Intervista a Deerive

Benvenuti su System failure. Prima di tutto presentatevi ai nostri lettori….

Ciao a tutti ragazzi, siamo 4 imperterriti rumoristi da Genova.

Ci parlate del vostro percorso artistico fino a qui?

Tralasciamo volontariamente dettagli superflui, sintetizzando siamo Deerive dal 2014. Da fine 2012 suoniamo insieme con medesima formazione. Diversi live all’attivo, prevalentemente in Liguria e Piemonte. Abbiamo avuto la fortuna di condividere il palco con Meganoidi, Linea77, LNRipley, Od Fulmine ed altri.

Come è nata in voi la passione per la musica?

Domanda importante…… ognuno di noi ha avuto il proprio percorso, chi prima, chi dopo alla fine ci siamo ritrovati ad una convergenza…….l’intento fin da subito è stato quello di provare a dare forma alle singole ispirazioni cercando di coniugarle al meglio, nella speranza di realizzare qualcosa che in primo luogo per noi fosse interessante.

Ci parlate del vostro background musicale? Nominate anche qualche album che ha segnato la vostra vita…

Altra domanda difficilissima…. Siamo tutti e 4 amanti e ascoltatori di diversi generi/approcci alla musica, spesso le nostre passioni coincidono (di solito a coppie) altre sono fisse solo di qualcuno. Tutti comunque ascoltiamo da sempre molta musica. Generazionalmente siamo figli del rock americano anni ‘90 (dai Nirvana ai GvsB, dagli Afghan Whigs ai SunnyDayRealEstate), ma godiamo altrettanto con il punk rock 70 80 90, il rap, l’elettro minimal, glitch…. Insomma abbastanza variegato, da appassionati di lungo corso quali inevitabilmente siamo.

Come prendono forma le vostre canzoni? Parlate del processo creativo alla base…

Qui operiamo un distinguo: nella nostra primissima fase ci limitavamo a trasporre canzoni acustiche scritte precedentemente da Andy e Ale in ‘quartetto rumoroso’. Successivamente le canzoni scritte a casa una volta approdate in sala prove vi ristagnavano per qualche tempo, prediligendo così un arrangiamemto meno istintivo ma per forza di cose più complesso e in quel momento gratificante. L’ultima fase ci vede tendenti ad una sorta di jazzismo/mathrock (e chiedo venia ai veri musicisti), nel senso che partiamo senza una meta, assembliamo strato su strato in tempo reale, con l’intento di realizzare qualcosa di comunque istintivo, ma auspicabilmente meno scontato e ridondante.

Abbiamo recensito “The Stick me Frankie EP”. Dove è stato registrato e che tecnica di registrazione è stata usata?

Abbiamo avuto ed abbiamo la fortuna di conoscere da anni Mattia Cominotto (Meganoidi) con l’apporto del quale nel suo GreenFog studio abbiamo dato forma a questo ep. Le registrazioni si sono svolte in multi-traccia anche qui ‘a coppie’.

Ci è piaciuto tanto “Hollerin’”. Ci parlate della genesi di questo pezzo?

Pezzo controverso…lo spreferito dal nostro frontman…… inizialmemte aveva tutt’altra forma, nel tempo, e soprattutto grazie ad un’intuizione di Mattia Cominotto siamo arrivati a questa fortunata sintesi.

Parlateci un po dell’effettistica di “The Stick me Frankie EP”….

Qui ci scateniamo perché siamo invasati di strumenti e smanettamenti vari….. Evitiamo volontariamemte di fare la conta di ampli, stomp, cavi, cavetti e ninnoli utilizzati…….diciamo che in queste cose non ammettiamo il made in China.

Progetti attuali e futuri?

Attualmente stiamo scrivendo nuovo materiale, allo stesso tempo cerchiamo di non perdere la ‘pacca’ continuando a provare scalette per eventuali live (nostra naturale dimensione) .

Con che band o artista indipendente vorreste collaborare?

Altra bella domanda…..di pancia risponderemmo Platinette…. Scherzi a parte probabilmente con chiunque fosse disponibile a farlo….. crediamo molto nella chimica musicale e chiaramente aggiungendo elementi le possibili soluzioni non fanno che moltiplicarsi.

Riuscite a bilanciare la vostra carriera artistica con la vostra vita?

Il vero disastro è che ci saremmo dovuti incontrare a 20anni….Teniamo comunque botta con la stessa formazione da quasi 7 anni, perciò alla fine possiamo dire di riuscirci, chiaro avessimo più tempo a disposizione il progetto avrebbe un ritmo differente.

Per finire, salutate i nostri lettori…

Ciao a tutti cari lettori, speriamo ascoltiate la nostra musica e magari, se per voi gradevole, incontrarci di persona ad un nostro live, se non sul palco ci troverete di sicuro al bar.