Gae Campana Band presenta il nuovo album “Not In My Name”

Rilasciato Not In My Name, il nuovo album dei Gae Campana Band, edito da Vivamusic e accompagnato dal videoclip del primo singolo estratto “Il Tatuaggio elettrico”, brano dedicato al celebre fumettista Andrea Pazienza ed ispirato al libro “Pazienza – Geografia della memoria” di Enrico Fraccacreta, Michele Trecca, Enzo Verrengia. Questo giovedì 14 marzo alle 15.00 la band avrà inoltre l’occasione di portare la propria musica tra le mura del Carcere di massima sicurezza di Lanciano (CH). Il videoclip de “Il Tatuaggio Elettrico” sarà invece proiettato all’interno della rassegna cinematografica “Retrogusto” di Lanciano.

Uno stile unico, sostenuto da chitarre sature che si affacciano alle acustiche, basso e batteria in tessitura pop rock e pianoforte che a volte cede il passo ai sintetizzatori: questo il nuovo sound dei Gae Campana Band, gruppo abruzzese capitanato da Gae Campana (Voci e chitarre), con Carlo Fantini alle tastiere, Luca di Diego alle chitarre, Renato Verì al basso – seguito da Sebastiano Cicchetti subentrato nell’agosto scorso – ed Emiliano Buzzelli alla batteria.

Intensa attività live per una band che ha collezionato negli ultimi anni non solo diverse partecipazioni importanti ma anche opinioni molto positive da parte degli addetti ai lavori sia in radio sia sulla stampa di settore. I Gae Campana Band aprono infatti il concerto della Bandabardò, dei Sud Sound System e di Peppe Voltarelli, nel maggio 2015 partecipano alla realizzazione di “Com’è profondo il mare”, video tributo a Lucio Dalla nato dalla collaborazione di 35 artisti uniti in difesa dell’Adriatico contro le trivelle, e presentano i loro pezzi ai microfoni di Radio Nacional de España, Radio Vaticano e Radio Capodistria, solo per citarne alcune.

Con due album alle spalle, Electroquiet, dal sound più elettronico, e Mondo Matrioska, definito da brillanti suggestioni acustiche, all’inizio del 2019 la band firma i contratti con la label bolognese Vivamusic per la pubblicazione ufficiale del terzo disco Not in My Name. L’album si presenta caratterizzato da un mood più marcatamente pop rock rispetto alle release precedenti, da arrangiamenti meticolosi e da testi, tutti in italiano, curatissimi: le liriche infatti dimostrano una certa profondità emotiva e sociale trattando di temi complessi, dal fenomeno dei migranti, alla malattia dell’Alzheimer fino ad arrivare all’incolmabile distanza tra un padre e il proprio figlio.