Intervista a Gabriele Gasparotti

1) Benvenuto su System failure. Ci parli del tuo percorso artistico fino a qui?

– Mi interesso di musica da sempre, fin da bambino ha occupato gran parte delle mie giornate. Ho fatto studi classici di pianoforte, viola e composizione. Durante l’adolescenza le mie dita hanno iniziato a muoversi su e giù dal fader di un mixer Vestax. Dopo il liceo ho frequentato Musica Elettronica al Conservatorio Verdi di Milano dove ho avuto la fortuna di avere come insegnanti due eroi dei miei ascolti adolescenziali: Riccardo Sinigaglia e Giuseppe Giuliano. Parallelamente ho studiato e suonato in gruppi di ogni tipo il basso e la batteria, ho cantato in corali, lavorato in studi di produzione di jingles pubblicitari, sonorizzato installazioni in gallerie d’arte, animato i piano-bar dell’alta Versilia, composto la colonna sonora di film e documentari.

2) Come è nata in te la passione per la musica?

– L’amore per la musica é come l’amore per Dio, è presente in ognuno di noi, incombe come un’ombra nel deserto dell’esistenza.

3) Come nascono le tue canzoni, la tua musica? E’ stata definita, nel comunicato stampa giunto in redazione, “musica da camera, musica corale, musica concreta e minimalismo”. Raccontaci tutto per bene…

– Le definizioni che tu citi riguardano l’album ‘Extrema Ratio’. I pezzi di questo disco hanno avuto una gestazione davvero lunga, ci sono voluti tre anni di lavoro per realizzarlo. L’idea iniziale mi è arrivata in modo molto spontaneo, una sorta di scrittura automatica: mi sono seduto al pianoforte e ho trascritto le idee che arrivavano. Poi ho parlato del progetto a Nicola Bogazzi e lui, entusiasta, ha portato nuove idee. Insieme le abbiamo sviluppate, ricombinate, riarrangiate, suonate, registrate, mixate e masterizzate.

4) Ho letto che “Con “Extrema Ratio” l’idea è stata quella di creare “musica surrealista” suggestionati dalla lettura della sceneggiatura del film ‘Maldoror-il dio selvaggio’ di Alberto Cavallone. Ci parli un po di questa cosa?

– “Maldoror – Il dio selvaggio” è un film che nessuno ha mai visto perché andò perduto in seguito al fallimento della casa di produzione, che avvenne quando il film era nella fase finale di lavorazione. Sono rimaste soltanto una copia della sceneggiatura e alcune foto di scena alle quali siamo risaliti grazie alla famiglia del regista e a Davide Pulici di Nocturno Cinema. La struttura compositiva dell’album si ispira alla costruzione del film di Cavallone: “Maldoror” presentava una storia realista e lineare incentrata sulla vita di un regista che sta girando un film su “I canti di Maldoror” di Lauréamont , le cui scene surreali irrompono nella trama principale costruendo una sottotrama onirica -un film nel film-. Nel nostro disco siamo partiti dalla costruzione di trame melodiche e armoniche più tradizionali, liberamente ispirate ad alcuni temi musicali di altri film di Cavallone che subiscono poi tropismi verso territori metafisici e deliquescenti ispirati alla parte surreale della sceneggiatura e a “I Canti di Maldoror” di Lautréamont.

5) Abbiamo recensito “Extrema Ratio”, un lavoro davvero pregevole. Ci sono, tra l’altro, in questo disco, sonorità electro retrò alquanto intellettuali. Ci spieghi il perché della presenza di queste sonorità?

– Queste sonorità sono determinate dalla scelta di utilizzare soltanto strumentazione analogica privandoci di qualsiasi supporto digitale. Sia io che Nicola amiamo la strumentazione vintage e abbiamo sempre deprecato i software musicali che tentano di emularla. Anche la registrazione è avvenuta su multitraccia a nastro 4 e 8 piste che hanno implicato l’uso di overdubbing costringendoci ad affinare le nostre qualità tecniche. La strumentazione analogica ci ha permesso di agire in maniera diretta sul materiale sonoro, plasmarlo come fosse materia e di ottenere un suono finale caldo e di qualità. Volevamo fare un disco che fosse una selvaggia orgia sonora demente e abbiamo costruito un tempio -ispirandoci proprio alla struttura delle cattedrali cristiane- che la contenesse. C’è davvero un ‘postribolo metafisico’, come tu lo hai definito nella recensione, all’interno di una costruzione intellettuale.

