Visionoir – The Waving Flame Of Oblivion

Visionoir è il nome che dal 1998 accompagna l’attività musicale dell’unico membro di questo progetto: è da ritenersi quindi il vero e proprio alter-ego di Alessandro Sicur, polistrumentista fieramente auto-didatta proveniente da San Daniele del Friuli, in provincia di Udine.

Recensiamo quindi il suo primo lavoro, questo “The Waving Flame Of Oblivion”, lavoro che è di difficile catalogazione, dove possiamo trovare al suo interno hard rock, psichedelia, darkwave, elettronica ed altro ancora. Tutto questo potrebbe far pensare che l’ascoltatore potrebbe trovarsi di fronte un polpettone indigesto e confusionario. Invece, per fortuna, non è così. Nonostante la scommessa non era delle più facili, il nostro Alessandro Sicur riesce nell’intento di trasformare tutte le sue influenze in un ipotetico suono nuovo, che io personalmente definirei con la sigla di progressive, molto banalmente.

Eh sì. Progressive è tutto ciò che va in progredire, che supera i limiti, che osa. E Visionoir ha tutte queste qualità. Attraverso nove episodi in cui sembra di essere portati sullo Spazio e poi di nuovo sulla Terra, e ripartire poi per altri luoghi, la musica ci trasporta lontano dalla banalità e da tutto ciò che è consuetudine.

I brani sono legati da un invisibile filo conduttore, ma dove ognuno è il naturale pezzo di un puzzle che completa l’altro. La chitarra è protagonista, sia in fase ritmica che solista, ed è incredibile come questo musicista riesca a passare da fraseggi che hanno un vago retrogusto rock progressivo, per inserire un mood dark wave e ancora, qualcosa di vagamente medio-orientale.

Album che va ascoltato nel suo insieme, con attenzione. Ricordate che non vi è cantato ma solo qualche sample di voce sparso qua e là, quindi coloro che sono abituati a prodotti solo strumentali e/o sperimentali avranno parecchio da godere. Per gli altri dico solo: provate!