Intervista a La chance su Marte

Potete presentare il vostro progetto musicale ai nostri lettori? Come vi siete conosciuti?

Il nostro è un progetto di musica originale, caratterizzato dalla scrittura in italiano e dall’unione di diversi generi che vanno dal rock al blues ma sempre nella grande parentesi del pop. Prima di questo avevamo fondato una cover-band con cui iniziammo a fare le prime esperienze fin dal liceo. Ci siamo conosciuti tra i banchi di scuola alle superiori e in quarta abbiamo deciso di fondare il gruppo.

La chance su Marte. Perché questo nome?

Dopo aver scritto il nostro primo singolo che aveva proprio questo titolo ci siamo accorti che esprimeva qualcosa in cui noi ci riconoscevamo: essere originali e dare speranza. Noi vogliamo, con la nostra musica, essere quella chance in più per tutti per riconoscersi in qualcosa e non sentirsi soli, a costo di trovarla su Marte.

Quali sono le band e gli artisti che maggiormente vi ispirano?

Ce ne sono molti e nel tempo sono cambiati. Nel panorama italiano guardiamo agli artisti indie di cui ci piace la scrittura, come Calcutta, Coez e Motta poi per la musica ultimamente ci ispirano artisti come i black pumas.

“Rave”. Di cosa parla la canzone? Con che spirito è nata?

“Rave” racconta quel periodo della vita che viene spesso chiamato la fine dei vent’anni, un momento di transizione e di incertezza per molti. In questa fase l’emozione che fa da padrona è l’ansia che annebbia le decisioni e aumenta soltanto la paura del futuro. A volte per non pensare a tutto questo, si preferisce perdere l’equilibrio, alzare il volume e “distruggersi le orecchie” così da silenziare anche solo per un attimo i mille pensieri che affollano il cervello.

“distruggersi le orecchie”. Potete commentare queste parole?

Come dicevamo prima, si tratta di quella voglia che prende nei momenti di sopraffazione di ascoltare una musica talmente alta e incessante da zittire anche i pensieri più insistenti. E poi come diciamo nella variazione in spagnolo “pensaremos en el mal mañana”.

Sonorità electro. Perché queste e non altre?

Abbiamo importato queste sonorità nei brani già dai primissimi singoli come band originale, è qualcosa che è avvenuto con naturalezza, probabilmente per un incontro di gusti tra tutti noi. Crediamo siano sonorità che oltre ad essere contemporanee, diano molto modo di sperimentare, soprattutto sul come affiancarle alle sonorità acustiche.

Come vedete il panorama indie italiano?

È una scena in continua espansione, rispetto al boom iniziale sono arrivati molti nuovi artisti e continuano a formarsene. Sicuramente ha riportato molto l’attenzione sulla scrittura in italiano dandole nuova vitalità, è un panorama che apprezziamo molto, soprattutto perché ricca di artisti che si sono “fatti da soli”.

Cosa ci dobbiamo aspettare per il vostro futuro?

Al momento ci stiamo dedicando alla scrittura di nuovi brani e alla ricerca di live. Abbiamo molti brani già prodotti e pronti all’uscita che un po’ alla volta sveleremo sulle piattaforme streaming, proprio come per Rave. Consigliamo di seguirci sui nostri social (La Chance su Marte per Instagram e Facebook) per rimanere sempre aggiornati!