Intervista a Brensi
Benvenuto. “Boom Clap” è il tuo nuovo singolo in collaborazione con Deusama. Di cosa parla questa canzone?
BOOM CLAP è una provocazione. Chiunque abbia letto il titolo avrà sicuramente pensato ad un cliché, cosa voluta dato che se si va ad analizzare il testo mio e quello di Amadues si hanno concetti che vanno quasi ad esortizzare questi cliché con rime ben precise di significato. Questo pezzo doveva essere l’ultimo del mio EP precedente ma sentivo l’esigenza di doverla arricchire con una collabo dalla Francia, questo mi ha spinto a fare il secondo volume della mia saga di Mixtape 40060.
Come è collaborare con Deusama e Manifredde Beats?
Parto da Manifredde che è mio fratello dal giorno 0. Questo beat è abbastanza datato ma ricordo precisamente quando me lo mandó, ero su in montagna qualche capodanno fa. Appena lo sentii scrissi in 3 minuti ritornello è strofa e da lì parti la ricerca del feat francese che hai poi definito la collaborazione con Deusama.
Come è il suono della periferia secondo te e perché hai scelto il rap per esprimerlo?
Ti posso dire com’è il suono della mia periferia. Anche se pensò che escluse poche città l’Italia sia una grande periferia estesa, questo spiega perché certe tematiche vengano captate e digerite da nord a sud mentre altre meno. Ho scelto il rap perché non so suonare nulla, nella mia totale ignoranza, ed anche perché è stato il primo genere a smuovermi qualcosa dentro già dal primo ascolto.
Presenti ai nostri lettori il tuo EP precedente, La Haine (l’odio)?
L’ODIO è stata una vera sofferenza. Passami il gioco di parole ma è cosi, era da quando avevo 16/17 anni che volevo dedicare un progetto al celebre film e dopo “qualche” anno siamo riusciti a coronare questa mia idea. Dentro ci sono cose che ho scritto anche da minorenne per intenderci fino alle peggio esperienze vissute in giovane età. Vi consiglio un ascolto magari dopo aver visto il Film in questione!
Come è collaborare con Lapop?
È un rapporto che va avanti da ormai 2/3 anni. Si sono affidati a me ed io a loro senza snaturare il lavoro di nessuno da una parte e dell’altra. Sono persone competenti e ringrazio ancora Luca e Martino per questa opportunità!
Quanto è importante la parola nella musica?
Per me le parole fanno parecchio nella musica odierna ma in generale. Sennò ascolteremmo tutti solo strumentali e orchestre, a me colpisce sempre quando trovo un artista che riesce ad esprimere un concetto semplice o complicato che sia con le parole giuste mi conquista quasi sempre anche se la parte sonora non spicca, quella di fa in fretta a cambiare o mettere a posto.
Tecnica, studio e talento. Come si devono intrecciare in un artista?
Mi concentrerei più sul talento. Secondo me il talento è l’unione tra dote naturale e attitudine, nessuno nasce col talento, puoi nascere con una dote ma se non sai usarla/scoprirla e coltivarla non diventerà mai un talento. Le altre due definizioni sono solo conseguenze a mio avviso.
Secondo te quale è il ruolo della musica nell’epoca multimediale?
Con la tentazione di poter monetizzare facilmente ultimamente ti direi “di contorno” ma fortunatamente non è sempre così. Non tutta la musica che sentiamo è realmente musica, quando ti parla una canzone anche senza avere liriche allora si che stiamo parlando di musica. Il resto è solo contorno appunto.
Per finire saluta i nostri lettori ed invogliali ad ascoltare la tua musica…..
Un saluto ed un abbraccio a tutti quanti! Trovate qui di seguito i miei canali per seguire la mia musica