Vash – Demons
Riccardo Citterio (voce e chitarra) ed Elena Viganò (cori e batteria) formano i Vash, power duo di Seregno, città della Brianza. Qui parliamo del loro EP che porta il titolo “Demons”, EP pubblicato lo scorso 3 Ottobre. System failure lo ha ascoltato e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.
Si comincia con l’opener “Haunted camera” la quale spicca per il suo essere allo stesso tempo ruvida e indie rock. Il cantato carismatico del lead vocalist Riccardo Citterio sporadicamente viene accompagnato dal cantato della batterista Elena Viganò: entrambi riescono a creare sonorità dissonanti che raschiano la nostra anima e il nostro petto. “Haunted camera” offre anche refrain accattivanti come lo sono pure gli interventi di Elena Viganò. Davvero interessante il bridge dopo metà pezzo con assolo.
La successiva “Dark core” con il suo incedere trasportante ci chiarisce ancora più le idee: siamo di fronte ad una band tra alternative rock, garage punk ed indie rock. È quella musica grezza e di impatto che non lascia alternative, una musica senza se e senza ma…Qui come nella canzone precedente diverse variazioni che sono figlie di un songwriting tanto attento e scrupoloso, un songwriting che sprizza inventiva a go go. Non ci sentiamo di paragonare il sound della band a quello di altre band dato che li troviamo tremendamente originali e pieni di “cattiveria sonora”. E quando arrivano cose del genere su system failure siamo particolarmente estasiati: dopotutto la nostra è una webzine di musica indipendente e quella dei Vash è musica veramente indipendente e non a parole…
Più melodica e in forma di ballad la seguente “That girl”. Ma stiamo attenti alle etichette: questa come le altre è un esercizio opportuno per scatenare sussulti nel nostro io pieno di certezze. Che drumming martellante in questa canzone. Anche qui un bridge ammirevole che ci porta dolcemente verso la fine della canzone. Tutto si chiude con “つづく”, titolo solo apparentemente incomprensibile per divagazioni sonore “nonsense” che sono come il sigillo per un’esperienza musicale “nonsense” anormale, surreale e quasi assurda, un’esperienza musicale che riempie il vuoto che spesso attanaglia la nostra esistenza…
Ogni tanto su system failure consumiamo le nostre “apologie dello sporco”: qui è il caso di farne una…Allora, la musica di Vash aiuta quella parte dirty di noi stessi ad uscire fuori, quella parte che facciamo un bordello per nascondere agli altri. Quella parte prima o poi viene fuori…E come la cacciano fuori i Vash? Con sonorità imprevedibili, sonorità taglienti che lasciano un segno incontrovertibile e orripilante nel nostro petto(vedi la copertina del disco in cima all’articolo) come nella nostra anima. Ah quanto c’è bisogno di persone “dirty” come loro per persone “pulite” come noi che li ascoltiamo….