Zi-CKA in the Head – Habit & Change Pt. 1

Zi-CKA in the Head è il progetto in electro-dub del veterano Gennaro Sica, producer nato a Salerno nel 1981 ma trapiantato in Inghilterra dal 2013 (da 7 anni vive a Brixton, un quartiere nel sud di Londra). Nel suo sound confluiscono influenze musicali che arrivano da diverse parti del mondo: il trip hop dei Massive Attack, l’italian sound di Almamegretta e Casino Royale, la Giamaica dub di Lee Scratch Perry, senza disdegnare contaminazione industrial e hip hop.

“Habit & Change Pt. 1” è il suo quinto album in studio in uscita il 25 giugno per la label britannica Warning Drop. Un bel disco pieno di feat. e collaborazioni, magistralmente coordinate dal buon Zi-CKA, da Nrec a Youthman, da Sandro Digital a La Rom.

Si parte con l’opener “Do you love me [feat. Youthman]”con questa ritmica dub in parte tanto marcata, marziale. Comincia il cantato e il tutto assume il tipico mood danzereccio/afro/ethnic del dub. Molto apprezzabile il bridge di metà pezzo con interruzione del beat. Molto apprezzabile pure il flow labirintico di Youthman. I versi ripetuti scatenano tanto appeal e l’effettistica completa il tutto per una canzone tanto cool. Segue “Per Te (mi sto consumando) [feat. Internos]” sempre con questi suoni tanto bassi nella ritmica. Pure Internos non scherza col suo rap tanto “frammentato”, stilizzato, a tratti in scream: fenomenale questo rapper. Arrivano ogni tanto sonorità psichedeliche, mentali. Qui il sound è più trip hop, un trip hop tanto ritmato.

“Je ce stongo (Tu ce staje) [feat. Sandro Digital]” pure comincia con basso e kick entrambi duri. Qui arriva il rap in napoletano di Sandro Digital. Bella ed indovinata la variazione dopo metà pezzo. Il sound sempre tanto duro, una sorta di “techno al rallentatore” che ha sempre qualcosa da spartire col dub o col trip hop. “At the bus stop ridden [feat. La Rom]” è la successiva. Qui il beat davvero tanto figo: ti rapisce proprio. Tanto danzante a mio parere, a tratti industrial. Bello il refrain di synth a metà pezzo con la funzione di interrompere l’incedere del tema portante. Non mancano anche qui inserti tanto mentali.

“LASN (keep inna danz) [feat. Youthman & Uru]” vede il ritorno di Youthman e ripropone sempre una sorta di bass music che rappresenta una delle peculiarità del disco in questione. Qui ci sembra di ascoltare i Sud sound system stravolti in un gorgo electro che ha i tratti del trap e del dub allo stesso tempo. “Loosing Chains [feat. J. Messaglia & Sunshine]” ci porta un esordio tanto evocativo. Poi entrano le solite bordate sonore: una canzone che offre un qualcosa di variato rispetto a quello ascoltato fino ad adesso. Infatti l’electro duro si mischia con sonorità psichedeliche o jazzate per portare un ibrido quantomeno anomalo. Stupenda l’effettistica sia sul cantato che su altro. I suoni ripetitivi che ascoltiamo poi sono proprio magnetici e ti fanno finire in trance mentale.

“80 Hz (from bass) [feat. Sandro Digital]” ci offre il bis di Sandro Digital. Qui il dub diventa predominante e Sandro Digital sembra un novello Zulù. Sandro Digital e gli altri feat portano sicuramente tanto spessore artistico in questo disco e il flow di Sandro è stupefacente, come non notarlo. “Abbì a tnì [feat. Sandro Digital]”: non c’è due senza tre per Sandro. Qui ci piace questo basso che come traiettoria sonora accompagna benissimo il rap di Sandro, un vero e proprio “domatore di folle” a mio parere. Qui la solita effettistica preponderante a tratti.

“Kurami [feat. F. Marra & A. De Marino]”: anche qui “techno al rallentatore”. Un pezzo oscuro, tanto onirico, surreale, ottimo per alcune scene della serie tv “Too old to die young” di Nicolas Winding Refn o per far da colonna sonora ad alcune scene di “Under the skin” con Scarlett Johansson. A mio giudizio il pezzo più interessante di tutti per questo suo mood tanto criptico, dark. Alcune variazioni rendono il pezzo tanto interessante come pure alcune divagazioni sonore psych/sci-fi. “The Source [feat. Uru & Nrec]” termina il tutto con refrain ipnotico e beat tanto ritmato. Quindi canzone gemella della precedente per il mood enigmatico/sci-fi che hanno in comune. Qui come altrove songwriting tanto curato, una delle qualità principali di questo album insieme alla produzione sonora.

“Habit & Change Pt. 1” è un lavoro abbastanza complesso da decifrare per i diversi generi musicali che mette insieme. Un’opera forse pensata per attrarre diverse “nicchie” di ascoltatori. Un lavoro che senza dubbio è stimolante con le sue sonorità tra electro, psych, dub, trip hop, generi che sono stati mescolati con grande inventiva e “sfrontatezza”. “Habit & Change Pt. 1” non è per un ascoltatore comune: va ascoltato e riascoltato tante volte per poter meglio apprezzare le sue tante sfumature sonore. Questo non toglie che in un locale o su una spiaggia molti dei suoi pezzi potrebbero attrarre e divertire tante persone. Ultima considerazione da fare: è senza dubbio un disco per chi ha voglia di far “sbizzarrire” la propria fantasia, la propria immaginazione.

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