Intervista a Smoking Tomatoes

Benvenuti. Presentatevi ai nostri lettori….

Ciao! Noi siamo gli Smoking Tomatoes, una band formata da quattro tipi provenienti dai Castelli Romani, a sud di Roma. Se amate il rock, i riff di chitarra, i groove trascinanti e volete un po’ di adrenalina, vi informiamo che noi abbiamo fuso tutto ciò in una miscela altamente esplosiva e probabilmente siamo quello che fa per voi.

Come è nata la band e l’idea del nome?

La band è nata quando la passione per il rock e la voglia di suonare di quattro ragazzi hanno generato il desiderio di creare qualcosa di proprio. Da qui la decisione di non limitarci più a suonare solo cover di gruppi famosi, ma di scrivere le nostre canzoni e trasmettere le nostre idee, seguendo le modalità espressive dei generi musicali che più ci appartenevano e creando un mix originale e accattivante. Il nome della band, invece, è venuto fuori all’inizio come uno scherzo, poi però ci siamo abituati, ci è piaciuto e alla fine lo abbiamo adottato ufficialmente. “Tomatoes” è una traduzione in inglese di un termine che utilizziamo per prendere in giro quelle persone che, semplificando, sono un po’ fuori dagli schemi tradizionali, diciamo così…Tenendo fede all’autoironia che mettiamo sia nei testi che sul palco, abbiamo deciso di autodefinirci “Tomatoes”. “Smoking” invece è stato scelto per far capire che i pomodori in questione, hanno idee, cose da dire, e fremono dalla voglia di trasmettere tutto ciò sfruttando l’energia della musica rock. Questi due semplici ingredienti fanno di noi gli Smoking Tomatoes.

Ho letto dal comunicato stampa che il vostro sound è “un Hard Rock moderno ispirato agli anni ’80”. Perché avete scelto questo genere musicale?

Sì l’Hard Rock è la grande famiglia dentro la quale ci inquadriamo, e i riferimenti sonori sono ispirati a quello che è stato prodotto negli anni ‘80 e ‘90. Ma ci teniamo a precisare che di certo non è una “operazione nostalgia”, cerchiamo infatti di andare oltre e le etichette univoche non ci fanno impazzire perché danno un senso limitato di quello che si cerca di fare. Ci piace molto mescolare i generi e ascoltando i pezzi si possono trovare le varie correnti musicali che ci influenzano. Il nostro è Hard Rock, ma degli Smoking Tomatoes.

Come definireste la vostra musica in tre parole?

Lo abbiamo scritto anche sull’Ep: Incredible, Marvelous & Astonishing!

Come nasce una vostra canzone? Parlate del processo creativo alla base…

Alla fine un brano nasce quasi per caso quando ti viene quel quarto d’ora in cui ti senti che hai qualcosa da dire. Allora prendi il tuo strumento e in pochi minuti l’idea di base è già lì pronta. Fissarsi sul dover scrivere qualcosa a tutti i costi e passarci le ore in attesa di qualcosa è deleterio. Ad ogni modo, avuta l’idea, tutti in sala, e sotto a lavorarci. Ognuno con le proprie idee dà il proprio contributo, e una volta che la “pasta” c’è, si spinge sui dettagli.

Abbiamo recensito “Make The Choice”. Ci potete parlare della genesi di questo disco? Dove è stato registrato e se ci sono state difficoltà nel processo di registrazione….

Dopo diverso tempo in cui ci esibivamo dal vivo con i nostri brani, era giunto il momento di metterci in gioco in un contesto più ampio. Per fare questo ci serviva registrare i nostri pezzi, in modo da poterli far ascoltare anche a chi non poteva seguirci dal vivo. Purtroppo, come moltissime band underground, non navighiamo nell’oro, per cui abbiamo optato per una soluzione che fosse adeguata al nostro budget ed efficace al tempo stesso. La scelta è stata quella di registrare un EP, selezionando 5 nostre canzoni che riassumessero al meglio quello che è stato il nostro percorso fin qui. Per quanto riguarda la registrazione, le difficolta maggiori sono state quelle di rientrare nel budget prefissato. Ci siamo ingegnati molto nel decidere cosa registrare da soli e cosa registrare in sala. Anche la scelta del sound giusto ci ha impegnato parecchio, ma alla fine il risultato ci ha pienamente soddisfatto e siamo molto orgogliosi del lavoro svolto. Il titolo “Make The Choice”(artwork subito sotto) si riferisce a tutto questo, alle scelte che abbiamo fatto noi come band, alla scelta di metterci in gioco e, per ultimo, anche alla scelta dei brani. Per i lettori, ci auguriamo che la scelta sia quella di ascoltarci e di lasciarsi coinvolgere dalla musica del nostro EP.

