Intervista a GIULIANO CRUPI

È disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download “LUCE”, il nuovo Ep di GIULIANO CRUPI, realizzato con il contributo di NUOVOIMAIE nell’ambito del progetto “Nuove Produzioni Discografiche 2022/2023”, vinto dall’artista con il suo produttore artistico Francesco Valente (Lucio Dalla, Niccolò Fabi, Tiromancino, Max Gazzè, Zero Assoluto, etc.) e la sua Social Music School. Dallo stesso giorno in radio il singolo omonimo.

“Luce” è il tuo nuovo Ep. Hai dichiarato che hai incanalato il tuo dolore in questi brani dopo il tragico evento che ti ha colpito. Possiamo dire quindi che scrivere questi brani è stato terapeutico?

Assolutamente sì. La musica e le canzoni che scrivo sono sempre state la mia prima forma di terapia. Io scrivo in primis per me stesso, mai per gli altri, mai pensando a priori che poi verrà pubblicato quello che scrivo. Il mio approccio alla scrittura è veramente incosciente, puro e libero e la musica è, appunto, la mia psicoterapeuta personale. Sa ascoltare, ti fa da specchio e ti aiuta a tirare fuori, a elaborare, a trasformare. “Luce” è stato ed è per me proprio questo: il mio elaborare il dolore e la perdita attraverso la scrittura e il successivo tentativo di trasformazione il dolore in Amore e dono per gli altri.

A livello di produzione a quali album ti sei ispirato? Che tipologia di suono volevi?

Francesco Valente è il mio produttore e il produttore di “Luce”. In realtà, non c’è stato alcun tipo di ispirazione ad album e suoni terzi. Ci siamo mossi seguendo il flusso emotivo, al punto che 3 dei 5 brani dell’Ep sono volutamente rimasti in acustico, proprio perché, secondo noi, non avevano bisogno di altro. Raccontavano già tutto così.

Parliamo di collaborazioni: se tu dovessi chiudere gli occhi e dire “ok mi piacerebbe collaborare con…” cosa ti viene in mente?

L’ho sempre detto e continuo a dirlo: Niccolò Fabi. Lui per me è un faro. Quando mi sento sopraffatto, solo, particolarmente fragile, lo ascolto e trovo un amico, un confidente, una persona che mi capisce e mi fa sentire meno solo. Ecco, spero che le mie canzoni possano sortire in qualcuno, l’effetto che le canzoni di Niccolò sortiscono in me.

Com’è stato il tuo avvicinamento alla musica e quali pensi siano le principali opportunità che riserva una città come Roma a voi musicisti?

Sono nato e cresciuto nella musica. I miei genitori entrambi musicisti non professionisti e grandi appassionati e ascoltatori di musica. In casa respiravo sempre musica spaziando da Vivaldi, Beethoven, Battiato, Bregovic e ancora Pink Floyd, Tina Turner, Celentano, Battisti, De Gregori ecc. Da lì in poi, ho cominciato ad ascoltare un po’ di tutto e ancora oggi continuo. Per quanto riguarda la mia città, non è così semplice trovare spazi attenti alla musica d’autore, quindi bisogna faticare molto per non incappare in situazioni sgradevoli che hanno poco a che fare con l’arte per come la concepisco io. Però, gli spazi che danno voce alla musica originale, lo fanno alla grande e con molta professionalità e cura. Penso a L’Asino che Vola o al Lian Club.

Hai altre passioni oltre alla musica?

Si, i cavalli. Dai 9 ai 15 anni ho fatto equitazione: facevo le gare di salto ostacoli ed ero anche piuttosto bravo. Poi, per una serie di motivi, tra i quali quello economico, ho dovuto lasciare per dedicarmi, poi, solo alla musica. A distanza di anni, sono tornato proprio in quel maneggio, il Centro Torricola, per ritornare a montare, facendo però solo qualche passeggiata in campagna – lo consiglio, è rigenerante – e, successivamente, ho deciso di ritagliarmi un piccolo spazio settimanale come ippoterapeuta, lavorando principalmente con bambini e bambine nello spettro autistico. E da lì, l’idea di proiettare il messaggio d’Amore di “Luce” nella tematica così ampia e così poco considerata dell’autismo.

Grazie Giuliano per la tua disponibilità e buona musica sempre!

Grazie a voi!