Carinaro: la Tammorra abita qui
La Festa della Tammorra di Carinaro (CE) è, ormai da quattordici edizioni, una tappa fondamentale per l’iter della tradizione dello storico borgo aversano; anche quest’anno è stato possibile calarsi, dunque, nell’atmosfera tipica grazie alla musica, alla danza ed all’enogastronomia locale. La kermesse si è tenuta luogo nel centro storico della cittadina, piazza Trieste, da venerdì 7 giugno 2019 a domenica 9 giugno 2019.Grande impatto alla spettacolarità della Festa è stato dato anche dal paesaggio che la fa da teatro: un borgo normanno del XII secolo, frequentato più tardi dai romani e ristrutturato in epoca novecentesca.
Il palazzo ducale, un ex fortezza, la chiesa di sant’Eufemia, all’interno della quale sono custoditi una tela di sant’Eufemia ed un busto seicentesco di sua madre santa Teodora, ed il palazzo Giuseppe De Angelis sono tre delle forze attrattive del posto, alle quali si adatta perfettamente l’evento in questione. Durante la conferenza stampa tenutasi il 6 giugno 2019 presso il Gran Caffè Gambrinus, a Napoli, il neosindaco di Carinaro Nicola Affinito ha fatto trasparire dalle sue parole grande orgoglio e grande entusiasmo per il suddetto evento; lo stesso ha inoltre sottolineato come la Festa della Tammorra possa essere un momento di capitale importanza per la conciliazione di tradizione ed innovazione e per l’aggregazione culturale del suo popolo. Il prof. Bruno Lamberti, direttore artistico dell’evento e presidente di ‘Carinaro Attiva’, ha poi completato nominando gli artisti che saranno presenti durante i tre giorni di spettacolo: i Vianova, la scuola di tarantella di Montemarano, la paranza Peppe o’ mericano ed i Suddaria hanno aperto, letteralmente, le danze il giorno venerdì 7 giugno, Ambrogio Sparagna trio, i Vico insieme alla piccola orchestra Festa della Tammorra e l’ospite speciale Carlo Faiello si sono esibiti il secondo giorno di manifestazione, Alla Bua e Marcello Colasurdo hanno congedato in bellezza questo variopinto show. A presentare il tutto è stato Cosimo Alberti, che si è detto affascinato sin dalla prima volta che ha visitato il palazzo De Angelis.
I due giovani consiglieri comunali di Carinaro, Nicola Mauro Barbato e Serena Marino, sono in ultimo intervenuti dicendosi onorati di partecipare. Il giorno 5 giugno 2019, presso il palazzo Giuseppe De Angelis di Carinaro,ha poi avuto luogo una nuova conferenza stampa, alla quale si è potuto assistere ad una performance musicale di Peppino Faiello nei panni di un tipico uomo del ‘700: grazie al ritmo incalzante della sua tammorra (tipico strumento a percussione) e delle ‘cicere’ (parenti delle più conosciute ‘nacchere’) è stato possibile percepire quanto questa musica sia straordinariamente in grado di coinvolgere anima e corpo degli astanti. Con una filastrocca in rima, lo stesso ha deliziato il pubblico con un tuffo nella storia dell’agro aversano: prima gli arabi, poi gli spagnoli, ancora i francesi, in seguito i piemontesi e per ultimi gli americani, hanno contribuito a rendere la cultura popolare variegata e sempre sorprendente. “Un popolo senza tradizione è come un albero senza radici” così Luigi de’ i Vico, volendo sottolineare ancora una volta quanto sia importante mantenere viva la fiamma della cultura di un luogo e di un popolo, grazie soprattutto alla trasmissione delle tradizioni dalle vecchie alle nuove generazioni, come un passaggio di testimone, che i giovani dovranno custodire con grande premura. Report di Roberta Stendardo