Giardini di Mirò feat. Adele Nigro (Any Other): online “Don’t Lie”

Solitudini condivise. Geometrie spaziali e traiettorie emotive. Un mondo dilatato e, al tempo stesso, risolto fra periferia e orizzonte, fra grattacieli e oceano. L’istantanea di una sospensione fra presente e futuro. Fra tempi differenti.

È online da oggi venerdì 15 febbraio il video di Don’t Lie, brano in cui spicca la partecipazione di Adele Nigro (Any Other).

Don’t Lie è il terzo estratto da Different Times, l’ultimo album dei Giardini di Mirò uscito per 42 Records.

Il video è il racconto delicato e malinconico della promessa, fatta da due adolescenti, di non mentirsi. Ambientato nella periferia di New York, nel giorno giù freddo dell’anno, abbraccia idealmente tutte le periferie del mondo, dalla Cina di Ningbo ritratta da Simone Mizzotti per la copertina dell’album, alle foto  del Lido di Spina di Luigi Ghirri. Una periferia globale, insieme triste e romantica, estensione urbana e umana: concetto che poi è al centro dell’album dei Giardini di Mirò.

Il tempo rallenta e le persone avanzano in slow motion, fra case popolari, campi di squash, giostrine abbandonate, palme posticce e muri che mostrano piccoli squarci come le tele di Fontana. Un ambiente quotidiano ed alieno allo stesso tempo. Ma davanti c’è la spiaggia, ci sono l’oceano e l’orizzonte a fare da scenario di sentimenti impalpabili e indicibili, al confine fra l’oggi e la vita a venire. Gli sguardi dei due ragazzi si incrociano, si avvicinano e si allontanano, coincidono e divergono, in uno sfasamento costante fra l’angoscia di un presente dominato da muri, separazioni, solitudini e la speranza verso un futuro come tempo dei sogni che si realizzano. È l’adolescenza di un’umanità schiacciata da un periodo storico di transizione.

Girato dal regista e direttore della fotografia Daniele Sarti, il video richiama un immaginario alla Sonic Youth, tenendo sicuramente presente la lezione di autori come Larry Clark e Harmony Korine. Senza quella ruvidezza, però, annullata da un’estetica che rimanda più alla ricerca delle geometrie, ai dialoghi visivi e alle atmosfere sospese e metafisiche di certo cinema italiano ed europeo degli anni Sessanta. Il risultato è un’immersione nella relazione fra immagini e musica che porta ad altri esiti la linea anti-narrativa già iniziata con il countdown digitale del primo video, la title-track.

Credits

Regia e fotografia Daniele Sarti

Cast Isabella Dunham, Ben Ross

Il video è stato realizzato grazie al supporto produttivo di Fatking Films e all’assistenza sul set di Jessica Cook

Biografie

Daniele Sarti

Regista e direttore della fotografia nato a Traversetolo, Provincia di Parma. Dal 2014 vive e lavora a New York. Attivo in tutto il mondo nel campo della moda e della pubblicità, negli ultimi anni ha collaborato con diversi brand come Calvin Klein, Gucci, H&M, Woolrich, Sirapop. Nel tempo libero si dedica alle sue piante e si diverte a cucinare.

Giardini di Mirò

Con oltre vent’anni di carriera e più di mille concerti in Italia e all’estero, i Giardini di Mirò sono un nome di punta della scena indipendente italiana sin dai primi anni duemila. Il loro suono è un mix di psichedelia, post rock, elettronica, shoegaze, noise. I Giardini di Mirò vengono da Cavriago, un comune a pochi minuti da Reggio Emilia, il cui sindaco onorario è, dal 1917, Vladimir Lenin.

Il nucleo storico, rimasto invariato, è formato da Corrado Nuccini, Jukka Reverberi, Mirko Venturelli, Emanuele Reverberi e Luca di Mira; da qualche anno è subentrato alla batteria Lorenzo Cattalani, che ha sostituito Francesco Donadello. Nel corso degli anni hanno partecipato al gruppo anche Alessandro Raina, Andrea Mancin, Andrea Sologni, Laura Loriga.

Il progetto nasce nel 1994 da un’amicizia tra Corrado Nuccini e Giuseppe Camuncoli (oggi noto fumettista) nata tra i banchi della facoltà di Lettere a Bologna. Solo qualche anno dopo, con l’ingresso degli altri componenti, la band prende forma così come è nota oggi, e già dal primo “Iceberg EP” la storia dei Giardini di Mirò è stata un susseguirsi di album, concerti, tour.

La discografia è sterminata: oltre ai cinque album ufficiali “Rise And Fall of Academic Drifting” (2001), “Punk… Not Diet!”(2003), “Dividing Opinions”(2007), “Good Luck” (2012) e “Different Times” (2018), ci sono due sonorizzazioni -“Il fuoco” (2010) e “Rapsodia Satanica” (2014)-, la colonna sonora di “Sangue, la morte non esiste” (2005) con Elio Germano, ed una miriade di Ep, remix e raccolte di inediti, con etichette di tutto il mondo che hanno portato i Giardini di Mirò a collaborare con i più svariati artisti, da Apparat ai Piano Magic, dai Sophia a Sara Low, e poi Hood, Isan, Paul Anderson e molti altri.

“Different Times” è il loro ultimo lavoro, ed esce in contemporanea con un libro omonimo edito da Crac Edizioni, scritto da Marco Braggion con la prefazione di Carlo Pastore, che racconta tutta la storia della band dagli esordi fino ad oggi.