THE HYBRIS – Keep the Wolves Away

Feroci. Non so come altro esprimere le mie impressioni su questa band. Feroci come i lupi che compaiono nel video e come la tradizione musicale alla quale si riferiscono. Feroce come la guerra e le sue conseguenze che é il tema principale di ‘Keep the Wolves Away’ il loro nuovo singolo.

La scelta del nome ha anche il suo perché, poiché Hybris non ha a che fare con l’ibridazione (se non tra uomo e lupo in questo caso) piuttosto é un termine mutuato dalla tragedia greca che delinea orgoglio personale, arroganza, eccesso di ambizione che porta immancabilmente alla rovina il personaggio che ne mostra tratti. Punk rock con vena auto ironica ma non troppo, almeno nel video – filtrano, giocano coi colori e mostrano il viso di un noto capo di stato attualmente coinvolto in un conflitto bellico, iniziato per sua iniziativa, sovrapposto su diverse sagome danzanti vestite in maniera sempre differente ma comunque sempre facente riferimento a lui. E’ tragicamente spassoso…vedetevelo su youtube, le parole non lo rendono.

Inizio con chitarra simile alle colonne sonore degli Spy movies o 007 se vogliamo (dalla Russia con amore?) e poi il suono si sgrana, si storce e si dimena, le voci ruggiscono, urlano, ululano, abbaiano. Energia atomica, nucleare si sprigiona dalle chitarre…ma quanti sono??!! Tre! Tre sono, solo 3 e suonano come 15!

Certo il mix si scolla un po’, le voci si sovrappongono, avrei gradito più bassi nel master generale, ma chi se ne importa se ti fanno immaginare 10 punk pazzi furiosi che si lanciano da un palco alla festa della birra!! Si sente però che tra loro coesione e mestiere ci sono e suonano bene come se loro fossero lì per te… ed é qui la magia. Infatti questi 3 amici tedeschi dai nomi di improbabili supereroi: Ringo Rabbit, Beani Bison, Malcom Mandrill sono in realtà sparsi tra Los Angeles, Germania e Francia ed hanno fatto tutto in remoto con uno studio virtuale.

Capisco e pratico questa modalità per la musica elettronica…la passi dentro un computer e metti tutto a filo e senza imperfezioni, ma per una band come la loro, credetemi hanno fatto un miracolo! Spontaneità ed energia non perdono una virgola nel processo. L’evoluzione tecnologica non gli impedisce di utilizzare l’immaginario storico e iconoclasta del punk, con l’ironia, lo sporco, i fumetti e le posizioni politiche decise. Poche note e qualche secondo di video ci trasportano già in un mondo.

A cura di RikiAbi.