6) Quali artisti ti hanno maggiormente influenzato?

– In questo lavoro, io e Nicola siamo stati l’uno la maggiore influenza dell’altro.

7) “Extrema Ratio” è uscito a nome Bogazzi/Gasparotti perché è stato registrato insieme a Nicola Bogazzi ma ormai il progetto lo stai portando avanti tu collaborando con altri artisti riuniti nel ‘Gasparotti -Muga Muchū Morphing Theater’. Cosa puoi dirci della collaborazione con questi artisti?

– Il Muga Muchū Morphing Theater è un laboratorio multimediale incentrato sulla musica, i video e l’arte performativa che ha per scopo la liberazione del Sé. E’ portato avanti grazie alla partecipazione di alcuni artisti. In questo momento fanno parte attivamente del collettivo Benedetta e Carole Dazzi, Rita Lucchesi, Veronica Mantelli ed Emanuele Gasparotti. Con loro mi occupo sopratutto della parte musicale e performativa durante i live e i video. Ci sono anche i fonici Luca Bernieri e Fabrizio Fruzzetti, con cui sto lavorando al suono del prossimo disco.

8) Sul canale youtube “Muga Muchū Morphing Theatre” ci sono brani musicali e video che stai facendo uscire. Ci parli di questa particolare evoluzione audio/video e di questi video?

Nella mia visione, performance e video avrebbero dovuto far parte anche di ‘Extrema Ratio’; senza lo trovo mancante di qualcosa, non mi divertirei nemmeno a proporlo dal vivo. Ho aperto così questo canale (visibile a questo link https://www.youtube.com/channel/UCVV_2BonXZ1WYvvpcHziJLg) dove posso caricare un nuovo pezzo – accompagnato da un video – non appena è pronto, senza dover attendere i tempi di uscita di un disco. Per ora sono usciti tredici video, ho curato la regia e il montaggio di tutti tranne quello di “Istantanea n.21 (Deadfrog remix)” che è stato realizzato interamente da Francesco di Loreto, un amico regista con una grande sensibilità musicale. I nostri concerti sono vere e proprie performance, riti di liberazione attraverso l’annullamento del sé in un happening guidato dai Tarocchi di Marsiglia votato al ricongiungimento con la primordiale intelligenza creativa.

9) Con quale artista o band indipendente vorresti collaborare?

– Il Muga Muchū Morphing Theater è aperto a chiunque voglia entrarvi e abbia voglia di liberare il proprio sé in un rito magico/creativo. Chi volesse partecipare può contattarci tramite social network.

10) Come vedi la scena italiana indipendente?

– E’ molto vasta, ma in gran parte mi procura sopore. Personalmente seguo con interesse poche cose, amici per lo più, che trovo davvero molto interessanti.

11) Su quale palco sogni di suonare?

– Qualsiasi sia disposto a ospitarci e a offrire un cachet dignitoso

12) Particolari ambizioni?

– Stati di coscienza superiori

13) Quale messaggio o sensazioni o emozioni vuoi trasmettere con la tua musica?

– Sono mosso da forze invisibili per cui fungo da tramite con questo mondo e dei cui messaggi io stesso ancora non colgo fino in fondo il significato.

14) C’è un filo rosso che collega le tue canzoni?

– L’ego che filtra questa canalizzazione attraverso l’intelletto fungendo da agente creativo tentando di annullare qualsiasi significato, donando ogni cosa per ciò che è.

15) Per finire, un saluto ai nostri lettori….

– ὑγιαίνετε! Visitate il Canale YouTube MUGA MUCHŪ MORPHING THEATER ( https://www.youtube.com/channel/UCVV_2BonXZ1WYvvpcHziJLg )