C’è un filo rosso che collega le vostre canzoni?

Ogni canzone nasce da idee di ognuno di noi, prendendo come spunto esperienze per i testi e ascolti per la musica. Si può tranquillamente dire che il filo che collega il tutto siamo noi membri della band, lo stesso che ci fa suonare insieme, ed è sicuramente rosso “Tomatoes”.

A chi vi ispirate in particolare?

Nell’ambito Hard Rock scegliere un nome sarebbe veramente troppo complicato, soprattutto dopo aver ascoltato tantissimi artisti del genere. Come band, è innegabile che l’impatto sonoro di Extreme, Guns and Roses, Van Halen, Motley Crue e compagnia bella sono una grossa fonte di ispirazione. Dopodiché ciascun membro della band ha le sue “chicche” relativamente al suo strumento. Ad esempio è possibile citare uno Stevie Ray Vaughan per i chitarristi, un Joe Dart per il basso o un Nick Menza per la batteria; ma sono solo alcuni nomi tra la valanga da cui possiamo trarre ispirazione.

Che consiglio dareste ad una giovane band che vuole approcciarsi al mondo Hard Rock?

Sicuramente chi si approccia a questo mondo avrà un bagaglio di ascolti molto ampio su questo genere, che è vasto ed offre molte varianti; se così non fosse è fondamentale rimediare. Un ottimo spunto è anche quello di ascoltare tanta musica di generi diversi, anche se apparentemente poco riferibili al rock, perché consente di sperimentare e trovare sempre nuove soluzioni.

La musica è un forte mezzo di comunicazione. Voi che messaggio volete trasmettere?

In realtà non abbiamo un unico messaggio da voler trasmettere. Nei nostri testi trattiamo tematiche differenti tra loro, spesso prendendo spunto da esperienze quotidiane. Quando descriviamo situazioni negative, dove possibile cerchiamo di farlo con ironia e lasciando uno spiraglio di positività; vogliamo però lasciare il più possibile all’ascoltatore la libertà di interpretare il messaggio di ciascuna canzone. Di base con la nostra musica cerchiamo di divertirci e di fare in modo che anche il pubblico si diverta con noi. Un divertimento non sempre senza eccessi, ma neanche votato alla totale autodistruzione.

Qual è il vostro mito musicale?

Il mito che chiunque possa prendere uno strumento e dire la sua, propria del primo punk, ci ha sempre affascinato e non ci ha mai fatto mancare la fiducia in noi stessi ed in quello che facciamo. Bisogna ammettere che questo principio era abbastanza valido negli anni passati, mentre nei tempi moderni la situazione è un tantino più complicata. Al giorno d’oggi, con internet, tutti hanno la possibilità di farsi sentire, quindi alla lunga prevalgono sicuramente talento, impegno, il sapersi muovere e, molto spesso, anche conoscenze e risorse auree, purtroppo…Per questo motivo, comunque, noi non ci rilassiamo mai e cerchiamo sempre di migliorarci, sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto l’aspetto comunicativo.

In un mondo con crisi sanitaria, economica e climatica quale è il ruolo della musica?

La musica ha la possibilità di andare oltre le barriere, questo è il suo potere più forte. Per questo motivo può essere utilizzata per sensibilizzare verso tematiche culturali, sociali e politiche, per esempio in relazione alla crisi climatica o economica; questo è già stato fatto spesso in passato, nei tempi moderni e lo sarà anche in futuro finché esisterà la libertà di espressione. In questo momento però, dove la crisi sanitaria ci costringe a stare lontani gli uni dagli altri, pensiamo che la musica debba essere utilizzata per avvicinare le persone, per offrire un momento di svago, per farci ricordare bei momenti, dandoci la speranza di poter tornare a viverli tra un po’ di tempo.

Quali arti preferite oltre la musica?

Sicuramente il cinema, in tutte le sue forme, dai cinepanettoni, ai blockbuster di Hollywood fino ad arrivare a film storici o che trattano tematiche impegnative. Consideriamo come arte anche lo sport. Un gesto tecnico/atletico di uno sportivo per noi è una forma d’arte, perché è comunque in grado di trasmettere emozioni.

Progetti futuri?

Appena finita la crisi sanitaria vogliamo subito riprendere da dove abbiamo interrotto, facendo tanti concerti, promuovendo l’EP e divertendoci. Nel frattempo, tanto lavoro in vista album! Stiamo tirando giù il nuovo materiale…