Wildking – Back home

E’ disponibile dal 27 Gennaio 2020 su tutte le piattaforme digitali e in formato fisico, la nuova fatica discografica dei brianzoli WildKing, che rilasciano per DELTA Promotion il 2 disco ufficiale “Back home”. Qui di seguito trovate la recensione all’album…

L’apripista “Long way back to home”, presente anche su Youtube con un video, è un ottima “prima portata” per conoscere e saggiare il sound di questa band brianzola. Un eccellente songwriting ed una buona produzione sonora caratterizzano “Long way back to home”, caratteristiche che riscontriamo in tutto l’album. “Long way back to home” può essere un ottimo cavallo di battaglia per tanti live. Entusiasmante il solo di chitarra verso il finale.

Blues ed hard rock ben convivono in Wildking, una band che offre refrain super accattivanti e con un lead vocalist con tanto carisma. Il sound è ispirato da band e artisti quali ZzTop, Jimi Hendrix, Lynyrd Skynyrd, Stevie Ray Vaughan, Joe Bonamassa, Ritchie Kotzen, SteppenWolf, Rolling Stones, Eric Sardinas, Popa Chubby, ACDC.

Alcuni stacchi e passaggi di “Make it right” mi hanno fatto pensare a qualcosa degli Audioslave. Qui come altrove tanto dinamismo: infatti il sound di Wildking è tanto ben calibrato e mira a far entusiasmare letteralmente l’ascoltatore. “Circus” offre un drumming potente e recalcitrante che ben si abbina alle variazioni e ai soli. “Roll the dice” è più alla Jimi Hendrix o comunque hard rock/blues rock anni 70. Sempre soli di chitarra apocalittici che serpeggiano per questo disco….

Riff cadenzati in “Downhome” che mandano il pensiero ai Led Zeppelin, ai Black Sabbath o ai Deep Purple. Il blues comunque rappresenta l’essenza di questa band, l’ossatura del loro sound. “The jackal” mostra una certa “impertinenza” sonora, peculiarità di questa band. “Middle finger” poi è la cavalcata sonora che porta tanto brio e dissolutezza in questo album, la canzone adatta per le nostre serate sregolate…E’ qui che l’“impertinenza” sonora si fa sublime…E’ la nostra canzone preferita, quella che ti prende proprio, che ti travolge. Comunque è tutto l’album che si caratterizza per un certo “estro” che ti travolge e sconvolge l’esistenza…

Chitarre sferraglianti, potenti groove ritmici, “impertinenza” sonora e tanta maturità artistica unita ad un ottima tecnica fanno di Wildking una proposta molto interessante da proporre sia per l’Italia che per l’estero. Wildking con il suo hard rock/blues è per noi un guizzo di vitalità e vivacità nell’attuale panorama indie italiano, un guizzo per coloro che vogliono ritrovare “sapori” mai tramontati in una veste contemporanea alquanto fiammante e ruggente. “Back home”, oltretutto, come abbiamo già accennato sopra, è anche un prodotto ottimamente “confezionato” per produzione sonora come anche per il mixing.