>>Silverbones si racconta a System failure
1)Benvenuti su System failure. Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Andrea: Grazie dell’invito. I Silverbones traggono la loro ispirazione musicale da quello che fu il glorioso Heavy Metal delle decadi 80/90. Quel tipico sound sferragliante e diretto è alla base dei nostri brani, così come la tipica accoppiata di pelle a borchie è alla base del nostro look. Siamo dei nostalgici, lo ammettiamo, e orgogliosi di riproporre oggigiorno quel Metal di alta qualità suonato a suo tempo dai maestri Running Wild, Iron Maiden, Judas Priest, Grave Digger, Manowar.
2)Come è nata in voi la passione per la musica?
Andrea: Suppongo sia nata come per tutti, ascoltandola. In realtà mi sono approcciato al basso elettrico solo nel 2010, quando scoprii questa nicchia del Metal che ora proponiamo con i Silverbones. Il genere mi prese a tal punto che non volli più limitarmi all’ascolto e così mi misi in gioco, con la ferma idea di mettere in piedi una band quando il tempo sarebbe stato opportuno. Chi come me vede nella musica il canale perfetto per esprimere un lato della propria personalità, sa quanto bello e appagante possa essere imparare quest’arte.
Ricardo: La passione della musica è iniziata alle superiori, un mio compagno di classe ascoltava sempre Metal dal lettore mp3 durante le ore di laboratorio ed ero curioso, finché un giorno non gli ho chiesto se mi poteva consigliare qualcosa da ascoltare, lui mi diede un lista lunghissima di nomi. Il primo sulla lista era Kill ’Em All: amore a primo ascolto! Poi a causa di un disguido in famiglia mi sono ritrovato in mano la chitarra elettrica di mia sorella e da li la passione per la musica è sbocciata del tutto.
Enrico: La passione per la musica nasce quando avevo 5 anni, mi divertivo a suonare i fusti vuoti o qualsiasi altra cosa che percossa facesse rumore. I miei genitori si accorsero che nonostante il fracasso infernale c’era ritmo e vivacità, cosi decisero di comprarmi una batteria vera e propria. Da quel giorno cominciò quello che per me e l’essenza della mia vita, cioè suonare la batteria come se non ci fosse un domani a volumi ed energia pazzeschi!
Marco: La passione della musica c’è sempre stata, è difficile dire quando sia cominciata. Diciamo che, per quanto riguarda il metal, l’illuminazione è arrivata in seconda media ascoltando The Number of The Beast, meraviglioso! E da li è stata una continua scoperta.
3)Avete suonato in altre band prima di questo progetto?
Andrea: Prima di mettere in piedi il progetto Silverbones sono stato bassista nel mio primissimo gruppo, gli Evil Hunters. Una band piuttosto eterogenea a livello di età ma con la comune passione per l’Hard’n Heavy. Lo considero uno step molto importante per la mia crescita musicale.
Ricardo: Si, ho iniziato con un gruppo di amici a suonare cover miste, per lo più era un passatempo in sala prove, subito dopo sono entrato in un tributo Guns N’ Roses e da li sono entrato in un altro paio di gruppi cover, poi Andrea mi ha contattato per propormi di entrare nei Silverbones ed eccomi qua!
Enrico: Ho suonato come batterista in vari gruppi punk underground che non ebbero lunga vita. Poi fui ingaggiato nei Vipers, gruppo heavy metal che suonava sia cover che pezzi propri, fino allo scioglimento avvenuto intorno alla fine del 2013.
Marco: Ho suonato negli Indikon e attualmente milito anche nei Blades Rampage, ma i Silverbones sono sempre stati il mio progetto principale.
4)Come nascono le vostre canzoni? E i vostri testi?
Andrea: Il materiale fin’ora prodotto è opera mia, posso dire di avere approfondito questo sottogenere che viene comunemente chiamato “Pirate Metal” e mi sono cimentato nelle mie prime composizioni nel 2013. Sono molto legato alle sonorità che resero celebre la teutonica band Running Wild, ed il nostro primo album Wild Waves è un chiaro omaggio ai loro capolavori. Sono molto meticoloso quando compongo le nostre canzoni ed è sempre una sfida per me fondere musica e testo in una determinata sensazione. I nuovi lavori che stanno prendendo forma in questo momento, tuttavia, saranno frutto di idee collettive. Quello della pirateria è un tema a me caro fin dall’infanzia. Ora riesco a concepirlo per il grande movimento sociale che fu a suo tempo ed è tutt’ora un terreno fertile per testi sul coraggio, la ribellione contro l’oppressione, le battaglie e la fragilità dell’uomo di fronte agli elementi della natura. Argomenti che, nonostante l’incedere del tempo, fanno in qualche modo ancora parte della nostra quotidianità.
