Intervista a Demiurgo

“Lifecycles Live”, brano elettronico e video live in studio. Come è nata l’esigenza/idea di questa versione live di questo tuo brano già pubblicato?

Di norma realizzo musica lavorando con una DAW o comunque in modo computer-centrico, tuttavia ultimamente ho pensato di uscire da questa comfort zone per ritrovare una maggior immediatezza nella manipolazione del suono. Gli strumenti elettronici hanno un’affascinante varietà sonora e un approccio più diretto allo strumento. È un po’ come tornare ai primissimi tempi delle mie produzioni musicali quando i computer non si usavano e bisognava sfruttare i sequencer integrati degli strumenti trovando un modo creativo per superare molte limitazioni. Credo che sia fondamentale mettersi in gioco continuamente, così da evolvere e spingersi oltre. Per questo ho messo insieme questo nuovo setup e arrangiato il live.

Secondo te quali sono le principali differenze tra suono e strumenti analogici e digitali?

Della strumentazione analogica in generale mi piacciono le imperfezioni che rendono le sonorità uniche, della strumentazione digitale la vastità di possibili soluzioni. Trovo stimolante muovermi in quelle zone dove i confini si confondono e per questo prediligo l’approccio ibrido: permette di contaminare questi aspetti. Poi a volte da uno strumento si possono tirare fuori dei suoni del tutto inattesi, il che è un po’ il bello della sintesi e della manipolazione sonora.

“Lifecycles Live” è una versione alternativa di un brano tratto dal tuo album “Holographic Ghost Stories”. Nell’album si trovano la prima versione di Lifecycles e una versione alternativa, After-Lifecycles, ottenuta tramite un algoritmo di inversione melodica e armonica. Immagino che questa canzone sia molto importante per te dato che ne hai fatto 3 versioni diverse…

Credo sia un brano particolare perché è un equilibrio di pochi elementi tipici: melodie semplici, progressioni armoniche distintive, parte ritmica con qualche sorpresa. After-Lifecycles è una variazione con suoni identici ma tutte le note e gli accordi cambiati da un algoritmo; questa versione live invece è differente nella strumentazione nel modo in cui è suonata, ma in entrambi i casi il brano mantiene i suoi tratti caratterizzanti.

“Lifecycles Live”. Cosa ci puoi dire dei “tools” usati? Parlaci della selezione che hai fatto…

Ho lasciato fuori i miei sintetizzatori full size e ovviamente tutto il software per avere un piccolo ensemble a portata di mano. Preferisco i sintetizzatori ai campionatori perché mi piace l’idea di costruire suoni da zero e così ho scelto i miei tool in base alle caratteristiche sonore e alla programmabilità. Il timbro del lead l’ho realizzato con un sintetizzatore made in Italy che trovo stupendo nel suono, e gli accordi con un synth ibrido analogico/digitale prodotto da due compagnie polacca e greca, gli altri sono suoni fm e di una groovebox di produttori svedesi, mentre la controller keyboard è di un brand francese. In 1 metro x 60 cm abbiamo già girato mezza Europa. Oggi ci sono molti strumenti incredibili a prezzi accessibili, e anche se l’aspetto della strumentazione è importante non lo metterei di certo al primo posto; con la giusta dose di creatività si possono fare cose incredibili con poco.

L’elettronica secondo me è sperimentazione e scrivendo queste parole penso a Grimes. Cosa pensi di questa artista? Quali sono gli artisti electro che stai ascoltando di recente?

Grimes la vedo come una sorta di icona cyberpunk vivente, e i suoi primi lavori sono proprio un ottimo esempio di quanto di possa fare con poca strumentazione quando si crea il feeling giusto. Oggi i miei ascolti elettronici sono molteplici, ci sono davvero molti artisti validi soprattutto nella scena indipendente. Ne cito tre, la milanese Caterina Barbieri, la italo-danese Grand River e la canadese FOXTROTT. Sono stili molti diversi ma in tutti i casi mi piace la loro capacità di proporre un forte lato sperimentale senza perdere la componente più musicale.

Per il futuro vedremo altre canzoni realizzate in live video come “Lifecycles Live”? Secondo te questo modo di proporre una canzone può “avvicinare” di più ascoltatori o appassionati di electro?

Sto preparando altre due versioni live di brani che ho scritto per il mio prossimo EP che uscirà a settembre. Il mio approccio però non è tanto orientato alla performance: mi concentro sulla musica e la manipolazione sonora in tempo reale. Produrre questo brano mi ha fatto ricordare come suonare live in studio ti porti necessariamente a ripetere più e più volte l’esecuzione in fase di costruzione e di pratica, e ogni volta che si esegue un brano si provano nuove variazioni, si cambiano molte sfumature e si raffina così ogni dettaglio. Questo porta a un risultato di una diversa carica espressiva che può, spero, raggiungere in modo efficace gli ascoltatori più attenti.

Link per “Lifecycles Live”:
YouTube video: https://youtu.be/5b9uP1KKTdU
Spotify: https://open.spotify.com/track/1bsRUuw3kho1RuB7sY7tFJ
Altre piattaforme di streaming: https://li.sten.to/lifecycleslive
Link per il CD Holographic Ghost Stories:
Demiurgo Shop: https://shop.demiurgo.it
Bandcamp: https://demiurgoproject.bandcamp.com/album/holographic-ghost-stories-2-year-anniversary

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