Alessio Secondini Morelli ci parla della sua musica

1)Ciao Alessio, benvenuto su System failure. Ci presenti il progetto musicale che porta il nome HYPER-URANIA? Come è nato? Raccontaci tutto…

Saluti a System failure, grazie del benvenuto. Il progetto nasce un annetto e mezzo fa, come sintesi di alcune mie collaborazioni LIVE nei circuiti dei Clubs romani. Avendo conosciuto molti musicisti, soprattutto del campo delle cover bands (a cui appartengo anche io, in acustico con Freddy Rising a nome “Freddy & The Kruegers”), tutti ottimi musicisti e cantanti ma comunque attivi nell’underground, e avendo pronte, per coincidenza, delle composizioni in stile heavy metal classico, un territorio musicale da me sempre amato ma mai davvero esplorato in senso compositivo (con la mia attuale band Anno Mundi ci dedichiamo a sonorità in bilico tra Prog e Doom), ho deciso di far capannello attorno a me, con Freddy Rising e Federica Garenna come vocalist (ed anche Francesco Lattes dei New Disorder), il caro amico Eme Laglia al basso e Daniele Zangara (batterista piuttosto attivo con Freddy) negli studi di Fabio Lanciotti per tirar fuori in 6 mesi di lavorazione il Mini-CD in questione, Hyper-Urania, che è anche il nome del progetto, dove mi sono largamente concesso di esprimermi nell’ambito di tutte le sonorità Metal anni ’80, strumentali in stile simil-shredding e cover dei BÖC compresi. Onestamente, debbo dire di esser rimasto molto soddisfatto del risultato, soprattutto nel mettere del mio in composizioni fortemente “Pure Heavy Metal Style”, un passaggio obbligato che sentivo prima o poi di dover compiere. Compongo canzoni solo quando sono ispirato, ed è stato davvero bello vedere tutti i musicisti coinvolti prendere a cuore e tirar fuori del loro meglio anche da un progetto che per ora è limitato al Mini-CD in questione. Credo che continuerò su questa linea di misura, comporre brani in piena libertà immettendo liberamente le mie emozioni dentro essi (anche a livello di liriche) è fantastico. Così come è altrettanto fantastico lo scambio di emotività tra i vari musicisti nell’esecuzione dei brani.

2)Ci parli del tuo background musicale?

Nulla di differente dal tipico rockettaro/metallaro italico. Nasco a 13 anni come chitarrista dilettante e fan dei Pink Floyd, mi inoltro poi nel metal con Black Sabbath, Irons, Judas, Motorhead e Saxon, in seguito sottogeneri del metal come Thrash, Power, Epic, Doom, Prog, Shredding, ho un certo sentimento di amore/odio per i sottogeneri più rumorosi (Death/Black/Grind), ascolto anche Prog e gente come Systers Of Mercy, Enya, Blackmore’s night, Misfits, Rolling Stones, Beatles, Doors, Janis Joplin e Hendrix… le mie influenze di ascoltatore come vedi sono molteplici, non credo interessante il “metallaro integrale” che odia altri generi musicali poiché innanzitutto lo stesso metal è pieno zeppo di sfaccettature anche molto contrastanti tra loro… e poi la mia esperienza mi ha già portato a comprendere che l’ascoltatore eclettico (e tra questi vi sono anche parecchi musicisti) possa amare il Metal anche più di chi ascolta solo Metal. Non credo di dire una baggianata. È qualcosa di meccanico, adori la creatività di un buon disco Metal come di un buon disco Rock, Jazz, ecc.

3)Nomina 3 album che hanno segnato la tua vita…

Pink Floyd – The Wall + The Dark Side Of The Moon (ex-aequo)
Black Sabbath – Mob Rules
Black Widow – Sacrifice

4)Come nasce in te la passione per la musica?

Nasce dalla nascita, altrimenti sarei un vegetale.

5)Come nasce un tuo brano. Parlaci del processo creativo alla base…

Non ho un metodo fisso per comporre. A volte nasce un testo con parti vocali già fatte… e solo dopo si trova il refrain e il riff iniziale giusti. A volte invece nasce prima la musica, e il testo viene creato ed adattato dopo, secondo le emozioni che scaturiscono fuori dalla musica. In linea di massima, alcune idee musicali tra le migliori che ho composto mi arrivano in fase di dormiveglia, ed è splendido comporre una canzone attorno ad un’idea particolarmente buona.

6)Ho letto tali parole: “Le composizioni di Alessio partono da un’idea molto semplice: valorizzare quanto di buono era presente nella visceralità, nell’energia e nella classe di un genere musicale che ha fatto storia e che attualmente sta tornando in auge. La potenza dell’Heavy Metal non è mai tramontata, e gli Hyper-Urania sono qui per restare”. Puoi commentarle?

