Cosa aspettarci dalla musica indipendente nel 2022?

Sarà indubbiamente un anno interessante per la musica indipendente, quello appena iniziato, con numerose uscite e tante novità per gli amanti del genere. Prima di fornire alcuni consigli sui cantanti e i gruppi da tenere d’occhio, vogliamo innanzitutto dare qualche indicazione a chi si è trovato su queste pagine per la prima volta, cercando informazioni su cosa sia la musica indipendente e sul perché stia riscuotendo negli anni sempre più interesse.

Nella denominazione stessa è, ovviamente, racchiuso anche il suo significato: quando parliamo di musica indipendente, infatti, meglio nota come musica indie, ci stiamo riferendo a tutti quegli artisti, siano essi gruppi o solisti, che non sono legati alle cosiddette major ovvero le più importanti case discografiche. Il lavoro di chi opera nel campo della musica alternativa è spesso autoprodotto o rappresentato da etichette minori; in Italia, ad esempio, tutto il filone legato alla produzione indie è supportato molto spesso da una serie di associazioni di categoria, come Arci, PMI, AudioCoop e Assoartisti. Proprio recentemente sono stati eletti i nuovi vertici delle associazioni che fanno capo al coordinamento StaGe! e comprendono appunto AudioCoop, AIA e la Rete dei Festival. Molti dei componenti delle associazioni sono essi stessi artisti e musicisti indipendenti e rappresentano oramai un vero e proprio punto di riferimento per tutta la scena musicale italiana.

L’impegno è infatti quello di lavorare all’interno del coordinamento, per fare in modo che vi sia un dialogo costante e una collaborazione proficua con tutte le parti che siedono al Tavolo della Musica e dello Spettacolo dal Vivo fortemente voluto dal Ministero della Cultura. L’obiettivo è perciò quello di sensibilizzare le istituzioni e tenere alta l’attenzione, soprattutto dei grandi media, verso tutto il comparto musicale e, nella fattispecie, quello degli artisti emergenti e indipendenti che pagano spesso a caro prezzo l’onnipresenza delle grandi etichette discografiche, facendo quindi enorme fatica a distribuire e far conoscere al pubblico la propria opera.

Eppure stiamo parlando di nomi che vale davvero la pena tenere d’occhio, artisti musicali da scoprire in questo 2022, non soltanto italiani, che già lo scorso anno avevano dato prova di essere particolarmente promettenti; pensiamo ad esempio alla band dei Geese, che si è data un compito piuttosto ambizioso: quello di riportare l’indie rock a quel suono autentico e privo di compromessi che, soprattutto negli ultimi anni, lo ha visto particolarmente fagocitato dalla scena mainstream e digitale. Un altro nome interessante è quello di Cathy Jane, giovanissima autrice dai toni pop e dalle atmosfere psichedeliche. Per gli amanti del cosiddetto post-punk è impensabile non tenere d’occhio gli Yard Act, gruppo inglese che si sta facendo strada nella scena musicale con grande carisma. E tra i generi indipendenti per eccellenza non può mancare il metal, quello giovanile e hardcore dei Wargasm, un trio che promette davvero bene e che spazia tra originalità e influenze, prendendo spunto da tutte quelle produzioni storiche che si ascoltavano agli inizi del duemila.

E tra brani famosi e meno noti, la musica in generale è sempre stata influenzata dagli ambienti e dalle circostanze. Sono innumerevoli gli artisti che nel corso degli anni hanno tratto ispirazione dai settori più disparati, compreso quello del gioco: Elvis Presley, Paul McCartney, Bruce Springsteen, ad esempio, ma anche Bob Dylan, Kenny Roger e Lady Gaga. Non esiste sulla faccia della terra un solo autore o musicista che non sia stato influenzato da eventi esterni, esperienze personali, suoni e suggestioni provenienti da altra musica, altri artisti, altre forme d’arte o semplicemente altri ambiti, che magari con l’arte non hanno assolutamente nulla a che fare. E questo è proprio il bello della musica: la capacità di richiamare alla mente impressioni e ricordi senza tempo e spazio.

Tutti hanno dei miti a cui ispirarsi, qualcosa che ha fatto scattare quella scintilla che è poi divampata nel fuoco sacro della musica, come ci ha raccontato poco tempo fa in questa intervista Andrea Bartolini dei Blue Drama: un appassionato di musica ha davanti una mappa con diversi nomi, rappresentanti un grande fiume che si dirama e che nutre. E il risultato è poi quello che vediamo e, soprattutto, ascoltiamo. Per questo possiamo dire che anche il 2022 ci porterà grandi cose; perché l’acqua, si sa, è inarrestabile, esattamente come le influenze e le tempeste creative che generano.