Occhi – Trittico 2+1.0

E’ uscito il 15 luglio “Trittico 2+1.0”, il nuovo EP di Occhi. Il nuovo progetto è il naturale proseguimento del precedente “Trittico 1.0”, uscito nel 2020. L’EP esplora il percorso di rinascita graduale, già iniziato con il singolo “Piove”, attraverso situazioni diverse: dalla difficoltà a dimenticare, all’usarsi a vicenda, all’accettare dentro di se’ di ricominciare e all’avere di nuovo buoni propositi.

“Plastic love” offre un electro pop tanto ammaliante che manda il nostro pensiero a lemandorle. Un sound soffuso ed estivo permea il pezzo: ascoltandolo ci sembra di trovarci in una sorta di luna park magico con luci scintillanti o al neon. Come non notare questo solo di chitarra dopo metà pezzo e come non notare pure come si fondono bene i vari tappeti sonori distesi e psych e il cantato di Occhi. Il brano a tratti assume anche delle gradevolissime tinte funk. Insomma, un oggetto difficile da identificare “Plastic love”, un brano dream pop che sembra tradurre in musica un luogo metafisico “plasticoso”, avant pop, da manga jpop sentimentale ed adolescenziale. Come non pensare pure a serie tv di Netflix come “Generazione 56K” o “Summertime”. Questo pezzo sembra la giusta colonna sonora per questi prodotti pop dell’era contemporanea. E pop non è sinonimo di “dozzinale” o “commerciale” o ancora “stupido”: come le serie citate “Plastic love” è un qualcosa di accattivante e complesso allo stesso tempo.

Di “Piove” già abbiamo parlato in precedenza: la giusta mistura di rock, hip hop e urban. Infatti, Occhi ci offre una declinazione tutta sua dell’urban. Refrain di chitarra ruggenti, beat massiccio e flow coinvolgente sono i cardini che caratterizzano il pezzo che spicca per un chorus elettrizzante ed attrattivo. “Movimento” si offre come intermezzo strumentale super techno con questo synth suonato che attira e la cassa veloce che ci fa battere il cuore.

“Dateci una stanza” chiude il tutto con il suo trap tanto mentale e sintetico. Il refrain electro e il beat sono gli assi portanti per sostenere questo cantato tanto lirico e descrittivo che è una delle qualità di Occhi insieme al suo travolgente flow. “Dateci una stanza così stiamo insieme” viene ripetuto più volte. E ci colleghiamo al luogo metafisico “plasticoso” ed avant pop di cui sopra: siamo sempre lì, è il luogo giusto per rifugiarci lontani dalle brutture del mondo materiale. “Dateci una stanza” è il pezzo forte del disco, la strada da seguire per Occhi. Stupendo il bridge come non accorgersi di esso.

Occhi è strabiliante, è quello che cerchiamo da tempo. Occhi rappresenta un qualcosa di assolutamente nuovo che riesce a scatenare tanto appeal essendo pure tanto sperimentale e al passo coi tempi. La sua fusione tra rock, hip hop, trap, urban, electro, dream pop e funk non può che risultare interessante. “Dateci una stanza” per ascoltarlo con un impianto stereo da almeno 100 w a canale, un bel divano e tanti led di vari colori….e incomincia il viaggio all’interno di noi stessi per poi uscire di casa senza dubbio cambiati e più profondi…e pronti per portarci qualcuno in quella stanza…o sotto il cielo….o a guardare l’orizzonte…..attraverso i suoi occhi….che lacrimano per l’emozione che sta provando……………..

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