AFRODISIA presenta VoodooLounge#3[AKUA NARU]

La cultura musicale africana nel mondo e la magia delle contaminazioni. È questo il tema principale di VOODOO LOUNGE, prima edizione di un’ambiziosa rassegna promossa da Mauro Zanda e Ant De Oto, produttori culturali da anni attivi nel settore e con una viscerale passione per le sonorità afro/world, in collaborazione con LARGO Venue, nuovo punto di riferimento per la live music a Roma.

L’Africa come punto di partenza e come punto di ritorno, la Terra Madre che mantiene un legame fortissimo con i suoi figli in giro per il mondo che uniscono il rispetto per la propria “cultural heritage” e il proprio background tradizionale (a partire dalla strumentazione) alla  ricerca di nuovi orizzonti e linguaggi sonori. Proprio per questo, il fulcro portante di VOODOO LOUNGE è l’attualissimo connubio fra strumenti tradizionali della cultura africana e le nuove tendenze in ambito di musica elettronica.

Il terzo appuntamento, dopo i fantastici live di ALSARAH & THE NUBATONES (Domenica 14 Gennaio), IBAAKU, geniale producer e polistrumentista senegalese, insieme all’eccellenza italiana MOP MOP [in Drum Solo] (Giovedì 1 Febbraio), sarà con la straordinaria AKUA NARU, vera e propria diva in ambito Nu Soul – Hip Hop – Slam poetry, una figura di fierezza al femminile che avremo l’orgoglio di accogliere a Roma nella giornata del 8 marzo. Originaria di New Haven, Connecticut (USA), il viaggio di Akua Naru verso lo status di poeta globale comincia presto, durante il suo primo apprendistato nella chiesa pentecostale. Il suo potente lirismo, il talento per la narrazione e la capacità di integrare le tradizioni orali nella sua musica, con eloquenza senza pari, hanno nel giro di pochi anni catturato l’attenzione di studiosi e attivisti in tutto il mondo. Akua ammette di scrivere “per riempire un vuoto che andava riempito, perché l’accesso alle voci femminili è stato sempre estremamente limitato nel mondo dell’hip hop”.

A causa del retaggio della schiavitù e del silenzio in cui l’essere nera e donna ha sempre significato sfruttamento, emarginazione e tutti gli stereotipi dannosi che perdurano fino ad oggi, Akua dichiara con fierezza la sua intenzione di “fornire un corpo di conoscenze” che metta le esperienze delle donne nere al centro esatto della sua indagine poetica. Riconosciuta in tutto il mondo come voce ‘conscious’ forte e autorevole, ha tenuto conferenze con Bakari KitwanaDr Tricia Rose e il pioniere dei Public Enemy Chuck D“The Blackest Joy” (in uscita il 27 aprile 2018) è il suo terzo album, e si concentrerà in particolare sulla maternità e sul patrimonio africano. “My Mother’s Daughter”, primo estratto, è una canzone a tratti oscura e mistica, altrove radiosa e ricca di speranza; un racconto generoso di femminilità nera, spiritualità dell’Africa occidentale, appartenenza e sorellanza. Con marcate influenze West African, come evidenziato dall’introduzione della canzone e dalla voce aggiunta in “Mina”, Naru, ancora una volta, fonde i generi lungo la tradizione della musica nera e scivola senza sforzo tra Soul, Jazz e Hip Hop. Girato a Lomé, Togo, e diretto dall’artista di Amburgo Joachim Zunke, il video mostra Akua Naru, la mistica/viaggiatrice, e descrive il matrimonio tra il suo mondo interiore e quello esteriore. Un omaggio visivo alla femminilità nera del continente africano e della diaspora. “My Mother’s Daughter” è il primo video prodotto dal collettivo di Akua Naru, The Pan African ThinkTank, un’organizzazione di creativi afro che collabora per creare opportunità educative e musicali rivolte ai giovani del continente africano. I proventi di “The Blackest Joy” sosterranno questi sforzi.

LINK:
https://www.facebook.com/akuanaru/
https://www.youtube.com/watch?v=fZoMzWraS_c
https://www.youtube.com/watch?v=W_sDWfThctM
https://www.youtube.com/watch?v=Wm7V6bYl9mE&t=455s