The Groots – Personal Clichés

I The Groots nascono nel 2014 in provincia di Ancona quando ormai stanchi di suonare nelle proprie camere e cantare sotto la doccia hanno deciso di mettere insieme i propri talenti e creare della musica insieme. Il nome The Groots è ispirato al film Marvel, “I guardiani della galassia“. Un po’ per gioco e un po’ perché affascinati affascinati dal concetto di rinascere da un proprio frammento, se distrutti.

A novembre 2016 finalmente esce l’album d’esordio della band, Personal Clichés, che nel giro di pochi giorni è già super richiesto. I The Groots non amano etichettare la propria musica, spaziano tra diversi suoni, ma se dovessero scegliere un genere specifico il loro è l’alternative rock. Essi sono ispirati da band come Arctic Monkeys e Paramore, oltre che da artisti come Amy Winehouse, Bruno Mars e Ray Charles.

I The Groots sono: Giorgia Di Feo(voce), Diego Sabatino(chitarra), Matteo Ferri(chitarra), Omar Carloni(basso) e Alessio Profeti(batteria). System failure ha ascoltato Personal Clichés con attenzione e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Con Intro subito abbiamo a che fare con un alternative rock pimpante ed entusiasmante. Non mancano sonorità swing in questa band dalla difficile collocazione. Una cosa subito salta agli occhi: il cantato energico e carismatico di Giorgia Di Feo. Queste parole sono dettate dall’ascolto di HD Lies, una canzone che, verso la fine presenta anche suggestioni alternative metal che fanno pensare a band come Audioslave e Soundgarden.

Poi arriva Wet Parades e qui i toni si fanno più morbidi e tendenti ad un alternative rock che ben si fonde con sonorità più pop. Il sound di questa canzone risulta saltellante e alquanto giocoso, vispo e vivace. Dopo c’è il singolo Reunions, una canzone dove il cantato è intenso, caldo e profondo.

The Quay mostra sonorità magnifiche, stupende, sonorità tra alternative rock e indie rock che fanno pensare ad Alanis Morrisette per alcuni passaggi. Con Circus abbiamo un sound arrembante con riff ancora una volta alternative metal che si mischiano al sound alternative di questa band. Circus è il miglior pezzo di questo album a nostro giudizio. E’ questa la direzione che dovrebbe seguire la band per “spaccare di brutto”!

Con Recovery plan torniamo a sonorità più morbide e il cantato di Giorgia Di Feo dimostra sempre di saper catalizzare tanta attenzione su di sé. È un cantato suadente, caldo, appassionante. Al di là delle influenze citate The Groots ha un sound suo caratteristico: questi ragazzi dimostrano tanta esperienza, non c’è dubbio.

Not another hallelujah contiene altri riff sferzanti che rimandano a band come Arctic Monkeys, Kasabian e Franz Ferdinand, altre influenze secondo noi determinanti per questa band dal sound complesso e variegato. Stesse parole possono essere usate anche per Wanderlust. Il tutto termina con Kintsugi, canzone ipnotica ed ammaliante che punta tutto su un cantato davvero emozionante.

I The Groots promettono proprio bene e sono accolti con il tappeto rosso su questa webzine. Il loro sound è sorprendente e trascinante. I nostri sanno come fare per attrarre a sé il pubblico come una calamita. Il loro alternative rock offre tante sfumature diverse ed è un peccato mortale non definirlo “stupendamente interessante”…

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