Intervista a Detevilus project
Bentornato su system failure. Hai pubblicato il tuo album di debutto che abbiamo recensito. Ci parli di questo progetto musicale?
Grazie mille per l’opportunità e lo spazio dedicatomi! “Reborn” è la summa di tutte le esperienze in ambito musicale che ho fatto finora. La prima tappa di un viaggio che spero durerà a lungo.
Quale traccia preferisci dell’album?
Mmmh è difficile scegliere… diciamo che ne preferisco 3 a pari merito: Reborn, Mus e Altered State.
I temi trattati nell’album sono diversi: si va dalla depressione, al ritrovare la propria identità, resilienza, amore e passioni, Madre Natura. Puoi commentare queste parole?
Nell’album espongo la tristezza e la frustrazione che provavo quando non riuscivo più a comporre per il gruppo che avevo prima di intraprendere questo progetto, una sensazione nuova per me, come se non fossi più quello che ero (The Mirror Within), la decisone di andare avanti da solo e la mia rinascita musicale (Reborn), la voglia di non mollare mai di fronte alle avversità e di mettermi in gioco (Warrior e Only One), l’amore per la musica e per la persona più importante della mia vita (Delirium) e la salvaguardia del nostro pianeta, un tema per me molto importante (Forgive Us).
Che strumentazione usi dato che abbiamo visto che hai una sorta di “studio casalingo”.
Utilizzo 4 chitarre diverse (una 6 corde, due 7 corde e una 8 corde) e un basso a 5 corde, che collego a una pedaliera Line6 Helix Lt, con cui ho creato tutti i suoni e che mi fa anche da scheda audio, collegata direttamenta al pc. Per la voce ho un microfono a condensatore che collego a una scheda audio Focusrite. Come DAW uso Cubase e plugins Getgood Drums, Joey Sturgis Tones e Fabfilter.
Tu sei un musicista eclettico. Quale strumento preferisci su tutti gli altri?
La chitarra, è il mio primo amore.
Come nasce una tua canzone? Ci parli del processo creativo alla base? Particolari fonti di ispirazione ti guidano?
Non ho un particolare metodo, l’ispirazione può arrivare da qualsiasi cosa. Può partire da un riff suonato a caso che mi rimane impresso, un ritmo o una melodia che mi si formano in testa. Oppure sperimentando con metodi di composizione sempre diversi.
Quale è l’ambizione artistica per il Detevilus project?
Quella di poter continuare a far musica in totale libertà, senza limiti.
Tecnica, studio, talento. Come si devono intrecciare in un artista?
Se non conosci musica e strumento si incontrano tantissime limitazioni, quindi direi che lo studio è la base. Questo porta alla tecnica, che però personalmente credo debba essere più un aiuto occasionale piuttosto che la costante, a me piace più lavorare di istinto. Il talento tante volte è innato, ma può essere anche sviluppato con lo studio. In sostanza tutti e tre insieme non guastano.
Come stai vivendo l’emergenza coronavirus?
Devo essere onesto, per quel che mi riguarda fortunatamente la sto vivendo abbastanza bene. Durante il lockdown ho anche avuto modo di iniziare e completare le registrazioni dell’album. Però ovviamente spero che si risolva tutto al meglio.
Siamo in un mondo in emergenza climatica, economica e sanitaria. Quale è il ruolo della musica in questo mondo?
La musica può essere uno strumento potente e ispirare emozioni nelle persone, far prendere coscienza delle cose, portare a creare movimenti e cambiamenti. Ma tutto dipende da come ognuno di noi la recepisce…
Chi sono i tuoi miti musicali?
Su tutti Devin Townsend, Gojira, Death, Periphery e ultimamente Haken.
Per finire indica ai nostri lettori, dopo averli salutati, quali sono le prossime tappe del tuo percorso artistico….
Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo mio percorso, voi per lo spazio che mi avete concesso, e ovviamente tutti coloro che hanno finora ascoltato e coloro che ascolteranno il mio album, spero tanto che nel mio piccolo sia riuscito a fare un buon lavoro e vi piaccia! Per il momento continuerò a concentrarmi su questo album, magari con qualche video nuovo se riesco, poi dall’anno prossimo inizierò a preparare nuovo materiale per un altro album, questa volta con qualche collaborazione. A presto. Il mio viaggio è appena iniziato.
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