
>>Wora Wora Washington – Mirror
Wora Wora Washington è una band krautrock/indie wave/evocative wave di Venezia formata da Marco De Rossi e Giorgio Trez. Qui parliamo del loro album dal titolo Mirror. Questo è il terzo disco della band in uscita per il 2 dicembre 2016 con Shyrec. Dal comunicato stampa giunto a System failure leggiamo che:
Il power duo elettronico, con questa ennesima brusca virata, propone un disco dal sound definitivo e attuale, attingendo a piene mani dalle suggestioni di un certo linguaggio wave, nobile ed evocativo, migliorandolo con eleganti reminescenze kraut. La scrittura, come al solito personale e riconoscibile, aiuta ad accettare di buon grado l’invito a esplorare l’universo rappresentato nei nove episodi che compongono Mirror. Mirror è specchio dell’anima e della civiltà in divenire, è lo sguardo che continuamente si allontana e si avvicina, è un’altalena costante di introspezione ed estroversione. Le canzoni che compongono Mirror sono abitate da personaggi che nella quotidianità scoprono l’immagine di una sapienza futura, di un altro mondo: acrobati, cosmonauti, clubber e pendolari che con passo incerto vanno verso la loro destinazione, guerrieri di lande polverose che finalmente percepiscono la fine della paura.
Con l’intro scopriamo le sonorità tra ambient e wave di questa band del Veneto, sonorità davvero stupende ed affascinanti che rendono la musica di Wora Wora Washington meravigliosamente ammaliante. Come non cogliere anche l’influenza synthpop, un synthpop fresco e pulsante che appassiona l’ascoltatore e lo travolge con le sue melodie incalzanti.
We Sway ci accompagna con sonorità wave che si fondono con sonorità synthpop e con un cantato postpunk. Come non pensare ai Depeche Mode ascoltando questa band. Ci vengono in mente anche i Ladytron e i Psy’Aviah ascoltando questa band. Alexander Gerst è proprio ipnotica e magnetica con le sue spirali sonore avvolgenti e con il suo ritmo dance. Wora Wora Washington porta il suo ascoltatore in un’atmosfera da club, un’atmosfera di luci allucinanti, di luci vivide e fosforescenti.
Fear is over è ampia e profonda e anche tanto distorta e vibrante. C’è tanta forza e tanta energia nella musica di Wora Wora Washington, una band dalle capacità infinite, una band davvero di qualità che non passa inosservata. Che suoni marcati troviamo in Fear is over. Che oscurità, che tenebre! Anche Sem come Fear is over contiene sonorità molto ruvide e marcate. Fear is over è tra i migliori pezzi dell’album.
La title-track è proprio affascinante e suadente. Mirror è stuzzicante, è elettrizzante, ci lancia le sue onde sinuose ed emozionanti. Con Pillars abbiamo suoni proprio pulsanti da film sci-fi. Abbiamo anche muri sonori impressionanti per la loro ampiezza e per il proprio vigore. Pillars è evocativa, è spirituale, è oltremodo metafisica e profonda. E’ uno dei gioielli di questo album.
Invece, I.C.O. è industrial, è una canzone dai suoni contrastanti, è una canzone dai suoni aggressivi e graffianti. Ci fa pensare ad alcune canzoni o di Nine Inch Nails o di Black Light Burns.
Cosa possiamo dire di Mirror: per noi è un piccolo capolavoro della musica elettronica, di un certo indie wave che è difficile da descrivere perché intriso di tante influenze musicali. Wora Wora Washington ha fatto proprio un buon lavoro!