Facile da capire. Il cosiddetto metal (o Hard Rock come vuoi chiamarlo) ha subìto un periodo di declino a fine anni ’80 del secolo scorso, causato dall’inflazione di bands e dischi sfornati un centinaio ogni mese. Con centinaia e centinaia di bands sempre nuove, che fanno sempre le stesse due note ripetute in continuazione, alla fine la vena creativa si prosciuga. Cosa può salvarlo? Saper comporre bene. E questo significa che le composizioni debbono essere BELLE in tutto e per tutto. E ciò è anche collegato al discorso che il musicista, di qualunque genere musicale sia, è soprattutto un amante della musica a 360°. Non si tira fuori nulla di nuovo e di sincero se si compone un brano cercando di restare forzatamente dentro un genere musicale, perché ciò vuol dire il più delle volte riciclare un riff di un brano presente su un disco preesistente, variare una o due note, ed ecco fatto. Non considero questo creatività, ma solo forzatura e atteggiamento modaiolo, adolescenziale, che se ne andrà presto da te, assieme alla “passione” per il metal che ti ha preso e ti ha abbandonato. Le mie parole possono sembrare forti, ma non mi frega molto di quello che la gente possa pensare. Di fronte alla musica io mi pongo nella maniera più umile possibile. “Lord Of The Flies” e “Arkam” sono nate da delle idee musicali che ho sviluppato perché le ritenevo valide… nella mia umile esperienza pluridecennale di appassionato di musica. Altre idee erano deboli e le ho cestinate senza pietà. Ho ricevuto dei complimenti da musicisti che stimavo per le composizioni presenti sul mio Mini-CD. E questo è già tanto per me. Significa che nello spazio del formato canzone sono riuscito in quello che mi ero posto come obiettivo. Fare sì canzoni metal, ma iniziare ad inciderle solo quando avevo qualcosa da dire e quando ero riuscito a rodarle a pieno.

7)Se la tua musica fosse una città a quale assomiglierebbe? E se fosse un quadro?

Città: Torino, o Londra. La prima per la bellezza insita ed un certo modo di pensare dei Torinesi che mi affascina. La seconda perché è la capitale di una nazione le cui disparità sociali hanno creato l’unico genere musicale capace di attuare una protesta “artistica” contro di esse. Senza l’età industriale il metal non avrebbe ragione di esistere.
Quadro: boh, forse il Trittico di Bosch. Un’opera meravigliosa, piena di scenari celestiali da una parte e infernali dall’altra. Personalmente almeno al momento sto esplorando solo una piccola parte del linguaggio musicale Rock/Metal, altro ancora farò, e come mi piacerebbe esplorare le possibilità espressive più vicine alla luce, prima o poi potrei anche esplorare il cosiddetto “lato oscuro”.

8)Quanto è importante la contaminazione nella musica secondo te?

Il concetto di contaminazione ormai è pressoché superato, e se non lo è del tutto, bisogna superarlo. Ascoltare musica a 360° e farsi un’idea di ciò che ci piace e di ciò che non ci piace è la cosa migliore. Tanto per i musicisti quanto per i soli ascoltatori appassionati. Tuttavia, mi sto accorgendo di fare dei discorsi eccessivamente idealistici. Ciò non avverrà mai né per i poppettari che odiano (un genere a caso) il metal, né per i metallari che odiano (un genere a caso) il pop. Io stesso mi considero un essere umano con tutti i suoi limiti, e che quindi non andrà mai neppure ad ascoltare 5 secondi di un disco di Masini o di Nino D’Angelo. Posso solo provare ad avvicinarmi alla condizione ideale, ma ci metterò una vita intera per farlo. Ed è un bene. La vita è una sola e voglio provare tutto!

9)C’è un filo rosso che caratterizza tutte le tue canzoni?

Preferisco Arianna al filo rosso. Gli antichi l’hanno sempre ritratta come una bellissima donna. Se volete mi prendo Arianna e vi lascio a giocare con il filo rosso… AH AH AH

10)Per finire, lascia un messaggio ai nostri lettori…

Voglio salutarvi con una massima di Pino Scotto che una volta a Rock TV disse delle frasi che tutti quanti noi dovremmo stamparci bene in testa: “Ragazzi, la musica è immensa. Non è un problema di genere: aprite la mente, ascoltate tutto… e poi decidete. Perché se non lo fate, vi perdete delle emozioni eccezionali. Ve lo garantisco.” Per questo a gente come Pino Scotto “gli voglio bene”.