Intervista a Richard Green

Come è nata in te la passione per la musica?

Senza alcun dubbio mio padre ha avuto un grande peso riguardo questa passione essendo lui un grande appassionato dei Beatles e fin dall’età di 4 anni mi faceva ascoltare la loro musica. Posso dire che la mia passione è nata da lì visto che ho sempre ascoltato tanta musica fin da bambino e poi ho iniziato chitarra alle scuole medie e da li non ho mai smesso.

Nell’ep suddetto c’è l’ottima performance di violino eseguita da Melissa Priller. Come è stato collaborare con lei?

Purtroppo è stata una collaborazione a distanza, (Londra-Dallas) ma è sempre un piacere poter collaborare con ottimi musicisti, si può sentire facilmente il suo “tocco classico”nella sua performance in Green Land, senza alcun dubbio un’ottima performance.

“Una delle principali caratteristiche di Richard Green è la varietà di stili musicali affrontati”. Quanto è importante essere eclettico con la musica?

Onestamente non riesco a rispondere per altri, la ritengo  una cosa molto soggettiva, personalmente , focalizzarsi solo su alcuni stili di musica è un limite che mai ho voluto avere, riguardo all’ascoltare musica e di conseguenza anche nel fare musica.

E quanto è importante la sperimentazione?

Posso dire che studiare e sperimentare su diversi stili di musica mi ha aiutato e mi ha insegnato tanto, sperimentare su stil musicali diversi mi ha aiutato a capire la musica piu velocemente e questo credo sia una delle cose più importanti per noi musicisti.

Il 1 settembre 2022 pubblica il suo secondo EP “A Journey”. Quali sono le differenze con il primo?

Che sono le mie primissime composizioni classiche dove infatti la strumentazione è puramente classica, ma con  arrangiamenti e sonorità più moderne che toccano il pop-rock in midnight, o blues-jazz in Just different. E sono stato fortunatissimo a poter lavorare con artisti fenomenali come Irene Veneziano al pianoforte e il Quartetto d’archi Archimia in questo progetto.

“A Journey” è un EP fuori dai soliti canoni di mainstream. Puoi commentare queste parole?

Si, perché lo definisco un Ep di musica neo classica, ma non troppo difficile da ascoltare, anzi….sicuramente un progetto molto artistico  con sonorità e temi musicali ben ricercati ed una struttura  libera per aggiungere interesse.

Con quali artisti del passato o del presente vorresti collaborare?

Ce ne sarebbero tantissimi, ma diciamo che un sogno che vorrei realizzare sarebbe fare un Ep di musiche con testi e cantante, del presente adoro Emeli Sandè o del passato direi Lauryn Hill, una dei membri dei Fugees, musicista fenomenale che, purtroppo, si ritirò dalla scena musicale prestissimo….

Per finire, saluta i nostri lettori e parlaci dei tuoi progetti futuri….

Oltre ai miei ringraziamenti lascio un piccolo consiglio riguardo a A journey, credo che sia il tipico album che per essere apprezzato a pieno dovrebbe essere ascoltato da inizio a fine, inoltre è cosi che l’avevo pensato quando composi le cinque tracce di questo Ep, che infatti definisco concept Ep. E posso già dire che il secondo capitolo di “A journey” è gia in lavorazione…sicuramente uscirà nel 2023.