5)Come descrivereste il vostro progetto musicale a coloro che non lo conoscono?
Andrea: I Silverbones nascono con un unico scopo: Portare uno show musicale completo in qualunque palco avremo la fortuna di suonare. Siamo una band giovane, dinamica e caratterizzata da una forte presenza scenica dai connotati pirateschi. Il vessillo di Re Morte sventola fiero sulle nostre teste ad ogni bordata sonora che lanciamo al pubblico dall’alto del nostro veliero. Nessuna musica se non l’Heavy Metal è adatta a sopportare l’energia e la passione con le quali affrontiamo ogni concerto, sempre alla ricerca di bottino, fama e libertà!Una descrizione un po’ pomposa ma rende l’idea 😉
6)Parliamo del vostro nuovo album Wild Waves. Come è nato? Parlateci delle sue sonorità…
Andrea: Wild Waves, come nostro primo album, vuole mettere in chiaro il tipo di musica che proponiamo. Non c’è un reale concept dietro a questo lavoro, le canzoni sono venute alla luce in modo spontaneo e per ognuna di loro è stato dedicato il tempo che meritava. Lo abbiamo registrato nel nostro piccolo home studio chiamato l’Hideout durante tutto il 2015 e i primi mesi del 2016, senza troppa fretta ma con costanza. Poi ricevemmo la proposta di Stormspell Records, ottima etichetta Californiana, di produrre e distribuire il nostro lavoro in tutto il mondo. Siccome volevamo pubblicare Wild Waves proprio sotto il suo nome, accettammo molto entusiasti della cosa. Mixing e mastering sono avvenuti in Svezia ad opera del polistrumentista Cederick Forsberg (Rocka Rollas, Blazon Stone, Breitenhold e molti altri) che, avendo le mani in pasta nel nostro stesso genere di musica con il suo progetto Blazon Stone, ha potuto tirare fuori il meglio da queste registrazioni. Ha inoltre dato il proprio contributo personale all’album come batterista. Wild Waves è formato da sonorità che richiamano il mondo di mare, una miscela di passaggi melodici e ritmiche serrate e feroci. Il tutto condito con ritornelli epici e cori da cantare a squarciagola, non dimentichiamo che si parla di Heavy Metal dopotutto.
In definitiva siamo molto soddisfatti del prodotto finale, Wild Waves è un ottimo esordio dal nostro punto di vista e continua a ricevere buone recensioni sia italiane che estere.
7)Come è il vostro concerto perfetto?
Andrea: Il concerto perfetto è quello che ci permette di giocare tutte le nostre carte, ovvero che ci dia il tempo di suonare tutte le canzoni che compongono il nostro album Wild Waves (si parla di 50/60 minuti). Fonico ed impianto luci professionali non possono mancare. Un palco all’aperto ci permetterà di creare l’atmosfera di un vero arrembaggio, con i fumi dei cannoni che si alzano in cielo. E ultimo, ma essenziale ingrediente, un pubblico coinvolto e scatenato che scuote testa e corpo al ritmo dei nostri cavalli di battaglia. Ah, dimenticavo le birre post concerto.
8)Tra tutte le nazioni e i festival, dove vi piacerebbe suonare un giorno?
Andrea: Il panorama musicale europeo, e non solo, è zeppo di ottimi festival ai quali sarebbe un sogno potervi partecipare. Siamo stati abbastanza fortunati da aver preso parte a 2 festival esteri in questi brevi anni dal nostro esordio. “Brozanky Fest” in Repubblica Ceca e “Power of the Night Festival” di Cipro ci hanno regalato tanto divertimento e soddisfazione mettendoci in contatto con persone molto cordiali ed appassionate di musica. Con questa piccola premessa rispondo che potremo stamparci in faccia un sorrisone a 32 denti quando arriveremo a calcare il palco del Waken Open Air in Germania.
9)Grazie del tempo dedicatoci. Se volete aggiungere dell’altro, sentitevi libero di farlo!
Andrea: Grazie a voi per lo spazio dedicatoci e per l’interesse! Salutiamo i lettori di System Failure dandogli appuntamento al festival Acciaio Italiano che avrà luogo sabato 20 maggio a Bologna e che ci vedrà tra i protagonisti assieme ad altre importanti band prettamente italiane. (https://www.facebook.com/AcciaioItalianoFestival/?fref=ts)
Se vi abbiamo incuriosito circa il nostro album Wild Waves, potete dargli più di un ascolto a questo link: https://silverbones.bandcamp.com/album/wild-waves