Intervista a Elisa Sapienza
Ciao Elisa, benvenuta. Puoi parlarci del tuo percorso artistico fino a qui?
Grazie a voi per ospitarmi e un saluto a tutti i lettori! Ho iniziato a studiare canto a 16 anni e da subito ho capito che mi sarebbe piaciuto vivere, o provare a vivere, di musica. Poi ho proseguito gli studi di canto in un’alta scuola di formazione e iniziato anche lo studio del pianoforte. All’inizio avevo, però, paura di cantare brani miei, per cui quello che scrivevo lo tenevo nascosto. Solo più avanti, a 24 anni, ho preso coraggio e ho deciso di pubblicare il mio primo singolo, “Replay”, a cui poi è succeduto “Eccezionali” e l’uscita di un intero EP che contiene 5 brani che raccontano un po’ di me.
“Come la felicità” è il tuo nuovo singolo, un brano cantautorale che scalda il cuore. Com’è nato?
È nato dall’esigenza di mostrarmi come sono, senza trucchi o artifici. Il brano inizia con un verso molto forte “Vorrei solo sparire…” che per un’artista che ha deciso di esporsi con la sua musica sembra un ossimoro. È un mio manifesto autobiografico che ha delle immagini che raccontano di me. È stata fatta una scelta importante anche con la produzione musicale perché è suonato per la maggior parte dal vivo, da alcuni dei miglior musicisti che ci sono in Italia, proprio a voler testimoniare che anche la musica è vera e deve essere rispettata in quanto arte universale.
Quanto è difficile presentare un progetto pop in un mondo in cui campeggiano la trap e l’indie? Riesci a rimanere te stessa?
È molto difficile perché ha più visibilità chi urla, chi utilizza artifici, chi ha il volto nascosto da tatuaggi. In un mio brano (Il tempo vola) canto “in un futuro dove vinci se usi il trucco per non farti riconoscere”, penso che questa sia la mia missione, che è anche ciò che mi rende soddisfatta: percorrere la mia strada artistica con un’unica missione, la verità. È una scelta ardua, che rallenta il percorso, ma è quella che mi fa sentire più soddisfatta di ciò che faccio.
Che Italia discografica ti trovi davanti? Che futuro vedi per la musica?
Provo a vivere in questo modo per sopravvivere a questo mondo. Non so definirlo per bene, preferisco lo facciano i discografici o gli esperti. È, però, un mondo in continua evoluzione, dove tutto è estremamente ‘usa e getta’, un brano non viene più ascoltato o apprezzato dall’inizio alla fine, ma dopo 8 secondi se non c’è qualcosa che ti colpisce o una frase a effetto, ne arriva subito un altro e poi un altro ancora. Credo che così si perda un po’ il valore della Musica e il rispetto degli artisti.
Elisa Sapienza ascolta molto la musica di…?
Ascolto musica di tutti i generi, mi nutro di musica tutto il giorno. Mi piace particolarmente il cantautorato italiano, credo che nel corso della nostra storia abbiamo avuto dei veri poeti che sapevano e sanno ancora far vibrare l’anima.
C’è un messaggio di cui vuoi essere portatrice con la tua musica?
Il mio messaggio è un po’ la mia missione, come detto, essere così come sono. Far capire che la verità paga sempre, se sei vera prima o poi arrivi. Come ho scritto nella mia bio su Instagram “il coraggio di chi ha qualcosa da dire senza urlare”.
Come stai vivendo l’emergenza coronavirus? Quanto ti manca la dimensione live?
È una situazione molto delicata, dobbiamo essere tutti responsabili e seguire le indicazioni che ci vengono date dalle autorità, nella speranza che tutto passi il prima possibile. Mai avremmo pensato di vivere un dramma simile. Dobbiamo tenere duro ed essere fiduciosi che il domani possa essere migliore. Mi mancano molto i live, è la parte più bella e appassionante di questo lavoro, è il confronto e la verifica di ciò che hai fatto fino a ora. Spero di poter tornare a cantare in pubblico il prima possibile.