Wolf Alice – Visions of a life

Un sound per niente definito quello di Wolf Alice, una delle rivelazioni alternative rock del momento per molti. Il loro ultimo disco dal titolo “Visions of a life” è un misto di tante cose diverse fra loro.

Ci trovi l’alternative rock sparso per gran parte. Ci trovi lo shoegaze e il dream pop con tante distorsioni in Heavenward, una canzone con un cantato incantevole da parte della lead vocalist Ellie. Ci trovi il dream pop e il synth pop nella radiofonica e tanto catchy Don’t delete the kisses. Ci trovi il punk sfrenato in Yuk Foo o Formidable Cool. Ci trovi tanta energia sotto forma di musica, ci trovi sia luci sgargianti che luci soffuse come possiamo apprezzare in Sky musing con il suo cantato sensuale e le sue atmosfere ancora tanto oniriche e anche ambient, canzone pregna di malinconia e ancora una volta di shoegaze.

Si vede che sono sono britannici i Wolf Alice perché sembrano richiamare allo stesso tempo Daughter, Slowdive e tanto punk in salsa inglese. Poi nell’ottima Beautifully uncoventional diventano anche un po indie rock e anche qui tanto radiofonici. Poi come non citare la stupenda Planet hunter, tra le migliori della serie dove Grimes sembra essere stata “trasportata” nell’alternative rock con sonorità che mandano la mente anche ad alcune cose anni 80. Parole simili possono essere usate anche per Sadboy.

In St Purple and Green pure troviamo tanto shoegaze e tappeti sonori incredibilmente ampi già assaggiati altrove nel disco. In Space and Time c’è unalternative rock vibrante dall’ispirazione a tratti punk. In After the zero hour troviamo qualcosa di mistico addirittura. Per finire c’è l’esplosiva title-track Visions of a life che fa pensare a band come Soundgarden ed Audioslave con un alternative particolarmente tosto che sembra sconfinare nel grunge/altenative metal.

Insomma, Visions of a life è un esperimento che definire ardito sembra troppo poco. C’è davvero tanta roba in questo disco, c’è tanto spessore artistico. I Wolf Alice si configurano come una delle big thing del rock odierno con la loro carica formidabile di novità e di originalità. Con loro è come se l’alternative avesse preso uno psico-farmaco o una droga. Cosa ne è uscito?!? Un qualcosa che è davvero difficile da etichettare ma tanto bello da ascoltare…Come non amarli! Come non amare una band che osa tanto e che vuole sperimentare ad ogni costo con consapevolezza assoluta dei mezzi a propria disposizione.