ai concerti ci viene anche chiesto spesso di abbassare perché la gente deve parlare fra loro (soprattutto ai cantautori). Ma allora… che senso ha? Un regalo enorme l’ho ricevuto da un mio caro amico di lunghissima data che mi ha detto: “Frank perdonami ma il disco non l’ho ancora ascoltato – erano passate due settimane da quando l’aveva ricevuto – ma lo voglio fare bene: ascoltarlo senza fare altre cose nel frattempo!”. Questo è il rispetto che ogni musicista merita. Comunque… dopo qualche giorno l’ha ascoltato e mi ha detto la sua! Grazie Andrea!
L’uscita di un nuovo disco è un momento di arrivo ma anche di partenza, sei pronto a vivere tutto questo?
Beh sì… Bisogna sempre essere pronti, altrimenti non avrebbe senso neanche cominciare! Bisogna però essere consapevoli del fatto che non è uno dei periodi migliori per trovare date nell’Underground, il movimento dove mi riconosco. Non penso di fare musica immediata ma neanche così di nicchia eppure sembra di sì… Comunque l’Underground negli anni passati ha avuto il suo bel momento di gloria e i tempi cambiano. Con questo non sto dicendo di mollare o cambiare genere… anzi! Sarebbe ridicolo cambiare seguendo il vento, un musicista non è una bandiera! Da un po’ di anni va il Blues e tutti i locali vogliono il Blues, c’è stato il periodo dei cantautori anni fa… Io ho dato e darò sempre niente di meno che il mio meglio facendo ciò che mi appartiene ed è il punto di partenza imprescindibile.
A cosa o a chi ti sei ispirato in fase di composizione?
Nell’ultimo anno, il 2023, ho letto tantissimi libri, cosa che per mancanza di tempo o anche di voglia ho spesso tralasciato ma devo dire che mi si sono accese molte lampadine. Ero in un periodo di blocco di scrittura e i libri mi hanno salvato. Con Charles Bukowski poi ho capito che le Rockstar sono anche davanti alla macchina da scrivere! Poi ci sono stati Sylvia Plath, Carson MacCullers, Raymond Carver, Jack Kerouac, Robert Frost… molta America insomma! Ho sempre ascoltato tanta musica… tantissima musica! Sono sempre stato curioso di ascoltare nuove band, nuovi artisti ma, purtroppo, a parte rare eccezioni come i Fountains DC, il panorama musicale oggi offre poca scelta a mio parere interessante a meno di non ripescare dal passato. Ma il passato, in quanto tale, prima o poi finisce. Non basterebbe ovviamente una vita intera e forse neanche due per conoscere tutta la musica del mondo ma dopo un po’ mi sono annoiato di cercare album nuovi o vecchi da ascoltare e così ho trovato la via dei libri che, comunque, mi ha aiutato a fare musica. Bene così!
Con quale artista vorresti collaborare in futuro?
La scena musicale dove mi ritrovo, cioè l’Underground, la riconosco molto in artisti veneti che stimo tantissimo… uno è appunto mQx. Penso che presto riprenderemo a lavorare insieme… Mi piacerebbe anche collaborare con Matt Waldon e Tommaso Varisco, veneti anche loro. In mezzo a tempo che scappa, impegni vari e distanze non sarà facile ma mai dire mai! Intanto saluto tutti questi ragazzi e, se volete un consiglio, ascoltateli!
Quando potremo rivederti dal vivo?
Il 17 maggio sarò all’Officina19 a Piove di Sacco, Padova. Come dicevo prima… The Dolly’s Legend e il Veneto si trovano bene insieme!
Grazie di tutto Frank, alla prossima!
Grazie mille a voi ragazzi di System Failure e in bocca al lupo per tutto! Se posso… seguite TDL su Facebook (www.facebook.com/thedollyslegend) e Instagram (www.instagram.com/thedollyslegend) e, se vi va, date un ascolto a “Broken Songs”! Grazie